‘È un atto dovuto’, commenta il direttore artistico Giona A. Nazzaro annunciando il premio al regista greco-francese, maestro del cinema di denuncia
Maestro greco-francese del cinema d’impegno civile in un Festival che dal 1946 è sinonimo di libertà, Costa Gavras ritirerà il Pardo alla carriera Ascona-Locarno durante il 75esimo Locarno Film Festival. La consegna del riconoscimento è programmata per giovedì 11 agosto in Piazza Grande; il giorno dopo, al Forum @Spazio Cinema, il regista converserà con il pubblico, cui Locarno75 riproporrà i due titoli che hanno dato avvio alla sua carriera: ‘Un homme de trop’ (Shock Troops, 1967) e ‘Compartiment tueurs’ (The Sleeping Car Murders, 1965).
Il Pardo alla carriera Ascona-Locarno a Costa-Gavras celebra il suo cinema di denuncia, il racconto delle ingiustizie, condotto senza censure facendo luce su alcuni dei capitoli più oscuri della nostra storia. Con‘Z’ (1969), definito come il primo grande film politico della nostra epoca (Premio Oscar per il Miglior film straniero), Costa-Gavras ha fatto luce sulla Grecia dei colonnelli; con ‘L’aveu’ (The Confession, 1970), sui processi staliniani; con Missing (1982), sul coinvolgimento della CIA nel golpe cileno del 1973; con ‘Hanna K.’ (1983), sul conflitto israelo- palestinese e, in tempi più recenti, ‘Le capital’ (Capital, 2012), film sulla corruzione del sistema finanziario. I due Oscar, l’Orso d’oro, una Palma d’oro e un premio della giuria a Cannes, insieme ai molti altri riconoscimenti assegnatigli dai maggiori festival mondiali, sono il miglior richiamo del cinema alla responsabilità collettiva, mai così attuale come in questi giorni.
Il direttore artistico del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro: "Il Pardo alla carriera a Costa-Gavras è un atto dovuto. Si tratta, probabilmente, del cineasta che maggiormente ha interrogato la storia del ventesimo secolo senza mai farsi abbagliare dalle ideologie. Pur essendo definito ‘cineasta politico’, Costa-Gavras è soprattutto uno straordinario autore dotato di un senso della forma e dello stile portentoso. Senza mai arenarsi nelle secche del manierismo autoreferenziale, ha saputo rinnovarsi e mettersi in gioco instancabilmente. Costa-Gavras incarna un’idea nobilissima del cinema come strumento di avanzamento e conoscenza che non ha mai rinunciato a dialogare con il pubblico, offrendo sempre un’idea schietta di divertimento e intrattenimento".
Fra le vincitrici e i vincitori del Pardo alla carriera nelle scorse edizioni vi sono Francesco Rosi, Claude Goretta, Bruno Ganz, Claudia Cardinale, Johnnie To, Harry Belafonte, Peter-Christian Fueter, Sergio Castellitto, Víctor Erice, Marlen Khutsiev, Bulle Ogier, Mario Adorf, Jane Birkin, Fredi M. Murer e, nel 2021, Dante Spinotti.
Costa-Gavras, pseudonimo di Kōnstantinos Gavras (Loutra Iraias, Grecia, 1933), a 22 anni si trasferisce a Parigi per studiare all’Institut des Hautes Études Cinématographiques (Idhec), esordendo come assistente alla regia per autori come René Clair e Jacques Demy. Il suo primo film, Compartiment tueurs (The Sleeping Car Murders, 1965), poliziesco ampiamente elogiato dalla critica, riuniva alcuni degli attori francesi più noti del periodo, come Yves Montand e Simone Signoret, così come il successivo Un homme de trop (Shock Troops, 1967), adattamento di un romanzo di Jean-Pierre Chabrol ambientato durante la resistenza francese, con Michel Piccoli. Con Z, ispirato al testo di Vasilīs Vasilikos, la sua consacrazione mondiale è stata coronata da due premi al Festival di Cannes nel 1969 (Premio della giuria e Prix d’interprétation masculine a Jean-Louis Trintignant), da due Oscar nel 1970 (Miglior film straniero e Miglior montaggio), e da decine di altri riconoscimenti.
Il taglio politico presente nel film si ritroverà anche in molti dei titoli successivi, come L’aveu (The Confession, 1970), Hanna K. (1983), Betrayed (1988) e Music Box (1989), per cui Costa-Gavras ha ricevuto l’Orso d’oro alla Berlinale nel 1990, oltre a una candidatura agli Oscar per la protagonista Jessica Lange. Nel 1979, il regista si è invece ispirato a un romanzo di Romain Gary per Clair de femme (Womanlight), dramma intimista con Romy Schneider e Yves Montand. A questo titolo ha fatto seguito il suo primo film americano, Missing, con cui nel 1982 ha ottenuto la Palma d’oro e il premio per il miglior attore, andato a Jack Lemmon, al Festival di Cannes, e nel 1983 un Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Conseil de famille (Family Council, 1986), con Johnny Hallyday e Fanny Ardant, ha segnato l’incursione di Costa-Gavras nella commedia, mentre La petite apocalypse (The Little Apocalypse,1993), fra le sue opere più premonitrici, tramite la satira scoperchiava il cinismo della sinistra intellettuale fattasi classe dirigente.
Con Mad City (1997), interpretato da Dustin Hoffman e John Travolta, Costa-Gavras ha ritratto le mistificazioni del giornalismo televisivo, per poi realizzare, nel 2002, uno dei suoi film più discussi, Amen (2002) e, nel 2005, Le couperet (The Ax, 2005). Nel 2009, il regista ha intrapreso un’odissea moderna con Eden à l’Ouest (Eden Is West, 2009), in cui Riccardo Scamarcio veste i panni di un migrante in fuga dal proprio paese. Il film più recente di Costa-Gavras è Adults in the Room (2019), sulla crisi finanziaria esplosa in Grecia nel 2015. Il regista è anche apparso come attore in tre film di John Landis: Spies Like Us (1985), The Stupids (1996) e Burke and Hare (2010). Nel 2007 è stato rieletto Presidente della Cinémathèque Française, carica che riveste tuttora.