Nel frattempo sono ripresi i bombardamenti sull’acciaieria Azovstal. Ritardi nell’evacuazione di civili da Mariupol. Segui il live de laRegione
Tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra. Lo scrive su Telegram il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin. Lo riporta la Tass. "I leader degli Stati europei guidati dalla Germania possono trascinare i loro popoli in enormi problemi. Essi diventano parte del conflitto fornendo armamenti all’Ucraina. Tutti i capi di Stato che hanno deciso di fornire armi si sono sporcati e devono essere portati davanti alla giustizia come criminali di guerra".
"L’Italia è in prima fila tra chi promuove sanzioni anti-russe: per noi è stata una sorpresa", ha detto ieri Lavrov su Rete 4. E sulla questione del gas russo ha aggiunto: i Paesi europei devono pagarlo in rubli perché "hanno rubato" a Mosca le sue
riserve valutarie in dollari ed euro. Mosca non punta a "rovesciare Zelensky", ma a fare in modo "che dall’Ucraina non giungano più minacce per la Russia".
Dani Dayan, il presidente di Yad Vashem, il Museo della Memoria di Gerusalemme, definisce "false, deliranti e pericolose" le affermazioni di Lavrov sul fatto che Hitler avesse "origini ebraiche".
Sono riprese stamane alle 7 (6 in Svizzera) le operazioni di evacuazione dei civili da Mariupol. Lo rende noto il Consiglio comunale della città, ripreso dal Kyiv Independent. Gli autobus partono dal centro commerciale di Port City. Un centinaio di civili ieri aveva lasciato la città. Ma ce ne potrebbero essere ancora 500 nell’acciaieria Azovstal, secondo i media russi.
Per gli 007 britannici "più di un quarto delle unità russe" in Ucraina "probabilmente ora non sono idonee al combattimento". Kiev ha identificato 621 cittadini russi sospettati di aver commesso crimini di guerra e dice che "si registrano 9’247 procedimenti penali per reati di aggressione e crimini di guerra commessi da Mosca". Esplosioni nella città russa di Belgorod.
A Odessa colpita chiesa, morto ragazzo di 15 anni
L'attacco missilistico russo compiuto nel pomeriggio su Odessa ha colpito una chiesa ortodossa. Un ragazzo di 15 anni (non 13, come riferito in un primo momento dai soccorritori) è stato ucciso e un'altra ragazza adolescente è stata ferita gravemente. Lo ha detto il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale, Oleksiy Danilov, citato dall'agenzia Interfax Ucraina. Il tetto della chiesa è crollato, ha aggiunto Danilov. Secondo altre fonti, la chiesa è situata molto vicino a una struttura militare.
Kiev: 'Bombe russe su villaggio di Zolochiv'
Le truppe russe hanno bombardato il villaggio di Zolochiv nella regione di Kharkiv, danneggiando case private e due scuole. Lo ha riferito il servizio stampa dell'ufficio del procuratore regionale di Kharkiv su Telegram, riporta Ukrinform.
"La mattina del 2 maggio, militari delle forze armate russe hanno sparato sul villaggio di Zolochiv, distretto di Bohodukhiv. Sei edifici residenziali e due scuole sono stati danneggiati dai bombardamenti", si legge nella nota.
A causa delle violazioni delle leggi di guerra (parte 1 dell'articolo 438 del codice penale dell'Ucraina) è stata aperta un'indagine. Il distretto di Zolochiv è costantemente sotto tiro. La comunità confina con la Russia e il distretto di Derhachi, dove sono in corso le ostilità e alcuni territori sono occupati dalle forze russe. Dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio, 22 abitanti del villaggio i sono stati uccisi e circa 60 feriti, ha rilevato Viktor Kovalenko, il capo della comunità.
Polonia: 'Pronti all'indipendenza totale dal petrolio russo'
La Polonia è pronta a essere completamente indipendente dal petrolio russo ed è disposta a sostenere altri Paesi per tagliare le loro forniture di combustibili fossili da Mosca, ha affermato lunedì la ministra dell'Ambiente e del clima del Paese Anna Moskwa, riporta il Guardian.
"La Polonia è orgogliosa di essere nell'elenco di Putin dei paesi ostili", ha detto ai giornalisti prima di un incontro a Bruxelles con i colleghi europei per discutere di energia.
Ritardi nell'evacuazione da Mariupol
L'evacuazione prevista oggi a Mariupol sta subendo dei ritardi. Lo riporta la Bbc, spiegando che un consigliere del sindaco, che in mattinata aveva annunciato la partenza dei bus dalla città, ha successivamente corretto il suo commento con un messaggio che conferma un ritardo nell'evacuazione. I civili, riferisce la Bbc, sono ancora in attesa dei bus, che avrebbero dovuto arrivare al punto di prelievo alle 7 locali (le 6 in Svizzera).
Zelensky: ‘Mariupol difesa da soldati professionisti, con Azov’
"Mariupol è difesa da soldati professionisti, non solo dal battaglione Azov, ma anche da membri della Guardia nazionale, guardie di frontiera e paracadutisti. Cioè le Forze armate dell'Ucraina. E con il dovuto rispetto per tutti i volontari, che hanno fatto molto all'inizio della guerra, nessuno può combattere come combattono le Forze armate". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista al quotidiano greco Ept News, secondo quanto riporta Ukrinform. "E non importa chi siano i volontari, noi siamo loro grati, ma solo i soldati professionisti possono difendere Azovstal e Mariupol nel modo in cui lo fanno loro", ha aggiunto. "Le Forze armate sono una cosa diversa" dai volontari, ha puntualizzato Zelensky: "Voglio che tutti capiscano la differenza. Noi abbiamo il battaglione Azov, che... è parte della Guardia Nazionale del nostro Stato, e loro sono parte delle Forze armate dell'Ucraina. Loro sono l'esercito ufficiale del nostro Stato".
Zelensky: 'L'evacuazione dell'Azovstal sta coinvolgendo solo civili'
L'evacuazione delle persone dall'acciaieria Azovstal di Mariupol non riguarda militari e feriti, perché le Nazioni Unite, che stanno assistendo l'operazione, non si assumono tale responsabilità. Lo ha spiegato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista al quotidiano greco Ept News, secondo quanto riferisce Ukrinform.
"Continuiamo a offrire l'evacuazione della nostra gente. Ora uno dei binari è quello proposto dalle Nazioni Unite. So che questa evacuazione, purtroppo, non si applica ai militari o ai feriti. L'Onu sta solo parlando di aiutare a evacuare i civili. Abbiamo già portato via, quando la Russia non l'ha impedito, un certo numero di persone da Mariupol. Ora stiamo parlando di civili da Azovstal. Ora parliamo di questo. Stiamo lavorando su questa pista", ha detto.
Missili russi contro un ponte sull'estuario del Dnestr
I missili russi hanno colpito un ponte sull'estuario del fiume Dnestr, nella regione di Odessa. Lo riporta Ukraina 24 su Telegram, citando il portavoce dell'amministrazione civile e militare regionale Serhiy Bratchuk. "Il nemico ha lanciato missili contro il ponte sull'estuario del Dnestr nella regione di Odessa", spiega Bratchuk, precisando che si tratta della terza volta che quel ponte viene attaccato.
Udite esplosioni a Odessa e Kherson
Delle esplosioni sono state udite a Odessa e a Kherson, nel sud dell'Ucraina. Lo riferisce Ukraina 24 su Telegram, citando testimoni oculari.
Le bombe russe su Azovstal sono riprese subito dopo l'evacuazione
La Russia ha ripreso i bombardamenti delle acciaierie Azovstal a Mariupol non appena gli autobus per l'evacuazione dei civili dall'impianto sono partiti domenica. Lo denuncia Petro Andryushchenko, un aiutante del sindaco della città, secondo quanto riporta il Guardian.
La Finlandia annulla un contratto russo per una centrale nucleare
La società energetica finlandese Fennovoima ha annunciato di aver annullato un accordo con la società statale russa Rosatom per la centrale nucleare di Hanhikivi 1. Lo riporta il quotidiano finnico Iltalehti. Secondo il comunicato stampa, la collaborazione con la controllata di Rosatom, Raos Project, terminerà immediatamente.
La risoluzione dell'accordo è giustificata dalla guerra in Ucraina e da ritardi di altro tipo.
‘A Mariupol iniziata l'evacuazione di civili, partiti gli autobus’
È iniziata l'evacuazione dei residenti da Mariupol. Lo fa sapere il consigliere del sindaco della città portuale Petro Andryushchenko su Radio Svoboda, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. "Secondo le nostre informazioni, gli autobus sono partiti da Mariupol. Previo accordo, gli autobus raccoglieranno le persone nei villaggi di Mangush e Berdyansk", spiega. "È consentito anche unirsi alla colonna con mezzi propri. Ci auguriamo che migliaia dei nostri residenti di Mariupol che sono rimasti bloccati sulla strada da Mariupol a Zaporizhzhia arrivino a destinazione stasera o domani mattina".
I russi preparano l'offensiva a Sloviansk, nell'est
Le forze russe stanno preparando un'offensiva verso Sloviansk, un'importante città ucraina nella regione di Donetsk. Lo riferisce l'esercito ucraino, stando alla Cnn e all'agenzia ucraina Ukrinform.
L'offensiva prevede pesanti bombardamenti delle difese ucraine, ha affermato lo stato maggiore nel suo aggiornamento quotidiano. "Il nemico ha sparato contro le unità delle nostre truppe al confine tra Lyman e Siversk per estrometterle dalle loro posizioni e creare le condizioni per l'attacco a Sloviansk", si legge nella nota.
Distrutte due motovedette russe
Le forze ucraine hanno distrutto questa mattina all'alba due motovedette russe classe Raptor vicino all'Isola dei Serpenti. Lo ha reso noto il comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Valery Zaluzhny, in un tweet del ministero della Difesa. "Il drone da combattimento Bayraktar funziona. Insieme per la vittoria!", ha aggiunto Zaluzhny.
Unità di Minsk in regioni ucraine di confine
Alcune unità delle forze armate bielorusse sono state identificate nelle regioni di confine del Nord Ovest dell'Ucraina. Lo dice lo Stato maggiore della difesa di Kiev nell'ultimo aggiornamento operativo su Facebook. "Unità delle forze armate della repubblica di Bielorussia sono state individuate nelle aree di Volyn e Polissya e continuano a svolgere compiti per coprire il confine ucraino-bielorusso nelle regioni di Brest e Gomel", afferma lo Stato Maggiore. "Resta la minaccia di colpi missilistici su infrastrutture militari e civili provenienti dal territorio della repubblica di Bielorussia da parte del nemico russo".
L'Ungheria resta contraria all'embargo di petrolio e gas russi
L'Ungheria continua a restare contraria a qualsiasi embargo dell'Unione europea sulle importazioni russe di petrolio e gas. Lo ha annunciato il portavoce del governo Zoltan Kovacs.
"La posizione ungherese riguardo a qualsiasi embargo su petrolio e gas non è cambiata: non li sosteniamo", ha scritto Kovacs su Twitter.
L'Ue sta lavorano a un nuovo pacchetto di sanzioni che prevedrebbe tra l'altro una graduale stretta delle importazioni di petrolio, per il quale resta necessaria l'unanimità degli stati membri.
Turchia: ‘Gli attacchi russi rendono difficile un negoziato’
La Turchia ha fatto sapere che l'azione militare della Russia in Ucraina crea difficoltà a portare avanti il negoziato tra Mosca e Kiev.
"Il protrarsi del conflitto e degli attacchi da parte della Russia rendono il processo più difficile", ha affermato Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, in riferimento al processo negoziale avviato a Istanbul, a fine marzo, con un incontro tra delegazioni di Mosca e Kiev. Dopo avere incontrato il presidente Volodymyr Zelensky nella capitale ucraina, Kalin ha fatto sapere che Ankara lavora "intensamente" per portare avanti il negoziato.
Kalin ha detto anche che "continuare il processo di Istanbul può essere un fattore chiave per porre fine alla guerra". "È necessario mantenere contatti con i russi per riuscire a portare le due parti al tavolo ed evitare conflitti" ha aggiunto il portavoce di Erdogan, affermano anche che la Turchia "sta intensificando l'impegno sia a livello bilaterale che in coordinazione con le Nazioni Unite per arrivare all'evacuazione" di civili e soldati feriti.
Mosca: ‘I capi di Stato che armano Kiev sono criminali di guerra
Tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all'Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra. Lo ha scritto oggi sul suo canale Telegram il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin. Lo riporta la Tass.
"I leader degli Stati europei guidati dalla Germania possono trascinare i loro popoli in enormi problemi. Essi diventano parte del conflitto fornendo armamenti all'Ucraina. Tutti i capi di Stato che hanno deciso di fornire armi si sono sporcati e devono essere portati davanti alla giustizia come criminali di guerra", ha scritto Volodin.
Kiev, identificati 621 sospetti russi di crimini di guerra
Le autorità ucraine hanno identificato finora 621 cittadini russi sospettati di aver commesso crimini di guerra nell'invasione dell'Ucraina. Lo ha reso noto l'Ufficio del procuratore generale del Paese, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Ukrinform.
Si tratta di rappresentanti della leadership militare e politica russa, come ministri, deputati, ufficiali del comando militare, funzionari e capi delle forze dell'ordine.
A oggi si registrano 9'247 procedimenti penali per reati di aggressione e crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina dal 24 febbraio.
Deposito di grano distrutto dai missili russi
Un attacco missilistico russo ha colpito un silo per il grano nella regione di Dnipropetrovsk (nell'est dell'Ucraina), distruggendo la struttura. Lo riferisce Ukrinform, citando il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, su Telegram. "Un altro attacco missilistico nel distretto di Synelnykove.
Il missile ha colpito il silo, distruggendo il deposito di grano", afferma Reznichenko.
Secondo le prime informazioni, non risultano vittime.
Sono 405 i bambini feriti
Resta stabile a 219 il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, mentre aumenta il numero dei feriti, che si porta a 405. Lo riferisce il servizio stampa della Procura generale, secondo quanto riporta Ukrinform.
Donna evacuata da Azovstal, due mesi di buio e paura
"Non ci posso credere. Due mesi di buio". Natalia Usmanova sorride e si porta le mani sul volto. Lei è tra i circa 100 civili che ieri sono stati evacuati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol e la sua testimonianza viene raccontata in un video della Bbc. "Non abbiamo più visto la luce del sole, avevamo paura", prosegue la donna, che ha parlato ai reporter nel villaggio di Benzimenne, nell'Ucraina orientale sotto il controllo russo. "Quando siamo saliti sul bus (per l'evacuazione) ho detto a mio marito: non dovremo più andare al bagno con una torcia elettrica?", racconta Natalia emozionata e incredula: "E non dover usare un sacchetto o un cestino come bagno e una torcia". "Siamo andati lì (alla Azovstal) per una nostra libera scelta, come i lavoratori della fabbrica, per salvarci", spiega ancora la donna, capelli raccolti, piumino giallo e due grandi borse nelle mani, mentre nel video scorrono le immagini dell'evacuazione del ministero della Difesa russo.
"Quando abbiamo capito che stavano arrivando sempre più vicino a noi e siamo diventati sempre più spaventati, abbiamo cercato di andarcene. Sapevamo dei corridoi umanitari e delle evacuazioni. Ma non ci siamo riusciti", prosegue la donna. "E quando sono iniziati i bombardamenti ho pensato che il mio cuore si sarebbe fermato e non sarei sopravvissuta. I bombardamenti erano così forti e iniziavano a colpire vicino a noi", ricorda. "All'uscita del rifugio antiaereo, in cima a una scala non si riusciva a respirare perché non c'era abbastanza ossigeno. Avevo paura anche di uscire e respirare un po' di aria fresca. Avevo paura anche a tirare fuori il naso", conclude.
L’esercito russo ha ucciso a Mariupol il doppio delle persone che furono uccise dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Lo afferma il sindaco Vadym Boychenko in una nota pubblicata su Telegram dal Consiglio comunale della città ucraina. “Nell’arco di due anni, i nazisti uccisero circa 10’000 civili a Mariupol. Gli occupanti russi ne hanno uccisi 20’000 in due mesi. Oltre 40’000 persone sono state trasferite con la forza”, dichiara il sindaco, citato dal Consiglio. “`È uno dei peggiori genocidi di una popolazione pacifica della storia moderna”, aggiunge. (Keystone)
L’Azov chiede lo sfollamento per i feriti da Mariupol
Dopo la richiesta fatta ieri al presidente turco Erodgan, lanciato l’appello ad autorità ucraine e leader di altri Paesi. Segui il live de laRegione