Svizzera

Rosso di 325 milioni nel 2021 per le Ffs

Anche nel 2020 la pandemia ha avuto ripercussioni sul bilancio. È andata meglio del 2020, ma passeggeri del 33,1% inferiori al 2019

Sui binari della ripresa. Ma il percorso è ancora lungo
(Keystone)
15 marzo 2022
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Le Ffs hanno continuato a soffrire nel 2021 per l’epidemia di coronavirus: il numero dei passeggeri è aumentato del 4,9% rispetto al 2020, ma è stato ancora del 33,1% inferiore a quello del 2019. I conti annuali si sono chiusi con un buco di 325 milioni di franchi.

Grazie a misure di risparmio, un aumento dei ricavi e un sostegno maggiore da parte della Confederazione (330 milioni dopo 277 l’anno prima) la perdita si è però ridotta rispetto ai 617 milioni del 2020, si legge in un comunicato diramato oggi.

La divisione Traffico viaggiatori ha concluso l’esercizio con una perdita di -495 milioni di franchi, nettamente meno dei -669 milioni dell’anno precedente. Il numero degli abbonamenti generali ha continuato a scendere: nel 2021 erano 406’000, rispetto ai 439’000 del 2020 e ai 500’000 del 2019. In totale controtendenza, lo scorso anno erano in circolazione 2,83 milioni di abbonamenti metà-prezzo, con un netto incremento rispetto al 2020 (+4%) e anche rispetto al periodo pre-crisi (+3,9%).

Per quanto concerne Ffs Cargo Svizzera, in un "contesto ancora estremamente critico" l’attività di trasporto ha stagnato rispetto al 2020 (-0,2% a 5’256 milioni di tonnellate-chilometri nette) ma è diminuita del 12,1% rispetto al 2019. Grazie al sostegno dei poteri pubblici, è stato comunque possibile ottenere un risultato globale in pareggio (1,1 milioni di franchi dopo -34,7 milioni nel 2020).

L’indebitamento netto soggetto a interessi del gruppo è salito di 720 milioni a oltre 11 miliardi. Il tasso di copertura dei debiti – ossia l’indebitamento rispetto all’utile prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti (Ebitda) – si è attestato al 13,7%, oltre il doppio del limite stabilito dalla Confederazione (6,5%).

In base alle stime attuali, complessivamente la pandemia dovrebbe costare alle Ffs circa 3 miliardi di franchi. Per riportare sotto controllo la situazione finanziaria le Ferrovie intendono risparmiare 6 miliardi entro il 2030. Dal 2024 al 2030 si aggiungeranno ogni anno altri 80 milioni di franchi da misure di riduzione dei costi e/o aumenti dei ricavi, come richiesto dalla Confederazione.

A medio termine l’azienda si attende un forte aumento della domanda grazie ai vantaggi ecologici della ferrovia e vuole soddisfare le mutate esigenze della clientela rendendo l’offerta gradualmente più flessibile.

Per il 2022 le Ffs prospettano l’introduzione sperimentale di nuove forme di abbonamento, una migliore informazione alla clientela in caso di disagi al traffico ferroviario, più collegamenti in montagna e all’estero, più posti bici e stazioni trasformate in interessanti hub di traffico.