Mendrisiotto

Aggregazione del Basso Mendrisiotto, atto primo

Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore, Novazzano e Vacallo allo stesso tavolo. L’idea è quella di partire ma con uno studio preliminare

Visto dall’alto il territorio è già... aggregato (Ti-Press)
21 ottobre 2021
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Se si realizzerà, quella del Basso Mendrisiotto non sarà di sicuro una aggregazione di ‘sussistenza’ bensì una svolta verso un futuro di possibilità. Non sarà una necessità, ma un’opportunità; e per tutti: questo dato di fatto ora riecheggia come un mantra. I tempi dei progetti calati dall’alto, insomma, sono scaduti. Per giungere alla meta finale stavolta si dovrà percorrere tutti assieme, un passo alla volta, il cammino verso un solo Comune con anime diverse. Quante? Sei od otto. A Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore, Novazzano e Vacallo, infatti, potrebbero aggiungersi pure Coldrerio e Castel San Pietro. L’invito a partecipare a questa nuova ‘avventura’ in pratica è già pronto. Quando, in questo tardo pomeriggio di giovedi, sindaci e municipali dei sei Comuni sono entrati nell’aula magna di Vacallo, con tutta probabilità non avrebbero scommesso sulla buona riuscita dell’incontro promosso dall’autorità comunale di Vacallo. Due ore e mezzo dopo qualche chance in più l’idea di allargare i confini del comprensorio, invece, l’aveva conquistata, seppur a fatica. Sia chiaro, non tutti sono fan della ’fusione’, ma quella odierna sarà la prima di una serie di riunioni. Accompagnati dal capo della Sezione degli enti locali Marzio Della Santa, i rappresentanti comunali esploreranno una nuova via; non si partirà da uno studio di fattibilità ma da un esame preliminare. Prima di tutto, quindi, si darà la precedenza alla concretezza dei dati, poi si aprirà al confronto che coralmente si auspica costruttivo. La scadenza iniziale? L’esito del primo ‘test’ è atteso entro Natale.

Del resto, tutti oggi si sono seduti al tavolo della discussione con la consapevolezza che alle spalle c’è un flop (da non ripetere). Nel novembre del 2007, in effetti, è stata solo la popolazione di Chiasso - con quasi il 75 per cento di voti favorevoli - ad abbracciare l’idea di diventare un tutt’uno con i vicini di Morbio Inferiore e Vacallo. All’epoca a Morbio come a Vacallo in consultazione gli abitanti si erano detti a larga maggioranza contrari (con circa il 75 per cento nel primo caso, e con quasi il 61 per cento nel secondo). Ora però è giunto il momento di voltare pagina.

Il Basso Mendrisiotto apre una nuova strada

Si è dunque aperto un dialogo sull‘aggregazione nel Basso Mendrisiotto? «Innanzitutto, penso che questa serata sia stata assolutamente costruttiva e utile - a tirare le prime somme, a nome dei colleghi, è il ’padrone di casa’, il sindaco di Vacallo Marco Rizza -. Ci si è confrontati liberamente con le diverse sensibilità e posizioni - aggiunge -. Ma si è arrivati a una conclusione di continuità. Ma soprattutto - ribadisce Rizza - si è parlato di una aggregazione non più di necessità, bensì di opportunità. L’approccio, in altre parole, non sarà quello di avviare direttamente uno studio di fattibilità. Con il capo Sezione Della Santa abbiamo definito di valutare la possibilità di realizzare un approfondimento di opportunità, appunto, per poi prendere una decisione su dati concreti. E questo ‘modus operandi’ ha trovato il consenso di tutti i Comuni presenti. E ciò rappresenta un lato positivo dell’incontro. Di fatto uno studio di fattibilità porterebbe innegabilmente a una votazione consultiva. Lo anticiperemo invece con una nuova modalità, che è ancora da stabilire nei dettagli ma che ci permetterà in tempi brevi di prendere delle decisioni municipali sull’eventualità di passare o meno alla fase di studio».

Rizza rassicura anche chi teme si possa tergiversare: i risultati di questa analisi saranno parte integrante e base della tappa successiva. Nel frattempo, si potrebbe persino allargare lo sguardo, dunque i confini dell’operazione. «In effetti - conferma il sindaco di Vacallo -, c’è chi ha chiesto di includere pure Coldrerio e Castel San Pietro. Di conseguenza, domanderemo loro se sono interessati a far parte di questo studio preliminare».

‘Prima vanno fugati dubbi e paure’

La regione sembra, dunque, aver imboccato la strada giusta. «Questo modo di procedere è nato stasera - annota Rizza -. Un po’ per fugare i dubbi, le paure, tutte le perplessità che ogni cittadino e ogni politico comunque ha. Davanti a elementi precisi, alla concretezza delle opportunità che abbiamo di fronte, sarà più facile tramutare questo documento in uno studio di fattibilità». La prossima mossa? «Nei prossimi giorni il Comune di Vacallo con la Sezione degli enti locali coordinerà le modalità ma soprattutto la fattibilità di questo pre studio. A quel punto scriveremo a tutti i Comuni di prendere posizione per capire se vogliono aderire o meno a questa forma oppure passare immediatamente a uno studio di fattibilità. Ci siamo ripromessi di ricevere una risposta definitiva entro le festività natalizie». Vacallo in testa, il comprensorio pare determinato a stringere i tempi. D’altro canto, una tappa intermedia appare inevitabile: il traguardo finale ipotizzato a livello cantonale - il Comune unico del Mendrisiotto - è ancora troppo lontano. «Adesso - rimarca Rizza - dobbiamo valutare quale scenario vogliamo per i nostri Comuni nei prossimi decenni. Se ne saremo tutti convinti, lo porteremo avanti».

I precedenti nel Distretto

Da Pedrinate a Mendrisio, passando per Breggia

Per Chiasso non sarebbe la prima volta. La cittadina ha rotto il ghiaccio della fusione già il 28 settembre 1975, una domenica. Ovvero ormai 46 anni orsono, quando le popolazioni di Chiasso, Pedrinate e Seseglio decidono di unire le forze e i territori. Una scelta pagante, soprattutto per le frazioni, e ricordata nel 2016 in occasione del quarantesimo. Da quel momento nella regione si sono dovuti attendere diversi decenni per sentire di nuovo parlare di processo aggregativo. A rompere questa volta gli indugi nel 2001 è il Comune di Mendrisio che guarda lontano e immagina un’unica realtà dell’Alto Mendrisiotto. Il primo passo è con Salorino, nell‘aprile del 2004, poi nell’aprile del 2009 si stringe un’alleanza con Arzo, Capolago, Genestrerio, Rancate e Tremona: è la tappa costitutiva del progetto di aggregazione che sulle prime si prefigge di riunire dodici Comuni in uno solo. In realtà la tappa intermedia, nell’aprile del 2013, aggiunge ‘solo’ Besazio, Ligornetto e Meride. E lì ci si ferma, alla Città di dieci Quartieri, 15mila abitanti e oltre 3mila ettari di estensione, figlia di una iniziativa messa in campo “con energia, dialogo e passione”, per citare il motto di Mendrisio. La fase finale, quella che allargava il discorso anche a Brusino Arsizio, Castel San Pietro, Coldrerio e Riva San Vitale è rimasta, infatti, sulla carta. Un’altra missione compiuta, nel frattempo - è l’aprile del 2007 - è quella che conduce alla nascita del Comune di Breggia, espressione oggi della Valle di Muggio. Strada facendo si è registrato, però, anche un altro fallimento (oltre a quello di Chiasso, Morbio e Vacallo): la proposta di aggregare Stabio e Ligornetto, ad esempio, non è andata in porto. È l’aprile del 2008 quando Ligornetto dice ’sì’, e Stabio, di converso, non ci sta.

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