Faido: chiesto un credito per avviare uno studio di fattibilità. L’idea del Municipio è quella di riconvertire lo stabile in un ostello da 100 posti
C’è un ostello con 100 posti letto nel futuro dello stabile ex Galvanica di Faido. Questa è infatti la strada intrapresa dal locale Municipio, che chiede un credito di 81’800 franchi per dare avvio a uno studio di fattibilità che darà indicazioni sulle opportunità e la sostenibilità del progetto. L’obiettivo è la riconversione dell’edificio dismesso in una struttura ricettiva in grado di ospitare gruppi sportivi e classi scolastiche, così come associazioni ed enti. Ciò che per il Comune della Media Leventina, spiega alla ‘Regione’ il sindaco Corrado Nastasi, rappresenta un bisogno impellente: «Abbiamo una richiesta importante e in crescita in particolare da parte di squadre e gruppi sportivi, per utilizzare le infrastrutture sportive e ricreative collocate in quella zona», rileva Nastasi riferendosi alla palestra, al campo da calcio e alla pista di ghiaccio collocati nello stesso comparto dell’ex Galvanica. «La problematica è che non abbiamo un luogo dove questi gruppi possono pernottare», aggiunge il sindaco, sottolineando la volontà del Municipio di rendere Faido una realtà sempre più orientata allo sport e alle attività di svago (nel comparto sono presenti anche la pista pump track e la palestra di boulder, strutture che hanno già dimostrato di essere molto apprezzate, in particolare dai giovani).
La priorità assoluta del progetto è dunque l’ostello (dotato anche di spogliatoi e docce), ma lo studio di fattibilità darà indicazioni anche sull’opportunità di inserire nello stabile dei posti letto per la Protezione civile. Potrebbe poi portare ulteriore prestigio alla riconversione dello stabile l’idea di creare un polo dell’arte e della musica popolare alpina. «Un progetto sostenuto da alcuni promotori tenendo conto della centralità di Faido nel contesto delle Alpi. Lo studio di fattibilità – spiega Nastasi – potrà dirci se l’operazione è sostenibile. Si tratterebbe di inserire nello stabile una struttura d’accoglienza per bande, filarmoniche e cori non professionali, con delle sale prove e concerti. Ci sarebbe anche la possibilità di inserire dei fondi museali».
La valenza strategica del progetto di riconversione per l’intera regione, si legge nel messaggio municipale, è già stata confermata dal Consiglio direttivo dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli e dall’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Valli. Grazie al decreto legislativo approvato nel gennaio 2020 dal Gran Consiglio per l’introduzione di misure di incentivo per la rivitalizzazione di edifici dismessi, il Comune potrà ottenere un sussidio a fondo perso pari al 50% della spesa per lo studio di fattibilità così come per l’investimento richiesto per realizzare il progetto.
Fino al 1975 lo stabile in questione è stato la sede della società di lavorazione di metalli Galvanica Sa, poi trasferitasi a Biasca. Fino al 2003 è stato utilizzato dal Comune e dai pompieri come magazzino. Oggi si limita a ospitare la locale edizione del Carnevale. Parallelamente allo studio di fattibilità, sarà avviato l’iter per la necessaria modifica di Piano regolatore.
Convocato in seduta il 20 dicembre, oltre al credito per lo studio di fattibilità, il Consiglio comunale dovrà chinarsi anche sul Preventivo 2022, che presenta la novità della proposta del Municipio di abbassare il moltiplicatore d’imposta dall’attuale 100% al 95%. Per il 2022 l’Esecutivo stima prudenzialmente un disavanzo d’esercizio di circa 231mila franchi.