Il padre avrebbe sparato alla schiena del 22enne forse a causa degli 80’000 franchi spariti dalla casa di Gravesano della parente
Sarebbe legato al furto di 80’000 franchi, denaro sparito dalla casa di Gravesano della nonna paterna, uno dei motivi, forse quello principale, del fatto di sangue avvenuto domenica in via Aeroporto ad Agno. Un furto che avrebbe scatenato la reazione violenta e incontrollata del genitore. Tanto da spingere l’uomo, 49enne, a sparare dal suo Flobert calibro 22, a canna mozza, arma rinvenuta ieri dagli agenti della Polizia cantonale, due colpi, uno dei quali ha raggiunto il discendente diretto alla schiena, sotto la scapola. Secondo nostre informazioni, questo il retroscena dell’increscioso episodio successo ad Agno due giorni fa.
I soldi – i risparmi di una vita – sono effettivamente spariti dalla casa della nonna paterna. La donna ha sporto denuncia in polizia giovedì scorso. Sono così scattati da parte delle forze dell’ordine i primi accertamenti, che avrebbero portato a sospettare del 22enne. Suo padre, sentito dagli investigatori in seguito al fermo per il sanguinoso episodio, avrebbe affermato di ritenere che quella somma di denaro, della quale hanno parlato la Rsi e il CdT, potesse essere nelle mani degli amici del figlio. Domenica scorsa sarebbe quindi andato a cercare questi giovani, portando con sé l’arma, per eventualmente, a suo dire, difendersi. Così, almeno, avrebbe riferito nel corso delle sue prime dichiarazioni agli inquirenti. Avrebbe cercato queste persone, prima in un’abitazione di Capolago, dove ogni tanto trascorreva la notte il 22enne, poi ad Agno, dove lo ha rintracciato. Nella discussione intercorsa tra padre e figlio, i due colpi sarebbero partiti accidentalmente, stando sempre alla versione del genitore, uno dei quali ha raggiunto il figlio mentre era girato e se ne stava andando. Un colpo alla schiena, sotto la scapola, che ha ferito gravemente il giovane. Una versione dei fatti, quella del 49enne, tutta da verificare da parte degli investigatori coordinati dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, titolare dell’inchiesta. Il 22enne, le cui condizioni di salute stanno lentamente migliorando, è possibile che venga sentito già domani dagli inquirenti.
In paese a Rovio, in questi giorni, non si parla d’altro ed è pure emersa questa informazione che evoca il movente legato ai furti. Non era un segreto che tra padre e figlio ci fossero tensioni da diverso tempo. Intanto, l’uomo, che aveva avviato un’attività di giardiniere, alla quale collaborava saltuariamente anche 22enne, è stato nuovamente interrogato oggi. Nel frattempo si sta pian piano diradando la nebbia sui motivi che avrebbero originato lo sparo contro il figlio da parte del padre, che si trova in stato di detenzione alla Farera accusato di tentato assassinio, subordinatamente tentato omicidio e infrazione alla Legge federale sulle armi.