Nulla da fare per Amica, il suo coordinatore e la sessantina di confinanti: sulla variante di Pr ottengono ragione dal governo solo in due punti
E tre. Anzi quattro e cinque. Dopo i primi due ricorsi respinti lo scorso primo settembre, il Consiglio di Stato pronunciandosi adesso su altri tre ricorsi accende il semaforo verde che dà il via libera alla pianificazione per l’attesa realizzazione del nuovo, grande complesso scolastico di Castione. Il quale in base al progetto dell’architetto Edy Quaglia scelto dalla giuria nel novembre 2015 e denominato ‘Se ci fosse la luna si potrebbe cantare’ prevede l’edificazione di un parallelepipedo lungo 200 metri e alto 12 (con ampi spazi vuoti e coperti al piano terreno) che prolungherebbe l’attuale vecchio stabile delle Medie inglobando sezioni di Scuola dell’infanzia e Scuola elementare. La decisione governativa di due settimane fa (7 dicembre) avalla dunque la variante di Piano regolatore nel suo complesso, sebbene con due lievi modifiche rispetto a quella proposta dal Municipio e votata dal Consiglio comunale nell’ottobre 2017. In pratica la distanza del nuovo edificio dal confine non potrà scendere a 5 metri ma dovrà rimanere a 6; inoltre l’indice di occupazione massimo del vasto mappale dovrà restare del 30% e non salire al 40% visto che vi saranno comunque già ulteriori 1’340 metri quadrati occupabili da eventuali strutture future non previste dal progetto contestato.
Così facendo il governo cantonale accoglie in minima parte il ricorso interposto a titolo personale da Arnaldo Gianini, coordinatore dell’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (Amica), e quello identico sottoscritto da una sessantina di abitanti rappresentati dall’Amica stessa e domiciliati nel quartiere di Bergamo situato appena a nord lungo la strada Carrale di Bergamo che costeggerà la futura scuola, per metà in territorio di Lumino e per metà in quello di Arbedo-Castione. Per contro il CdS ha respinto, ritenendolo irricevibile, il ricorso a sua volta identico ai due precedenti e interposto dall’Amica singolarmente: motivo, l’associazione non è direttamente lesa dalla variante di Pr e non ha nel proprio Statuto lo scopo della difesa degli interessi dei propri soci. Gianini, Amica e la sessantina di residenti hanno ora tempo un mese per eventualmente interporre ricorso al Tribunale cantonale amministrativo. Per contro, ricordiamo, da tre mesi è cresciuta in giudicato, ossia senza ricorsi al Tram, la sentenza governativa che il 1° settembre ha avallato la decisione adottata quasi all’unanimità dal Cc di Arbedo-Castione il 28 maggio 2018 per lo stanziamento di 630mila franchi da destinare alla progettazione definitiva della prima tappa, ritenendo il Comune urgente poter disporre dei nuovi spazi di Scuola dell’infanzia completati dall’area viaria e dal parco.
Quanto alla variante di Piano regolatore, il governo afferma di condividerla “rispondendo alla necessità di disporre di spazi supplementari da destinare alle scuole, nonché all’esigenza di riqualificare urbanisticamente gli spazi pubblici centrali di Castione”. Inoltre l’adeguamento del vincolo Ap-Ep per i tre livelli di scuola “permette, oltre che di conformare la pianificazione al progetto vincitore del concorso di architettura, di creare le premesse per ricucire il comparto scolastico”. Quindi i due punti respinti, ossia l’indice di occupazione che non potrà lievitare del 10% e la distanza dal confine che non potrà diminuire di un metro: il governo spiega di non poter accogliere le due proposte municipali “sebbene dal profilo dell’uso del territorio potrebbero risultare in linea con le disposizioni che regolano l’utilizzo di altri fondi destinati a edifici d’interesse pubblico”. L’incremento dal 30 al 40% infatti “ha comunque delle ripercussioni non indifferenti nel rapporto fra spazi costruiti e spazi liberi in un contesto dedicato alla formazione”. Questo ancor di più visto che l’incremento finirebbe per diminuire la superficie verde complessiva che in base alle norme deve rappresentare un terzo degli spazi liberi. È poi vero che il 10% garantirebbe un margine per eventuali future edificazioni aggiuntive quali ad esempio un nuovo blocco per palestra, piscina e aula magna più grande dell’attuale, l’ampliamento degli spazi destinati alle Elementari o ancora tettoie per biciclette; ma siccome al momento tali bisogni sono ancora allo stadio delle ipotesi, “non sono sufficienti per giustificare la misura proposta”, vista anche la riserva edificabile di 1’340 metri quadrati. Idem per la distanza dal confine: “Né la documentazione, né il progetto fanno ritenere questa misura necessaria per l’adempimento degli obiettivi”.
Lungo invece l’elenco degli aspetti giudicati positivamente dal Consiglio di Stato. Citiamo per esempio la Zona d’incontro con limite a 20 km/h. Come pure il nuovo centro aggregativo, ossia la volontà di mettere a disposizione della popolazione una struttura polivalente (asilo nido, centro diurno, spazi aggregativi) per la quale si dà luce verde alla destinazione d’uso di un mappale. Quindi la mobilità dolce, che verrà arricchita con la trasformazione dell’ex Ferrovia retica in un percorso ciclopedonale, con un tratto che transiterà vicino al comparto scolastico, così come la corsia dedicata ai bus scolastici e l’alberatura: ebbene, la variante di Pr “tiene giustamente conto del futuro assetto viario previsto dal progetto stradale” ma il tutto dovrà essere ripreso nella pianificazione comunale. Pure corretta, a mente del CdS, è la scelta di definire nel Piano regolatore la necessità di realizzare un parcheggio pubblico con 50 posti auto in sostituzione di quello oggi codificato lungo Carrale di Bergamo, senza definire un’area specifica all’interno del comparto scolastico.
Dal canto loro i ricorrenti criticavano la variante pianificatoria (oltre ai due punti accolti dal CdS per la distanza dal confine e l’occupazione massima del terreno) evidenziando diverse lacune: una carenza informativa del Comune a favore della popolazione, un concorso di architettura che non rispetterebbe i vincoli imposti dal bando di concorso, un progetto architettonico che non avrebbe rispettato i parametri di zona e i criteri urbanistici, un peggioramento della qualità di vita e del soleggiamento degli abitanti nel quartiere di Bergamo, nonché l’assenza di un adeguato Piano del traffico. Censure che il Consiglio di Stato rispedisce al mittente. Sul piano informativo ritiene anzitutto che il progetto (dal concorso alle successive decisioni del Cc) abbia avuto ampio spazio sui media e risultano “sufficientemente esaustivi” tutti gli atti posti in consultazione, comprese le motivazioni che sorreggono la scelta di modificare il Pr. Quest’ultima, poi, “è sostenuta da un chiaro interesse pubblico rispondendo alla necessità di ampliare e ammodernare le strutture scolastiche di Castione e di concretizzare le misure viarie previste dal Programma di agglomerato”. Impedendo invece l’ampliamento dell’edificabilità e la riduzione della distanza dal confine, “non risulta compromessa la salubrità e la qualità di vita dei residenti del quartiere di Bergamo”. Infine il progetto vincitore viene promosso poiché “tende a sviluppare il comparto rispettando le esigenze pianificatorie superiori”, e cioè mantenendo un’importante area verde all’interno del comparto scolastico e favorendo l’interazione intergenerazionale in un contesto qualificato e di prossimità.
E sul fatto che il progetto non rispetterebbe il bando di concorso, tali censure non vengono considerate dal CdS non rientrando nell’ambito pianificatorio. Governo che su questo punto propone tuttavia qualche riflessione: dopo aver ricordato che il progetto dovrà essere affinato “sulla base delle indicazioni e criticità sollevate dalla giuria”, aggiunge che la futura progettazione “dovrà tener conto della necessità di sviluppare una proposta volumetrica e urbanistica più equilibrata rispetto al contesto circostante attraverso, per esempio, un’articolazione più attenta ai diversi contenuti”.