L’ex numero 1 della banca accusato di truffa per mestiere, appropriazione indebita, falsità in documenti, amministrazione infedele e corruzione passiva
Si è aperto stamani a Zurigo il processo all’ex numero uno di Raiffeisen Pierin Vincenz. Il 65enne si è presentato sorridente davanti al Volkshaus e alla domanda di un giornalista che gli ha chiesto se fosse nervoso ha riposto: “Sarà la corte a decidere”.
In apertura del dibattimento l’avvocato di Vincenz ha chiesto di sospendere il processo fino a quando il coimputato risultato positivo al Covid potrà essere ascoltato.
Anche il legale dell’altro imputato principale, il consulente finanziario ed ex Ceo di Aduno Beat Stocker (61 anni), ha chiesto un rinvio, affermando che il suo assistito non ha avuto la possibilità di consultare i voluminosi atti del processo, ma soltanto una parte di essi selezionati dal Ministero pubblico.
Il procuratore Marc Jean-Richard-dit-Bressel ha chiesto di continuare il dibattimento.
Vincenz è alla sbarra come ex presidente del consiglio di amministrazione, dal 1999 al 2017, della società di carte di credito Aduno (ora Viseca) e come ex Ceo (1999-2015) della cooperativa Raiffeisen Svizzera, che sotto la sua direzione è diventata il terzo gruppo bancario del paese.
I due imputati principali, che respingono gli addebiti ed hanno passato 106 giorni in detenzione preventiva, devono rispondere di truffa per mestiere, appropriazione indebita, falsità in documenti, amministrazione infedele e corruzione passiva.
Per loro, il Ministero pubblico chiede una condanna a sei anni da scontare. Secondo l’accusa, Pierin Vincenz avrebbe intascato illecitamente 9 milioni di franchi e Stocker 16 milioni attraverso partecipazioni non dichiarate agli altri dirigenti in società poi rilevate da Raiffeisen e Aduno. Vincenz è anche accusato di aver accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.
Ieri si è appreso che uno dei cinque coimputati è positivo al Covid e si trova in isolamento. Il Tribunale ha deciso di rinviare la sua deposizione al 9 di febbraio. A causa dell’alto numero di partecipanti previsto e del grande interesse dei media, il processo non si tiene nell’aula del Tribunale distrettuale di Zurigo, ma nella vicina sala concerti del Volkshaus.