Il Municipio presenta il Piano d’azione comunale (Pac) e una richiesta di credito di 200mila franchi per i primi tre mandati di studio paralleli
«Non sono progetti che vedremo domani, ma la Chiasso del futuro sta iniziando a delinearsi». È con queste parole che Davide Lurati, capodicastero Pianificazione di Chiasso, ha presentato gli intenti del Pac, il Piano d’azione comunale, al quale Comune e pianificatori stanno lavorando ormai dal 2017, dopo aver elaborato nel 2014-2016 il proprio Piano strategico territoriale comunale. Il primo passo concreto è arrivato con il messaggio municipale con la richiesta di un credito di 200mila franchi necessari a organizzare i primi tre mandati di studio paralleli che andranno a riorganizzare altrettanti comparti cittadini (in totale sono state identificate nove zone strategiche). La priorità è stata accordata a viale Stoppa, viale Volta-via Comacini e Crocione-Molino del Bosco. Il voto del Consiglio comunale è atteso per l’estate, mentre i lavori sui mandati di studio paralleli inizieranno in autunno. Dopo la presentazione dei risultati, nel corso della prossima primavera, toccherà al Municipio esprimersi in merito.
Il Pac è uno strumento di carattere strategico e operativo che presenta gli interventi volti a garantire uno sviluppo insediativo centripeto di qualità, specificando le azioni, le misure e i provvedimenti necessari per concretizzarli. «Quale sviluppo insediativo vogliamo? – si è chiesto Lurati –. Le linee guida parlano di qualità, più spazi pubblici e aree verdi, mobilità lenta e valorizzazione dei luoghi sensibili». Il lavoro svolto negli ultimi cinque anni ha tenuto in considerazione le linee guida emanate dal Cantone. Chiasso, come detto, ha proceduto alla definizione, «con un lavoro minuzioso», di tre comparti prioritari che verranno studiati con il mandato di studio parallelo. Per la loro organizzazione e gestione verrà conferito mandato a un coordinatore di concorsi che accompagnerà l’ente banditore nelle varie fasi. Come spiegato nel messaggio, il Municipio ha deciso di optare "per il coinvolgimento di tre gruppi interdisciplinari di progettisti debitamente qualificati, rinunciando alla possibilità di organizzare una fase aperta di preselezione dei gruppi da incaricare, in quanto quest’ultima comporterebbe tempi e costi aggiuntivi, non proporzionati alla portata del compito da assolvere".
Compito del Pac è quindi quello di proporre nuove visioni e misure per un orientamento territoriale che valorizzi diversamente le vocazioni di Chiasso. «L’obiettivo è di preservare un’adeguata qualità abitativa degli insediamenti per incrementare la qualità di vita, e quindi il benessere – illustra Silvia Passiglia, caposezione Pianificazione –. Occorre poi sviluppare le aree già insediate per accogliere in futuro una parte preponderante di abitanti, posti di lavoro e posti letto; e razionalizzare l’impiego di risorse naturali e i costi, per promuovere un’efficiente urbanizzazione». Per raggiungere gli obiettivi di una nuova politica di sviluppo territoriale e mettere in pratica misure e azioni per uno sviluppo centripeto insediativo di qualità, il Pac individua ambiti ed elementi chiave dove intervenire per creare la rete di spazi pubblici e aree verdi per loro maggiore cura e potenziamento; tracciare la rete di mobilità lenta e del trasporto pubblico per una maggiore integrazione ed efficienza; sviluppare i luoghi strategici come luoghi di concentrazione di abitanti e addetti con un’adeguata qualità abitativa; salvaguardare e valorizzare i luoghi sensibili importanti per migliorare la qualità di vita.
In questa fase, l’attenzione verrà focalizzata sui primi tre comparti prioritari. «La zona di viale Stoppa è quella compresa tra i due parchi – spiega Rudy Cereghetti, direttore dell’Ufficio tecnico di Chiasso –. È una zona in parte da riconvertire e che necessita di maggiore permeabilità, senza dimenticare la mobilità lenta e il bisogno di ricucitura tra i due parchi». Si passa poi a viale Volta-via Comacini. «Un comparto suscettibile di incremento dal lato qualitativo nella parte riconvertibile e di completamenti nella fase sottosfruttata, da un punto di vista dei potenziali edificatori». La zona del Crocione-Molino del Bosco è, infine, «un comparto in parte sottosfruttato e che in parte necessita di una riconversione funzionale con anche degli spazi pubblici che devono essere valorizzati». Gli altri luoghi strategici identificati sono quelli di Boffalora, via Bossi, via Odescalchi, viale Manzoni, via Interlenghi e via Cattaneo. Le procedure pianificatorie che seguiranno avverranno tramite varianti di Piano regolatore. Dall’esame di plausibilità formulato dalla Sezione dello sviluppo territoriale è emerso che "con un tasso del 95 per cento di sfruttamento, si deve concludere che a oggi il Pr non risulta sovradimensionato. Non sarà pertanto necessario procedere nella prossima fase di revisione del Pr a una riduzione nel complesso dei vigenti potenziali edificatori: in futuro il Comune potrà decidere di distribuire diversamente tali potenziali edificatori sul proprio territorio (bilanciamento tra residenza e attività lavorative, in funzione del Pac e della sua concretizzazione)". «Alcuni proprietari ‘importanti’ sono già stati contattati e informati su quanto è in corso – puntualizza il capotecnico –. In ogni caso non verrà calato dall’alto un vestito pianificatorio ma si cercheranno dialogo e condivisione con i privati».
Per arrivare a costruire "una Chiasso più dinamica, vivibile, verde, a misura di pedone e ciclista, inclusiva" – questo il motto scelto per riassumere l’operazione –, il Municipio di Chiasso è pronto ad ascoltare anche l’opinione dei cittadini. È infatti stato preparato un flyer riassuntivo con gli obiettivi e i sei punti forti del Pac. Il pieghevole può essere ritirato presso i totem informativi delle sedi del Comune di Chiasso. Il codice QR presente sul flyer darà accesso diretto alla pagina dedicata dove i cittadini potranno esprimersi sul tema e fornire la loro opinione.
Quello che succederà nei prossimi anni «non è il rifacimento di una piccola strada, ma è la nuova visione urbana di Chiasso – aggiunge ancora Davide Lurati –. Un progetto di grande portata che vuole ipotecare il futuro insediativo della nostra cittadina». In previsione non c’è solo il Pac. «C’è fermento – conferma il capodicastero –. Ci sono delle visioni come quella di non vedere più l’autostrada A2 ma dei campi verdi; ci sono i progetti del Gleis4 e della Piccola Velocità, la rinaturazione del Faloppia e anche la riqualifica di piazza Municipio, tema di cui si parla dal 2005, sarà di nuovo oggetto di analisi». Lurati cita anche la rivoluzione viaria. «Negli ultimi mesi Chiasso è un cantiere allargato, ma lo è a fin di bene. La volontà è quella di mantenere il traffico all’esterno del centro, per avere un centro più fruibile per chi vive, visita o vuole portare la sua attività a Chiasso». Agli interventi del Municipio si aggiungono quelli dei privati. «Lavori come quelli alla ex Fernet Branca o alla ex Trecor confermano che Chiasso ha una prospettiva che dobbiamo a noi, ma soprattutto alle generazioni future», conclude Davide Lurati.