Celar e Amoura firmano il 2-1 ai danni dello Young Boys che vale il passaggio ai quarti di Coppa contro il Thun. Il Crus: ‘Dedicata a Cao’
La gioia del ‘Crus’ si mischia all’emozione viva, alla commozione: questa è una vittoria con una dedica speciale. «Le emozioni sono tante e tutto molto intense - spiega il tecnico dei bianconeri -. La prima è legata alla risposta dei ragazzi in campo; la seconda è connessa alla qualità dello Young Boys. Ma ce n’è una terza: sono una persona che tiene molto alle persone, alle relazioni. Sono molto legato alle persone che lavorano con me. Oggi purtroppo Cao (Ortelli, ndr) non era con noi, ha avuto un problema di salute. Avevo dentro questa emozione, la voglia di vincere per dedicargli il successo, so quanto ci teneva. La mia emozione finale si spiega così».
Lugano nei quarti di finale di Coppa Svizzera contro il Thun, quindi, dopo aver eliminato i campioni svizzeri, Sua Maestà lo Young Boys che si sta pure difendendo bene in Champions League. Un’impresa di quelle memorabili, ebbene sì, riuscita a una squadra più affamata dei rivali gialloneri, più cinica sotto porta (Celar e Amoura le firme sul 2-1 di Cornaredo) e, dunque, meritevole del passaggio del turno in una competizione che ha fatto registrare anche l’uscita di scena dello Zurigo, del Basilea, del Servette.
Di che andarsela a prendere, questa Coppa... «Questa è la prima cosa che mi è stata chiesta dalla proprietà - spiega Croci-Torti, eccitato, soddisfatto e, come ricordato, al limite della commozione -. O meglio: mi è stata chiesta una salvezza tranquilla, d’accordo, ma anche di fare bene in Coppa. Da ragazzo sognavo di giocare al Wankdorf, mi hanno sempre entusiasmato le finali di Coppa alle quali ho assistito. Questi ragazzi la vogliono tutti, quella finale. Alcuni di noi si ricordano bene quella di Zurigo, e meditano di prendersi la vendetta. Perché di vendetta si parla».
Alla vigilia invocava la partita perfetta. Non lo è stata sul piano stilistico, ma ha altri e ugualmente validi pregi, questa prestazione. «A livello di mentalità è stata una partita incredibile, sin dal 1’. Un Yb che nel primo tempo fa così poco l’ho visto poche volte. Nella sofferenza, penso anche alle defezioni di Maric e Daprelà in retrovia, ci siamo esaltati. C’era già l’atmosfera giusta negli spogliatoi. Prima della partita ero molto tranquillo, proprio perché avevo avvertito ottime sensazioni».
Il Lugano ha risposto alle sollecitazioni del suo mister alle aspettative del suo pubblico, finalmente accorso in massa a Cornaredo in una serata che meritava di essere vissuta. «Con la gente che ti spinge e ti motiva cambia tutto, ma proprio tutto. È soprattutto nei momenti di sofferenza che la gente diventa determinante, in quanto ti spinge e ti agevola il compito. Per un allenatore la risposta più bella e la soddisfazione più grande sono legate proprio alla risposta dei giocatori in campo: è esaltante vedere in quale modo hanno fatto tutto quello che ho chiesto loro. I ragazzi non solo sono stati fantastici sul piano dell’atteggiamento, ma hanno anche interpretato la partita nella maniera giusta. Tatticamente abbiamo concesso poco nel primo tempo, mentre nella ripresa abbiamo saputo soffrire. Mi posso solo congratulare con chi ha lottato in maniera che definirei “atroce”. Sono in panchina da sei partite, non ho una grande esperienza. Battere una squadra che poche settimane fa ha sconfitto Cristiano Ronaldo, beh qualche soddisfazione ce la prendiamo volentieri.».
Ci sono i buoni presagi, come il rigore causato da Martins in uscita dalla propria area di rigore (manata ai danni di Celar, il classico episodio favorevole piovuto un po’ dal nulla). Poi ci sono quelli cattivi, come l’esecuzione dal dischetto di Ziegler neutralizzata da Van Ballmoos, infortunatosi nell’intervento e sostituito dal 18enne Laidani, portiere della U19 rossocrociata. Pensi che sia la serata giusta, poi però ti ritrovi costretto a inghiottire il boccone amaro del rigore fallito, dell’occasione sprecata, del bonus gettato alle ortiche.
Se non fosse che, però, per non farsi mancare niente in un primo tempo in cui è regnata un po’ di sana confusione, tra interruzioni di gioco e interventi dei sanitari, ecco un altro dei presagi favorevoli, di quelli che ti riportano l’ottimismo agli istanti che hanno preceduto il rigore fallito dal centrale bianconero: Lauper se la prende comoda sulla tre-quarti difensiva, la palla la porta in orizzontale senza liberarsene, Custodio da buon mastino annusa la presa e subodora la ghiotta opportunità, si scatena in pressing in combutta con Celar e recupera il pallone che l’attaccante sloveno spedisce in fondo al sacco, a tu per tu con Laidani. Una sciocchezza colossale da parte del centrale ospite, abbandonato però dai compagni di reparto. Segno che forse, in casa Yb, la concentrazione non era esattamente ai livelli di guardia.
Né la reazione giallonera è stata avvertita, prima dell’intervallo. L’unica emozione l’ha infatti regalata il numero uno bianconero Saipi, la cui leggerezza a stretto contatto con Elia (conclusione da posizione defilata con la porta sguarnita, Hajrizi ha messo una pezza) è il classico rischio da non correre. Oltre che il terzo presagio favorevole della serata, per il modo in cui si è concluso, senza conseguenze pratiche.
In avvio di ripresa è un altro Young Boys, nell’atteggiamento ma anche negli uomini, visto che Siebatcheu aveva rilevato Kanga alla fine del primo tempo, mentre Fassnacht ed Aebischer sono stati mandati in campo con il chiaro intento di alzare il tasso tecnico di una squadra che ha spinto in modo deciso sin dalle prime schermaglie. A riprova di quanto l’inerzia del confronto sia mutata - e a proposito dei presagi di cui sopra -, i due clamorosi pali colti da Fassnacht, con Saipi supportato a dovere dal montante alla sua sinistra. Significativo, ancorché reso vano dal fuorigioco in avvio di azione di Ngamaleu, il gol dell’1-1 ovviamente annullato dal direttore di gara.
Per l’attesa reazione al predominio ospite, il Lugano si è affidato ad Amoura, in campo per Celar e subito nel vivo del gioco con un “numero” e una conclusione intercettata da Laidani. Attento Saipi, sulla punizione velenosa di Aebischer. Mettiamoci anche questo, tra i presagi favorevoli, quelli che poi sono sfociati, nella loro espressione più bella, nel raddoppio firmato da Amoura, lanciato verso Laidani da Lovric e letale nel superare il portiere di riserva di un Yb finito al tappeto nel momento in cui confidava di rimettersi in carreggiata. Vano e valido solo a fini statistici l‘1-2 di Rieder all’89’.