l’approfondimento

Cos’è e da dove viene Forza Nuova

Unico gruppo neofascista italiano con ambizioni elettorali, ha un passato da banda armata e un futuro molto incerto. Intanto infiammano le piazze no vax

Militanti di Forza Nuova (Keystone)
16 ottobre 2021
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La manifestazione contro il green pass andata in scena a Roma il 9 ottobre 2021 ha contribuito a riportare al centro del dibattito italiano il tema dello scioglimento delle organizzazioni neofasciste, dopo l’arresto di alcuni esponenti apicali di Forza Nuova, accusati di aver fatto irruzione nella sede del sindacato Cgil.

Quella che riguarda la legittimità delle formazioni politiche ispirate all’esperienza del fascismo italiano è una disputa vecchia quanto la Repubblica, ma che negli ultimi anni ha riguardato soprattutto Forza Nuova e CasaPound, le due principali realtà della galassia nera italiana, nonché le uniche ad aver tentato di recente il grande salto nelle istituzioni attraverso la contesa elettorale. In entrambi i casi, la strategia delle urne si è rivelata però piuttosto fallimentare – anche a causa del progressivo spostamento a destra di Lega e Fratelli d’Italia – e così nel giugno del 2019 si è ufficialmente conclusa l’esperienza partitica di CasaPound, tornato a essere il movimento identitario delle origini.

La nuova strategia dell’estrema destra sembra essere quella del dialogo con le formazioni della destra istituzionale (Lega e Fratelli d’Italia su tutte), che nel tentativo di allargare la propria base elettorale hanno scelto di inserire singoli esponenti neofascisti nelle proprie liste. È accaduto a Roma, ad esempio, dove diversi militanti di CasaPound si sono presentati nelle liste a sostegno di Enrico Michetti, ed è accaduto a Milano, dove un’inchiesta di Fanpage ha rivelato la pericolosa convergenza tra la Lega e il movimento di ultradestra Lealtà Azione.


Le proteste di piazza di sabato scorso a Roma (Keystone)

Ad oggi, dunque, Forza Nuova è rimasto l’unico gruppo neofascista con delle residue ambizioni elettorali e ha scelto di puntare tutto sulla piazza, nel tentativo di egemonizzare le proteste contro il green pass e di intestarsi la sacca di malcontento “no vax”, ancora priva di un chiaro referente politico. Tutto questo avviene nel momento di maggiore debolezza per il partito di Roberto Fiore, scosso di recente da una dolorosa scissione che ha messo in discussione la natura stessa del movimento.

Da dove viene Forza Nuova

La storia di Forza Nuova è indissolubilmente legata a quella dei suoi fondatori, Roberto Fiore e Massimo Morsello detto “Massimino”, due personalità di spicco della destra eversiva italiana con un ingombrante passato giudiziario.

Nel 1978 Fiore era stato – insieme a Giuseppe Dimitri e Gabriele Adinolfi – tra i fondatori di Terza Posizione, movimento neofascista che si poneva come alternativa alla contrapposizione tra la sinistra post-comunista e quella destra reazionaria che aveva abbracciato tout court il modello capitalista. In breve tempo, Terza Posizione finì per diventare una fucìna di criminali violenti, che passando attraverso le fila dei Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar) si resero protagonisti della stagione più buia del terrorismo nero.


Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova (Keystone)

Poco dopo la strage della stazione di Bologna, che nel 1980 costò la vita a 85 persone e ne ferì altre 200, le Procure di Roma e Bologna spiccarono mandati di cattura nei confronti dei principali dirigenti di Terza Posizione. Tra questi anche Fiore e Morsello, che in quel momento avevano già lasciato il Paese per sfuggire alla giustizia, riparando verso l’Inghilterra. I futuri fondatori di Forza Nuova sarebbero in seguito risultati estranei ai fatti di Bologna, ma saranno condannati in via definitiva per banda armata e associazione sovversiva. Nessuno dei due ha mai scontato un solo giorno di quella pena.

A Londra i due iniziarono a lavorare come lavapiatti, ma grazie all’aiuto di Nick Griffin (noto esponente dell’estrema destra britannica) riuscirono ben presto a riciclarsi come imprenditori di successo, creando una fortunata finanziaria dedicata agli expat italiani in Inghilterra. Una commissione d’inchiesta del parlamento europeo avrebbe in seguito sostenuto che durante il periodo della latitanza, l’intelligence britannica MI6 avrebbe avvicinato e usato come agente Roberto Fiore, circostanza più volte smentita da quest’ultimo.

In ogni caso, è grazie ai proventi delle attività imprenditoriali d’Oltremanica che il 29 settembre 1997 Roberto Fiore e Massimo Morsello riuscirono a creare Forza Nuova, prima come corrente della Fiamma Tricolore (formazione politica in diretta continuità con il Movimento Sociale Italiano) e poi come vero e proprio partito politico. La data scelta per la fondazione di Forza Nuova non è casuale, ma celebra la festa di San Michele Arcangelo, santo patrono della Guardia di Ferro rumena, formazione fascista guidata negli anni Trenta da Corneliu Codreanu e che ha ispirato l’azione politica di Fiore.

Tra i mesi di marzo e aprile del 1999, intanto, Roberto Fiore e Massimo Morsello tornarono in Italia, accolti all’aeroporto di Fiumicino da un contingente composto da alcuni tra i volti noti della destra italiana del tempo. Il ritorno quasi in contemporanea dei due fondatori era dovuto alla prescrizione sopraggiunta per i reati commessi da Fiore (dopo 66 mesi) e alla malattia che di lì a due anni avrebbe portato alla morte di Morsello.


Saluti romani da Roma (Keystone)

L’ideologia nera

Dopo la scomparsa di Morsello, avvenuta nel marzo del 2001, Roberto Fiore è diventato a tutti gli effetti il padre-padrone di Forza Nuova. Coerentemente con l’impronta del suo leader, il partito si è fin da subito caratterizzato per una forte attenzione al tradizionalismo cattolico e per un programma in 8 punti che comprendeva, tra le altre cose, l’abrogazione delle leggi sull’aborto, incentivi per le famiglie numerose, blocco dell’immigrazione, ripristino del Concordato del 1929 tra Stato e Chiesa e l’abolizione delle leggi Mancino e Scelba, che sanzionano rispettivamente i crimini d’odio e l’apologia del fascismo.

Gli anni dieci del Duemila hanno visto una crescita pressoché ininterrotta di Forza Nuova sui territori, con l’apertura di 50 sedi (o cuib, la parola rumena utilizzata in passato dalla Guardia di Ferro per riferirsi al “nido”) in tutta Italia e il progressivo coinvolgimento di ex militanti dei Nar e di Terza Posizione, ma al maggiore radicamento non è mai corrisposto un risultato elettorale degno di nota. E anzi, l’attenzione mediatica attorno a Forza Nuova è arrivata negli anni principalmente grazie ad azioni dimostrative decisamente sopra le righe, come la campagna del 2000 contro il Gay Pride romano, che accostava l’omosessualità alla pedofilia, o il blitz del 2017 sotto la sede del quotidiano La Repubblica.

La vera forza del soggetto politico creato da Fiore è sempre stata la sua capacità di mobilitare gli attivisti sul territorio e di tessere relazioni con i mondi più disparati, sfruttando la forza d’attrazione esercitata dall’associazionismo. Perché l’organizzazione politica è solo una delle numerose declinazioni del movimento Forza Nuova, certamente la più visibile, ma non quella più efficace a fini propagandistici.


Gli scontri con la polizia (Keystone)

La galassia Forza Nuova

Ai vertici dell’organigramma nero guidato da Fiore c’è sempre stata Lotta Studentesca, la struttura giovanile di Forza Nuova che prende il nome dal nucleo politico originale di Terza Posizione e che negli anni è stata in grado di eleggere propri rappresentanti in vari consigli degli studenti in tutta Italia. Lotta Studentesca ha rivestito un ruolo centrale nell’universo di Forza Nuova, fungendo al contempo da strumento di proselitismo precoce nelle scuole e da palestra politica in vista di un futuro ricambio generazionale.

Il suo simbolo è il gladio, la corta spada a doppio taglio usata dai legionari romani e poi adottata dalla Repubblica Sociale Italiana per sostituire le stellette sulle uniformi, mentre il suo programma si batte essenzialmente contro le droghe (punto fermo dell’azione politica di Forza Nuova) e contro la “faziosità dell’antifascismo imperante nei programmi didattici”. Il movimento giovanile forzanovista vive da tempo una fase di declino, dovuto soprattutto alla concorrenza di Blocco Studentesco, le giovanili di CasaPound che hanno di fatto egemonizzato il campo del neofascismo nelle scuole e nelle università.

Funzionale alla vita di Forza Nuova è stata per lungo tempo anche Solidarietà Nazionale, gruppo solidaristico impegnato nella raccolta e nella distribuzione di generi alimentari destinati alle famiglie italiane. A prima vista una semplice onlus, Solidarietà Nazionale è all’occorrenza in grado di trasformarsi in una formidabile struttura di reclutamento elettorale.

Tra gli strumenti di propaganda nell’arsenale neofascista non manca naturalmente lo sport, che già durante il ventennio mussoliniano veniva sfruttato come metafora della potenza e dell’identità nazionale. Per questo motivo, nel 2019 Forza Nuova ha dato vita a Italica Sport e Avventura, associazione di promozione sportiva dilettantistica e amatoriale particolarmente attiva negli sport di combattimento. Il suo principale testimonial è stato nei primi tempi Giuseppe Carafa, campione continentale Ibo, ma le restrizioni dovute alla pandemia hanno provocato una fase di stagnazione dalla quale difficilmente l’associazione si riprenderà.

Fino a poco tempo fa l’universo di Forza Nuova comprendeva anche l’associazione femminile Evita Peron (nota per l’organizzazione di campi estivi dal sapore vetero-fascista), la sigla sindacale Sinlai (che rappresenta alcuni dei portuali di Trieste che protestano contro il green pass), l’associazione agricola “Lega della Terra” e quella di promozione sociale “IncancellAbili”. A partire dal mese di maggio 2020, però, tutto è cambiato e una scissione ha modificato la geografia interna a Forza Nuova, forse irrimediabilmente.


Una manifestazione di Forza Nuova (Keystone)

La nuova fase

La nuova fase di Forza Nuova ha coinciso con l’ascesa nel partito di Giuliano Castellino, ultrà della Roma con un passato in numerose realtà dell’estrema destra capitolina. In brevissimo tempo, Castellino è riuscito a diventare il numero due di Fiore, prendendo il controllo della sezione romana e spostando la linea del partito su posizioni apertamente antivacciniste.

La neonata leadership di Castellino ha indubbiamente consolidato la posizione di Forza Nuova a Roma, che con il nuovo corso ha egemonizzato le proteste contro l’assegnazione di case popolari a famiglie straniere, ma non è andata giù alle comunità forzanoviste sparse per l’Italia. Anche perché la biografia di Castellino parla chiaro e se le accuse di lesione e resistenza a pubblico ufficiale aggravate dall’odio razziale non rappresentano un grosso stigma negli ambienti neofascisti, più problematiche sono considerate la segnalazione del 2015 per uso di cocaina e la truffa ai danni del sistema sanitario per ottenere rimborsi riservati ai celiaci.

Tra il 6 e l’8 maggio 2020 si è così consumato lo strappo interno a Forza Nuova, che in un colpo solo ha perso intere sezioni di Lombardia, Trentino-Alto Adige, Romagna e Basilicata, riducendo drasticamente la sua presenza anche in Toscana, Puglia, Campania, Veneto, Liguria e Abruzzo. Il colpo più duro per Roberto Fiore è però stata la defezione di una parte della storica rete di associazioni, su tutte quelle dell’associazione Evita Peron e di Solidarietà Nazionale. I ribelli di Forza Nuova hanno scelto di confluire in un nuovo soggetto politico chiamato “Movimento Nazionale – Rete dei Patrioti”, che è diventato così l’ennesima sigla nell’orizzonte dell’ultradestra italiana.

Ciò che resta di Forza Nuova si è invece riorganizzato con l’obiettivo di prendere il controllo del dissenso verso le norme anti-Covid, dando vita all’alleanza Italia Libera, che tiene insieme movimenti no mask, no green pass, transfughi del Movimento 5 Stelle i gilet arancioni dell’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo. La piazza dello scorso 9 ottobre ha segnato il debutto mediatico della nuova formazione, ma l’assalto alla sede della Cgil, con le mozioni per lo scioglimento di Forza Nuova seguite agli arresti di Fiore e Castellino, potrebbe ora rappresentare l’ultimo atto di una storia nera lunga 24 anni.