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Carnevale a Bellinzona: ‘Misure di controllo necessarie’

Il sindaco di Bellinzona Mario Branda è comunque soddisfatto del ‘successo’ del Rababar anche se l’aspetto della sicurezza non può essere sottovalutato

Tre le 15 e le 20mila presenze sull’arco di sei giorni (Ti-Press)
2 marzo 2022
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Sebbene il cosiddetto Rababar sia stato un successo, «il Carnevale come si faceva una volta (ovvero festeggiato in particolare nei bar e soprattutto senza controlli all’entrata del centro storico) oggi non sembra più essere possibile a Bellinzona», sottolinea a ‘laRegione’ il sindaco Mario Branda. Infatti, il rischio di disordini e incidenti generato da una folla di partecipanti così imponente «non può essere sottovalutato: malgrado non vi siano stati feriti o danneggiamenti gravi, ci si rende conto della necessità di misure di controllo e, possibilmente, di filtro».

‘Boccata di ossigeno per gli esercenti’

Se da un lato il Rababar – ricordiamo che né la Società Rabadan, né la Città hanno organizzato la manifestazione, ma bensì un gruppo di esercenti – ha generato alcune difficoltà che sembrano essere quasi insormontabili in vista di un’eventuale altra edizione, dall’altro è innegabile che la manifestazione abbia sicuramente avuto successo: sull’arco di sei giorni sono infatti giunte tra le 15 e le 20mila persone, con dei picchi evidenti nelle nottate di venerdì, sabato (tra le 6’000 e le 8’000 presenze) e martedì. «C’è ovviamente soddisfazione per il successo di questa iniziativa – sottolinea Branda – sia per gli esercenti promotori dell’evento per i quali è sicuramente si è trattato di una boccata d’ossigeno dopo le difficoltà causate dalla pandemia, sia per i partecipanti, in particolare i giovani, che dopo due anni hanno avuto la possibilità di ritrovarsi e festeggiare». Resta il fatto che per un evento che attira così tante persone è fondamentale «garantire la sicurezza», permettendo ai partecipanti di passare delle notti di festa e di svago in tranquillità. Per questo motivo sono state adottate misure (agenti di sicurezza privati, nessuna tendina, chiusura anticipata alle 2 martedì) volte a disincentivare l’arrivo in massa. Tuttavia, «l’affollamento è stato molto importante, probabilmente oltre le aspettative».

Situazioni di tensioni immediatamente stemperate

La preoccupazione emersa prima dello svolgimento di questa manifestazione si è quindi confermata tale, «in particolare riguardo alla sicurezza», precisa il sindaco. Nelle notti di maggiore affluenza era infatti spesso difficile muoversi, sia nei vicoli, sia all’interno così come all’esterno dei bar. Inoltre le persone si sono concentrate in uno spazio ristretto e in taluni frangenti hanno dato luogo «a situazioni di tensione che la presenza visibile della polizia ha consentito di immediatamente di stemperare». A ciò va poi aggiunto che l’assenza dei controlli alle persone che accedono al centro città (come avviene durante il Rabadan), non hanno impedito l’introduzione di numerose bottiglie di vetro, le cui schegge avrebbero potuto avere conseguenze anche gravi. Ma non si sarebbero potute trovare delle misure alternative? «No, non era possibile. Senza controlli alle entrate non si può filtrare ciò che viene introdotto nella città in festa. E questo rappresenta un fattore di rischio», rileva Branda. In ogni caso nel centro storico era presente un dispositivo di polizia importante (Polcom supportata anche da agenti di altri poli urbani e di quelli di agenzie private). «E questo ha aiutato a evitare o smorzare le esuberanze di talune persone».

La polizia ha effettuato una cinquantina di interventi

Anche secondo il comandante della Polizia comunale Ivano Beltraminelli, la mancanza di controlli alle entrate «è stato un problema». Infatti, oltre al pericolo generato dai vetri rotti, solitamente durante un Carnevale tradizionale si sequestrano «anche altri oggetti potenzialmente pericolosi». Un’altra problematica evidenziata da Beltraminelli riguarda la «mancanza di punti di ristoro sufficienti». Le cosiddette tendine in passato permettevano infatti di disperdere maggiormente i partecipanti alla manifestazione che invece quest’anno si sono ammassati dove vi erano gli esercizi pubblici aperti, «generando una grande pressione sui bar» con rischio di discussioni accese e ferimenti. Ricordiamo, tuttavia, che la decisione di non permettere l’allestimento di tendine era volta a non attirare ulteriori persone che, nel caso vi fosse stata anche questa offerto, sarebbero probabilmente state ancora più numerose. Durante i sei giorni di festa la Polcom è dovuta intervenire «una cinquantina di volte, più o meno come avveniva durante un Carnevale tradizionale». Anche se, tutto sommato, «il dispositivo di sicurezza ha funzionato bene», il comandante fa inoltre notare che gli agenti di sicurezza privati assunti, come richiesto, dagli esercizi pubblici «dovrebbero essere informati meglio sui compiti che devono svolgere».