L’uomo, un afroamericano fra i 35 e i 40 anni, era armato con una pistola e un fucile semiautomatico. Si è tolto la vita dopo aver sparato
Si allunga la scia di sangue in America. A pochi giorni dalla strage nella scuola elementare del Texas un uomo entra in un ospedale di Tulsa, Oklahoma, e apre il fuoco uccidendo quattro persone e ferendone altre dieci prima di togliersi la vita. L’incidente è avvenuto al secondo piano del Natalie Medical Building, che si occupa prevalentemente di medicina sportiva, dell’ospedale St. Francis.
Il killer è entrato in azione nel pomeriggio. Nel suo mirino, secondo indiscrezioni, c’era un medico specifico. Non è chiaro se lo abbia trovato o colpito, così come al momento non ci sono informazioni sulle vittime, anche se – secondo indiscrezioni – fra questa ci sarebbe un’infermiera. L’uomo, un afroamericano fra i 35 e i 40 anni, era armato con una pistola e un fucile semiautomatico.
L’allarme è scattato quando qualcuno ha chiamato la polizia avvertendo che c’era un uomo armato nel campus dell’ospedale. Gli agenti sono arrivati sul posto nell’arco di alcuni minuti e sono immediatamente intervenuti.
"Nessun agente è rimasto ferito", riferisce la polizia parlando di una scena "catastrofica" ma limitata a una "porzione del secondo piano". L’incidente, avvenuto nel giorno del 101esimo anniversario del massacro di Tulsa, sarebbe collegato a un allarme bomba nelle ultime ore sempre nella città.
La sparatoria arriva mentre è in corso un acceso dibattito sulle armi dopo le stragi di Uvalde e di Buffalo. La speaker della camera Nancy Pelosi ha assicurato che ci sarà un’azione forte. I democratici stanno valutando diverse misure, fra le quali anche il divieto delle armi d’assalto. Un’ipotesi aggressiva che non sembra comunque in grado di spuntarla in Congresso, dove i liberal in Senato non hanno i numeri sufficienti per approvare neanche misure più deboli.