Estero

La responsabile di Amnesty International a Kiev si dimette

L’Ong aveva accusato le forze ucraine di aver messo in pericolo la popolazione. Per Pokalchuk il rapporto è diventato però strumento di propaganda russa

(Keystone)
6 agosto 2022
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Oksana Pokalchuk, a capo di Amnesty International Ucraina, si è dimessa ieri dopo il rapporto di pochi giorni fa in cui l’Ong accusa le forze ucraine di aver messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti nei centri abitati anche in scuole e ospedali, violando così il diritto internazionale umanitario.

Pokalchuk, citata dal giornale The Kyiv Independent, ha affermato che "non c’è stata una reazione adeguata della leadership dell’organizzazione all’opposizione ai contenuti del rapporto da parte dell’ufficio ucraino di Amnesty".

Secondo Pokalchuk, il rapporto avrebbe dovuto almeno indagare su entrambe le parti e tenere conto della posizione del ministero della Difesa ucraino. È vero, ha sottolineato Pokalchuk, che i rappresentanti di Amnesty International alla fine hanno chiesto una risposta al ministero della Difesa di Kiev, ma lo hanno fatto concedendo un tempo insufficiente per l’esposizione del suo punto di vista. "Di conseguenza, senza volerlo, l’organizzazione ha creato materiale che suonava come supporto per le narrazioni russe. Cercando di proteggere i civili, questa ricerca è diventata invece uno strumento di propaganda russa", ha aggiunto Pokalchuk.

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