laR+ Luganese

Anarchia tra i cassonetti: ‘Il cittadino va educato’

Raccoglitori che scoppiano, rifiuti abbandonati: cosa fa (e cosa vorrebbe fare) il Municipio di Massagno

7 marzo 2022
|

Non è un problema solo di Massagno, bisogna dire, ma i cassonetti per lo smaltimento della carta spesso intasati, o quasi, rifiuti abbandonati impropriamente, anche nei paraggi degli ecopunti o all’interno degli stessi, o ancora in mezzo agli ‘ingombranti’ danno adito a qualche rimostranza. A quattro anni dall’introduzione della tassa sul sacco, il sistema della raccolta differenziata – ne è logico completamento – patisce ancora croniche défaillances. Un anno fa il locale gruppo leghista chiese al Municipio di Massagno di risolvere una situazione giudicata ‘indecorosa’. La situazione nel frattempo pare un po’ migliorata, ma permangono condizioni insoddisfacenti, per così dire.

Scatole che rompono

Qual è il problema? Lo chiediamo al municipale responsabile Adriano Venuti, capodicastero della ‘Transizione ecologica’. «Certo, conosco la situazione. La tassa causale sul sacco, obbligatoria in tutti i Comuni, ha un po’ agitato le persone che temevano di perderci dei soldi. I raccoglitori di carta e vetro sono ben distribuiti in tutto il paese (ce ne sono 13, ndr) ma quelli della carta spesso sono pieni per diversi motivi. Uno è che sovente chi butta via una scatola di cartone non la piega, così basta poco per riempire il cassonetto. Un’altra cosa che abbiamo constatato è che per risparmiare sul sacco, alcune persone buttano di tutto nel cassonetto della carta. Succede in particolare con la plastica: c’è chi era abituato a buttarla nella grossa benna a Ciusarella (l’ecocentro di Massagno, ndr) cosa che in realtà non andava bene, dal momento che poi finiva tutto nell’inceneritore, mentre possibilmente la plastica andrebbe separata e riciclata, per esempio riconsegnandola nei negozi o messa negli appositi sacchetti che da circa un anno sono disponibili anche a Massagno. Lo stesso vale per i flaconi dei detersivi, che pure sono parecchio ingombranti. Quindi sì, è vero, capita che i contenitori della carta siano stracolmi, ma è perché non vengono usati nel modo giusto. Noi li svuotiamo almeno una volta alla settimana, tramite la ditta incaricata, in più gli operai del comune si occupano di raccogliere ciò che viene abbandonato fuori dai cassonetti. Però sì, è una situazione che spesso ci viene segnalata. Ad esempio in via Guisan nel cassonetto della carta e anche a fianco dello stesso viene lasciato di tutto. È chiaro che si può sempre fare di meglio, aumentare i cassonetti, però resta un problema di utilizzo. Stiamo facendo delle valutazioni su cosa sia meglio fare, pure se occorra aumentare i giri degli ingombranti, o se mettere cassonetti interrati al posto della raccolta porta aperta, ma in ogni caso non sono cose che verrebbero introdotte domani. Stiamo valutando anche come sensibilizzare la popolazione riguardo a cosa e dove buttare il rifiuto, perché se il cassonetto della carta è pieno di plastica, l’azienda che fa la raccolta ci carica dei costi, supplementari, ed è il cittadino che alla fine li paga, quindi avremmo tutto l’interesse a gestire bene la separazione. A proposito, di recente anche Massagno ha aderito all’applicazione Junker, attraverso la quale il cittadino, facendo la scansione del codice a barre col telefonino, sa dove smaltire il prodotto. Sempre con questa app è possibile segnalare disagi all’amministrazione, cassonetti pieni o situazioni di disordine. La hanno scaricata circa 200 persone». Colpiti da una certa ‘anarchia’, si è visto, anche i rifiuti ingombranti. «L’ultima volta che li abbiamo raccolti, abbiamo trovato molta carta, pet, e tutto ciò genera dei costi che vanno oltre quelli correnti. Il pet, ricordo, si può portare nei negozi dove questi prodotti vengono comprati, o al centro di Ciusarella. Su quello che riusciamo a separare il Comune ha un ritorno economico dall’azienda che lo raccoglie, ma se questo materiale viene ‘sporcato’ da altri prodotti che non c’entrano niente, questo ritorno non c’è, mentre il lavoro di raccolta va pagato lo stesso», osserva Venuti.

I sacchi pesano

In teoria questo sforzo di separazione e riciclaggio dovrebbe abbassare l’esborso per il cittadino. Funziona così? «Il prezzo del sacco viene stabilito dal Cantone, in base ai costi dell’inceneritore di Giubiasco. Quando Massagno porta le sue camionate di rifiuti all’inceneritore, la spazzatura viene pesata e fatta pagare al Comune. E qui bisogna dire che la vendita del sacchetto dovrebbe coprire, ad esempio nel caso di quello da 35 litri, il costo di cinque chili portati a Giubiasco, mentre constatiamo che i sacchetti vengono riempiti di più, fino a sei, anche otto chili l’uno. Per cui non riusciamo a coprire i costi dello smaltimento. Succede a tutti i Comuni, tranne a quelli dove viene pesato e pagato di conseguenza ogni singolo sacchetto, che è peraltro un sistema abbastanza costoso», risponde Venuti. Resta la tassa fissa. «Il Cantone impone che i costi di smaltimento dei rifiuti vadano coperti al 100% da tassa fissa e tassa causale. Abbiamo fatto un nuovo concorso per la raccolta dei rifiuti urbani e ingombranti, e per lo svuotamento delle benne di Ciusarella, e siamo riusciti a ottenere prezzi più bassi rispetto a prima: questo aiuta, ma un ragionamento sulla tassa fissa lo dovremo fare nei prossimi giorni», annuncia il capodicastero.

Bioggio, una modifica approvata, l’altra bocciata

Il legislativo di Bioggio ha approvato alcune modifiche del regolamento sulla gestione dei rifiuti. Tuttavia, la Sezione degli enti locali (Sel) non ha approvato l’esenzione dalla tassa base a favore di un’azienda agricola, perché ritenuta non giustificata. La bocciatura riguarda l’articolo 22 ed è basata sul preavviso negativo allestito dalla Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (Spaas). La seconda modifica del regolamento (articolo 18) è invece stata accolta dalla Sel, malgrado la Spass abbia formulato preavviso negativo. Nello specifico, non è stato ritenuto conforme ai principi della parità di trattamento, l’assoggettamento alla tassa base per le società bucalettere visto che la tassa base viene già versata dallo studio fiduciario a cui essa si appoggia. La Sel, però, ha approvato la modifica richiamando il Comune sull’obbligo di consultare il Sorvegliante dei prezzi in merito ai regolamenti sulla gestione dei rifiuti.