Non un solo cucciolo ma addirittura quattro per la coppia di adulti avvistata nei mesi scorsi. Due predazioni negli ultimi giorni in alta e bassa valle
Ora c’è la prova provata. Dopo gli avvistamenti di una coppia di lupi con un cucciolo risalenti ai mesi scorsi nell’alta Mesolcina, e più precisamente nella zona del passo del San Bernardino, due giorni fa dopo la segnalazione fatta domenica da un privato gli appostamenti notturni dei guardiani della selvaggina e le fototrappole da essi posate nella medesima area hanno permesso di accertare non solo che la coppia resiste nel tempo, ma che ha anche prolificato in modo importante, portando almeno a quattro il numero di cuccioli (un numero più elevato non è escluso). Inoltre sarebbe in circolazione anche un terzo lupo adulto. L’operazione dei guardacaccia cantonali mirava peraltro a intercettare un esemplare, sedarlo e munirlo di radiocollare per seguirne gli spostamenti: obiettivo però non raggiunto a causa delle difficoltà avute nell’avvicinarsi ai lupi. Vista l’evoluzione numerica, si può dunque parlare dell’esistenza di un vero e proprio branco, denominato dagli esperti ‘Branco Moesola’. Lo rileva il sito della Rsi.
Le organizzazioni turistiche e i Comuni a cavallo del passo sono stati informati. "La situazione non è da classificare come pericolosa", si legge nella dichiarazione fatta dal Cantone sul proprio sito. Gli escursionisti sono comunque tenuti alla prudenza: solitamente in caso di incontri ravvicinati il primo a dileguarsi è il lupo; in caso contrario indietreggiare e, questo sempre, tenere i cani al guinzaglio visto che i lupi adulti tendono a difendere la prole e potrebbero interpretare l’avvicinarsi di un cane come una minaccia.
Le ultime news rappresentano dunque una bella notizia per gli amanti del predatore, molto meno per gli allevatori di capre e pecore. E infatti, puntuali come la fame, sempre negli ultimi giorni vi sono state nel Moesano alcune predazioni: nel primo caso, rileva sempre la Rsi, sono state attaccate cinque pecore in Val Curciusa, nei dintorni del Piz Vignun, una valle che si estende lateralmente da San Bernardino in direzione del Pizzo Tambo. Si tratta della stessa zona dove la scorsa settimana, dall’11 al 13 luglio, sono avvenute altre tre predazioni durante le quali sono morte 17 pecore. Il secondo attacco, più a sud, ha invece coinvolto sei ovini sul versante calanchino del Pizzo di Claro, all’Alp de Mem. Alla fine del 2021, nei Grigioni si contavano sette branchi di lupi, tra cui si cita anche quello ticinese della Morobbia, nella regione di confine con Ticino e Italia. Se tutti i branchi si siano riprodotti anche quest’anno non è ancora stato chiarito.