Dopo due anni di stop, torna a Chiasso il Festival di culture e musiche dal mondo. Dettagli, conferme e anticipazioni da Armando Calvia
Un evento di più eventi, garantito da enti, associazioni, persone. Due giorni di totale gratuità a Chiasso, in Piazza del Municipio e negli immediati dintorni, per la celebrazione di un primo traguardo importante – i trent’anni di vita – e un secondo non meno significativo: i due anni di stop imposti dalla pandemia. I due giorni sono quelli di venerdì 17 e sabato 18 giugno (con prologo il 10 e 11 giugno); l’evento è Festate 2022, 30esimo Festival di culture e musiche dal mondo. ‘Riti di passaggio’ è il titolo di quest’anno". Armando Calvia, direttore del Cinema Teatro Chiasso - Comitato Festate. "‘Riti’ sono quelli per scongiurare o augurare qualcosa, e viene qui naturale unire i trent’anni della manifestazione con la pausa Covid. ‘Ritmi’ per questioni musicali, perché quando c’è ritmo la gente partecipa, si unisce". E "il fatto che Festate si possa fare – gli fa eco Davide Dosi, in nome e per conto della cultura chiassese – è già una festa".
Festate ha diverse anime, tenute insieme dalla musica. Calvia: «È quella che ha l’impatto più forte, che per natura e dimensione coinvolge le altre». Guardando ai nomi in cartellone, il coinvolgimento è completo, in una città che fa della trasversalità, della comunione di culture la sua peculiarità: «Nella Chiasso città di frontiera, la musica è l’elemento che lega, è crossover, è interazione tra musicisti di culture diverse, che possono vederla anche in modo diverso, ma che rispettano le regole della musica che portano all’armonia. L’armonia, il rispetto delle regole, è uno degli scopi della festa».
Andando più nel dettaglio. Festate avrà un prologo non soltanto musicale a S. Pietro di Stabio con ‘Verso Festate 2022’, già ‘Ul suu in cadrega’, con sottotitolo ‘World & ethnic music’: venerdì 10 giugno, al Parco del Palazzo alle 17.30, i burattini di Daniele Cortesi e poi – alla Masseria ProSpecieRara – Acquaragia Drom, esponenti della musica rom del Centro-Sud Italia; a seguire, Mamaliga Orkestar, musica kletzmer tutta al femminile. Di sabato 11, il Parco del Palazzo ospita i burattini di Walter Broggini e la Masseria la musica di Massimo Giuntini & Willos, una notte irlandese guidata dalla cornamusa dei Modena City Ramblers (già all’ultimo Festate, quello del 2019), prima del Grand Bal Dub capitanato da Sergio Berardi con Francesco Madaski, formazione di musica occitana che incontra l’elettronica.
Venendo ai quattro concerti principali. Il 17 giugno dalle 21, sul Palco grande di Piazza del Municipio, la franco-svizzera Danitsa, uno Swiss Music Award nel 2018 come Migliore performance francofona, sigillo di un’artista cresciuta a pane, reggae, soul, funk e hip-hop dentro una famiglia che respirava musica. A seguire, in ambiti di world music, Bab L’Bluz, formazione franco-marocchina che mescola musica chaabi e hassani con funk, rock e blues, nata dall’incontro tra Yousra Mansour e Brice Bottin e dal relativo intento di portare la chitarra gnawa, strumento tradizionale marocchino, nel mondo della musica contemporanea. Il 18 giugno, sempre dalle 21, Tamikrest, quintetto malese che unisce la propria ragion d’essere, la musica ishumar, con il desert blues e il western rock. A chiudere, la Nuova Compagnia di Canto Popolare (anche NCCP), internazionalmente lanciata dal Festival di Spoleto nel 1972, da cinquant’anni uno dei punti di riferimento della musica tradizionale campana e d’Italia. Gli intervalli sul Palco grande, quelli tra un artista e l’altro, daranno vita ai giovani di ‘Scena Off’, lo spazio dedicato ai musicisti del territorio, dal vivo sul piazzale retrostante al Municipio: venerdì 17 giugno, i P-Joy di Alessia Leoni (voce) e Alessandro Terruzzi (chitarra), e il dj set di DIRS; sabato 18, Duemila, due giovanissimi rapper di Chiasso, e tre sound system uniti dalla cultura giamaicana, Jemani Jahka Sound, Biomassa Sound e Sista Disasta dj set.
Festate sarà, anche, buvette, griglie, mangiare e bere, grazie alla collaborazione con Nebiopoli e Commercianti del Mendrisiotto. E sarà anche, il 18 giugno, diritti umani in occasione della Giornata del Rifugiato che cade quel giorno, occasione per l’Osar – Organizzazione Svizzera d’Aiuto ai Rifugiati – di promuovere ulteriormente l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati sul territorio, ancor più alla luce del conflitto russo-ucraino in corso. Dalle 17 in avanti, SOS Ticino, in rappresentanza di OSAR, proporrà una riflessione sul concetto di rifugiato ospitando le poesie del collettivo Ticino Poetry Slam, ascolterà le testimonianze di Filippo Rossi, giornalista ticinese dalla lunga esperienza in Afghanistan, e di Ali Sorousch, membro dell’Associazione comunità afghana in Ticino, in doppia intervista al Cinema Teatro. Nel corso della giornata resterà aperta la mostra fotografica ‘Arte oltre i confini’; a chiudere, la presentazione della campagna OSAR 2022, ‘Benvenuti in Svizzera. Siamo qui per tutti i rifugiati’.
Ti-Press
Armando Calvia, direttore del Cinema Teatro Chiasso - Comitato Festate
A margine dell’incontro, qualche battuta con Calvia. Partendo dalle scelte artistiche, in particolare da quella di una compagine storica della canzone popolare italiana e, più strettamente, napoletana. «Per la Nuova Compagnia di Canto Popolare siamo partiti dal video di ‘Napulitana’. Sono rimasto impressionato di come, da un’esperienza musicale e timbrica tipicamente napoletana e potenzialmente chiusa in quell’ambito, si aprano al mondo con un suono che può funzionare ovunque, retto da bellissime chitarre, nitide. Io amo la pulizia di suono, vengo dal mondo della lirica, del belcanto, e quando sento gruppi che hanno una pulizia di suono e d’intonazione, anche quando tutto questo si fonde con l’elettronica, sento come una carezza all’anima». Altro tema portante, il ritorno – seppur temporaneo – alla gratuità dell’intera proposta: «Se n’era parlato già lo scorso anno. Nonostante il momento, è forse è anche l’occasione giusta, dopo due anni come quelli che abbiamo trascorso, con tante difficoltà, tante persone che arrivano da fuori e che Chiasso accoglie. Non volevamo negare loro la possibilità di vivere due giorni di spensieratezza». E tra chi arriva da fuori ci sono gli ucraini, ulteriore tassello che s’aggiunge alla multiculturalità di Chiasso: «Avevamo una collaborazione con il Dicastero attività culturali, oberato di richieste; l’ufficio di Chiasso ha dovuto gestire più di mille ucraini giunti qui a causa della guerra: l’ultima cosa per loro sarebbe stata quella di mettersi a organizzare la festa, i mercatini e il resto. Fisicamente, e dal punto di vista del tempo, ci siamo accollati una serie di oneri organizzativi ed economici, in previsione di un ritorno alla normalità il prossimo anno». Così si spiega la riduzione dei concerti da tre a due per sera. Anche se… «È vero, in quanto festival di piazza il terzo nome ci poteva stare, ma due concerti con ottime proposte non è esagerare e nemmeno fare il braccio corto. D’altra parte, anche per il Festival di cultura e musica jazz abbiamo optato per una formula più light».
Strappiamo qualche anticipazione sulla stagione teatrale 22-23, che sarà presentata il prossimo 9 giugno. «Sarà articolata tra prosa, commedie e teatro classico. Chiasso ha una cerchia di persone molto stimolata dalla commedia brillante, attirata più dalla comicità più che dalla prosa classica, anche se lo scorso anno abbiamo avuto un buon riscontro con ‘Lisistrata’, non paragonabile a Bisio, per esempio, quanto alla risposta del pubblico, ma dal riscontro sorprendente». Anche la Musica avrà nomi importanti: «Tre fenomeni della classica, uno lo posso anticipare: Grigorij Sokolov». Per finire, un bilancio a cavallo tra stagioni: «Quella scorsa non è stata penalizzata più di tanto dal Covid: gli abbonati sono stati inferiori, per la comprensibile paura di rischiare, ma abbiamo venduto molti più biglietti, compensando con i molti sold out. Per una stagione così, oggi farei quasi la firma. Il 9 giugno presentiamo proprio la stagione in abbonamento, sedici titoli più un evento speciale in ambiti di jazz previsto per il 21 ottobre. A settembre andremo ad aggiungere altro».