Almeno 497 vittime di pedofilia nell’arcidiocesi dal 1945 al 2019. Con Ratzinger a capo, due preti di cui erano documentati gli abusi rimasero in carica
Sono almeno 497 le persone che hanno subito danni nell’ambito degli abusi pedofili nell’arcidiocesi di Monaco. Le persone coinvolte negli abusi sessuali come artefici sono almeno 235, fra cui 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali, 48 persone dell’ambito scolastico. Lo ha spiegato Martin Pusch leggendo il rapporto indipendente a Monaco. Per lo più si tratta di giovani vittime di sesso maschile, il 60% dei quali in età compresa fra 8-14 anni.L’indagine è stata condotta dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl e scandaglia l’operato di preti e religiosi dal dopoguerra fino ai nostri giorni, dal 1945 al 2019. È compreso il periodo in cui fu arcivescovo della diocesi Joseph Ratzinger.
La piaga della pedofilia e degli abusi aveva portato l’attuale arcivescovo, il cardinale Reinhard Marx, a dimettersi lo scorso mese di giugno. Dimissioni che, nel giro di qualche giorno, furono respinte da Papa Francesco. Il cardinale non è presente alla conferenza. “Lo abbiamo invitato ma ha deciso di non venire. Naturalmente deploriamo questa scelta”, ha detto Marion Westpahl, presentando il rapporto. L’arcidiocesi tedesca farà la sua valutazione non direttamente giovedì 20, ma in una conferenza stampa convocata per il 27 gennaio, una settimana dopo la presentazione del rapporto.
Nel rapporto sui casi di pedofilia nell’arcidiocesi di Monaco e sull’occultamento il papa emerito Josef Ratzinger viene accusato di comportamenti erronei in 4 casi, relativamente al periodo in cui era arcivescovo.
Il papa emerito allora arcivescovo all’epoca dei fatti, stando al rapporto, non ha intrapreso nulla nei confronti dei quattro religiosi accusati degli abusi. In due casi si tratta di religiosi i cui abusi erano stati documentati da tribunali statali. I due preti sono rimasti attivi nella cura delle anime, non è stato intrapreso niente sul profilo del diritto ecclesiastico.
Un interesse per le vittime da parte di Ratzinger, inoltre, “non è stato ravvisabile”. Ratzinger è stato arcivescovo di Monaco dal 1977 al 1982. Nella sua presa di posizione, il papa emerito ha affermato di non aver commesso errori di comportamento per tutti i 4 casi indicati nel rapporto. Lo ha indicato il giurista Martin Pusch a Monaco. Ratzinger ha rilasciato una dichiarazione scritta, allegata al rapporto.
Al cardinale Reihnard Marx sono da attribuire errori di comportamenti relativamente a 2 casi di abusi nel 2008, mentre all’ex cardinale di Frisinga, Friedrich Wetter, sono imputati errori di comportamento in 21 casi. Wetter non nega che vi siano stati i casi, ma nega di essersi comportato in modo sbagliato.
“La Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento, di cui al momento non conosce il contenuto. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli”. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce vaticano Matteo Bruni, interpellato sul rapporto sugli abusi nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga.
“Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici, la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri”, ha aggiunto Bruni.