Promossa l’accusa per i due fratelli, in carcere da cinque mesi, che lo scorso dicembre a Locarno picchiarono un 18enne
L’accusa principale è omicidio intenzionale, tentato. In subordine: lesioni gravi, tentate. Poi c’è un secondo reato, quello di aggressione (in alternativa lesioni semplici, vie di fatto). Si fa pesante la situazione per i due fratelli, uno di 20 e l’altro di 19 anni, che lo scorso 4 dicembre – assieme ad altri giovani, mai identificati – avevano pestato con violenza un 18enne nella rotonda di Piazza Castello a Locarno. La vittima era finita al Pronto soccorso con ferite diverse, soprattutto alla testa. La vicenda era rimbalzata sui quotidiani, che avevano riportato il racconto dei genitori del 18enne.
I due aggressori erano poi stati acciuffati e arrestati una quindicina di giorni dopo, il 20 dicembre. Da allora sono in carcere e presto finiranno alla sbarra. Dovranno rispondere del loro agire di fronte alle Assise criminali: la Procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha concluso l’inchiesta e nei giorni scorsi ha promosso l’accusa.
L’Atto d’accusa ripercorre quanto avvenuto quella sera, quando molti giovani (come spesso accade il sabato nella città sul Verbano) centinaia di giovani si sono ritrovati in zona rotonda, a due passi da Piazza Grande. I due fratelli – stando all’atto d’accusa – hanno "intenzionalmente, per dolo eventuale, tentato di uccidere" il 18enne. In subordine, hanno "intenzionalmente tentato di ferirlo, mettendone in pericolo la vita, rispettivamente tentato di cagionare un grave danno al corpo e alla salute fisica di quest’ultimo".
Stando a quanto appurato dalla procuratrice pubblica, il maggiore dei due fratelli ha afferrato il 18enne per le gambe, facendolo cadere. In seguito si è messo sopra di lui e, dopo averlo afferrato per la giacca, gli ha sferrato numerosi pugni al volto. L’altro fratello, con almeno altre due o tre persone non ancora identificate, che facevano parte dello stesso gruppo, gli ha inferto calci in testa. Anche gli altri membri del branco, contemporaneamente, hanno iniziato a colpire con pedate il ragazzo a terra, sia con la punta del piede, sia schiacciandogli la faccia e la testa con la suola delle scarpe. Hanno continuato a pestarlo e si sono accaniti per almeno 30 secondi. Nel mentre – precisa Tuoni – veniva urlato "ammazzalo", "ammazzalo". Un altro ragazzo pure 18enne, ha cercato invano d’intervenire, venendo pure lui colpito con pugni alla testa e alla schiena. Infine il fratello 19enne, messosi in piedi sopra il giovane ancora a terra, lo ha colpito al capo con una bottiglia di vetro vuota.
Solo con il provvidenziale arrivo di un altro ragazzo il 18enne è riuscito a fuggire e ad arrivare nella zona della stazione ferroviaria a Muralto. Lì, attorno alle 23, ha chiamato il padre: "Mi hanno picchiato di brutto, devo andare in ospedale". Il genitore lo aveva quindi accompagnato al Pronto soccorso e, in seguito, è scattata la denuncia.
Sempre stando all’atto d’accusa, questo episodio di violenza, era stato preceduto da un’altra aggressione. Protagonisti sempre i due fratelli. In rotonda il più giovane, assieme al suo gruppo, ha attaccato briga con un ragazzo (che pure si è costituito parte civile nel procedimento penale), con spintoni, pugni in faccia e, quando la vittima di turno è cascata a terra, con calci in pancia. È a quel momento che, a difesa del malcapitato, è intervenuto il 18enne, sul quale poi si è concentrata l’attenzione dei due fratelli, ora agli arresti.
Infine, per il maggiore dei due aggressori c’è l’accusa di ripetuta contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti per consumo di marijuana.
Va detto che nel corso degli interrogatori i due fratelli, difesi dagli avvocati Andrea Ronchetti e Roberto Rulli, avevano negato parzialmente gli addebiti e in particolare i calci in testa al 18enne mentre era a terra. Più avanti, però, anche questi fatti sono stati in parte ammessi.
Ripercorrendo la cronaca degli ultimi dodici mesi, diversi sono stati gli episodi di espressione di aggressività da parte di giovani nel Locarnese. Ecco un elenco parziale.