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Un Christmas album è per sempre

Poche uscite, inutile chiedersi perché. E il meglio arriva dal passato. Natale 2021 dagli Abba a Nat King Cole, da Norah Jones a Elettra Lamborghini (sic)

Per un Natale unforgettable
17 dicembre 2021
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Cosa gli regaliamo per Natale? Una cravatta? Una bottiglia di vino? E se non porta le cravatte? E se è astemio? Meglio un disco. E se poi quel disco ce l’ha già? (Diamo per scontato che non ce l’abbia, altrimenti il pezzo sulle uscite discografiche natalizie non uscirà mai, ndr).

Sono gli ultimi anni in cui possiamo regalare cd: facciamolo. Sono pratici, resistenti e non hanno mai fatto del male a nessuno, anche se nessuno li vuole più. Per fortuna ci sono i vinili, che ci garantiranno, forse, di regalare ancora la musica, d’impacchettarla, infiocchettarla e di godere del piacere di fare del bene. Sempre che il destinatario del vinile, una volta che la tecnologia ci aveva permesso di fare tutto con il telecomando, sia ancora disposto ad alzarsi dalla poltrona per cambiare lato, lucidare il disco e pulire la puntina che gracchia di polvere. Qualcuno dice che ascoltare un disco è un’esperienza (vero), altri dicono che alzarsi per girarlo dopo il cenone è gesto impopolare e contro la digestione. Quantunque.

Tot anni dopo

Il 2021 non è l’annata più ricca di Christmas album. Poco male, si ristampano. Dieci anni dopo, Michael Bublé aggiunge 7 bonus track e 2 canzoni al suo ‘Christmas’ (compreso un duetto con Rod Stewart in ‘Winter Wonderland’) e il ‘Christmas – Deluxe 10th Anniversary Edition’ è realtà. Quarant’anni dopo, i Blondie ripubblicano ‘Yuletide Throwdown’, un tempo flexi disc, brano scritto e prodotto insieme al pioniere dell’hip hop Fab 5 Freddy (con remix). Quindici anni dopo, Billy Idol ripubblica ‘Happy Holidays’, con un brano in più (‘On Christmas Day’) e tre in meno. Ventisette anni dopo ‘All I Want For Christmas Is You’ – ma è una novità – Mariah Carey pubblica ‘Fall In Love At Christmas’ con Khalid e Kirk Franklin. Quarant’anni dopo, gli Abba liberano la carola natalizia ‘Little Things’ dall’album del ritorno, ‘Voyage’, con iniziativa benefica annessa (incasso da devolversi all’Unicef, con videoclip nel quale gli svedesi sono ancor più giovani dei rispettivi avatar, attesi nel 2022 per il virtual live del secolo). Contemporaneamente al lancio della sua gamma di vini biologici (Bon Jovi, d’altra parte, ha una linea di sughi e pasta bio), l’ex Take That Gary Barlow pubblica l’album ‘The Dream Of Christmas’.

The King

‘I dream of Christmas’ è il primo cadeau natalizio di sempre di Norah Jones, figlia di Ravi Shankar maestro del sitar, donna da 25 milioni di copie vendute con il solo ‘Come Away with Me’ (5 Grammy, più altri 4 col resto). Sotto un ipotetico albero del jazz, Jones di rosso vestita (e con una stellina nella mano sinistra) è da accompagnarsi, eventualmente, con ‘Til we meet again’, il suo primo live uscito nell’aprile di quest’anno, una gentile concessione “fino a che non c’incontreremo di nuovo” (il titolo tradotto) per cotanta assenza dai palchi, dati i noti motivi pandemici. ‘I dream of Christmas’ (Blue Note Records), con fruscìo di fondo aggiunto a rendere il tutto vintage che più vintage ci sono solo i mercatini di Natale, mette insieme classici che sono come le preghiere – ‘Winter Wonderland’, ‘White Christmas’, ‘Christmas Time is Here’ da ‘A Charlie Brown Christmas’ – con brani firmati Jones, come la grezza ‘Christmastime’ e la dolce ‘A Holiday With You’, e con ‘I’ll Be Home for Christmas’, anche idealmente, a chiudere.

Il mercato americano regala, sontuosamente masterizzato, ‘Snowfall – The Tony Bennett Christmas Album’, che giunge in vinile per la prima volta dalla prima edizione dell’ottobre 1968 e più o meno in concomitanza con il ritiro del crooner dalla vita artistica a causa dell’Alzheimer. Forte degli arrangiamenti di Robert Farnon, registrato tra New York e Londra, il primo Christmas album di Bennett (all’anagrafe Anthony Dominick Benedetto, anche pittore) include una natalizia ‘My Favorite Things’ (Rodgers/Hammerstein, da ‘Tutti insieme appassionatamente’, più tardi standard).

Sempre dalla patria del Christmas album arriva ‘A Sentimental Christmas With Nat King Cole And Friends: Cole Classics Reimagined’ (Capitol Records), dove ‘reimagined’ sta per “immaginarsi di cantare con Nat King Cole anche se Nat King Cole è morto nel 1965”. Va in scena, pertanto, la riproposizione della modalità ‘duetto con defunto’ che fu di papà Nat con la figlia Nathalie, con lui nell’alto dei cieli dal 2015, non prima di aver cantato nell’indimenticabile ‘Unforgettable’ a due voci. Non è un caso se il mix di questo reimagining Nat King Cole, registrato ex novo, è affidato al più volte Grammy Dave Reitzas, colui che proprio ‘Unforgettable’, nel 1991, mixò.

A duettare con il grande Nat ci sono John Mathis, Kristin Chenoweth, tra le regine del musical, Gloria Estefan, il britannico Calum Scott da ‘Britain’s Got Talent’ e John Legend nella canzone delle castagne (‘The Christmas Song – Chestnuts Roasting On An Open Fire’). La sensazione, in questa validissima alternanza tra voci, è che quando entra ‘The King’, tutti gli altri possono anche fare le valigie (con tutto il rispetto per gli altri e per le valigie).

Chi vorrebbe essere un tacchino a Natale?

Dall’Inghilterra. Con un riff che non si ascoltava dai tempi di ‘The One’, il pianoforte di Elton John apre la collaborazione con Ed Sheeran, per un brano dal titolo eloquente – ‘Merry Christmas’ – che oscura la Christmas song per eccellenza di Sir Elton, ‘Step Into Christmas’, singolo mediocre in un 1973 che produsse ‘Candle In The Wind’ e gli altri capolavori pop del doppio ‘Goodbye Yellow Brick Road’, il pianista e il paroliere Taupin al top. ‘Step Into Christmas’ era inferiore al suo lato B, la beatlesiana, divertente, altrettanto eloquente e anche un po’ psichedelica ‘Ho! Ho! Ho! (Who’d Be a Turkey at Christmas)’, e cioè ‘Chi mai vorrebbe essere un tacchino a Natale?’, storia di uno che ha bevuto troppo e vede scendere dal camino Santa Claus con gli stivali di gomma (il camino è acceso e la puzza di gomma bruciata invade il salotto).

“Elton mi ha proposto di scrivere una canzone natalizia insieme. Ho scritto il ritornello il giorno di Natale dell’anno scorso, perché le canzoni di Natale mica si scrivono a luglio”, dice il rosso Ed all’intervistatore un po’ stupito. “Mi ero ripromesso di non scrivere una canzone di Natale prima dei sessant’anni, anzi, il mio manager mi aveva minacciato di mollarmi se mai ne avessi scritta una. Ma siccome era il mio sogno lavorare con Elton, la sua richiesta aveva perfettamente senso”.

‘Io non so accendere un camino’

Dall’Italia. Il Pagante pubblica ‘Un pacco per te’ feat. Lorella Cuccarini (sic), mentre Gaia canta ‘What Christmas Means To Me’, che è una elegante bossa. Come i libri per Bruno Vespa, non c’è Natale senza un disco di Mina, ed ecco ‘MinaCelentano – The Complete Recordings’, i duetti dal 1998 a oggi compreso l’inedito ‘Niente è andato perso’. Ma non è un Christmas album così come l’ennesima raccolta di Baglioni (‘Tutti qui - Collezione 2021’) e gli altri dischi usciti sotto Natale proprio in funzione “regaliamogli un disco”, dei quali menzioniamo solo, per originalità, ‘Baby Cip!’, l’album di Brunori Sas in versione ninna nanna (quello con dentro la generazionale ‘Per due che come noi’) dedicato alla piccola Fiammetta, sua figlia. ‘Baby Cip!’ è una music box fatta di glockenspiel, flauti e altri strumenti per le favole il cui incasso è destinato al reparto di neonatologia dell’ospedale di Cosenza.

Nel rispetto delle diversità, abbiamo iniziato con jazz, finiamo col trash. “Il filmato contiene marchi e prodotti per fini commerciali” e “Io non so accendere un camino ma per te vesto tutta di seta”. Premesso che accendere un camino non s’impara dall’oggi al domani, e specificato che “Il filmato contiene marchi e prodotti per fini commerciali” non è un verso della canzone, ‘A mezzanotte (Christmas Song)’ è il singolo natalizio molto anni sessanta di Elettra Lamborghini, che nell’alternanza pigiamino rosso coi pantaloni scozzesi / tubino in paillettes e stivale sopra il ginocchio / babydoll di seta rossa, e nella contemporanea promozione di una trousse di trucchi e di un prosecco, si fa tramite del significato più profondo del Natale.