Estero

Premio Nobel per la pace ai giornalisti Ressa e Muratov

La giornalista filippina e il collega russo sono stati premiati per ‘la loro coraggiosa lotta per la libertà di espressione’ nei rispettivi paesi

Dmitry Muratov e Maria Ressa (Keystone)
8 ottobre 2021
|

I giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov sono i vincitori del Nobel per la Pace 2021.

Ecco chi sono. Giornalista in Asia per 35 anni, Maria Ressa, 58 anni, ha co-fondato Rappler, il principale sito di notizie esclusivamente digitali che sta conducendo la lotta per la libertà di stampa nelle Filippine.

In qualità di Ceo e presidente di Rappler, Maria ha subito continue vessazioni politiche e arresti da parte del governo Duterte, costretta a pagare dieci volte la cauzione per rimanere libera. La battaglia di Rappler per la verità e la democrazia è l’argomento del documentario del Sundance Film Festival 2020 "A Thousand Cuts". Per il suo coraggio e il suo lavoro sulla disinformazione e le fake news, Maria Ressa, nominata Persona dell’anno 2018 da Time Magazine, è stata tra le 100 persone più influenti del 2019 ed è stata anche nominata una delle donne più influenti del secolo.

Nel 2020 ha ricevuto il premio Journalist of the Year, il John Aubuchon Press Freedom Award, il Most Resilient Journalist Award, il Tucholsky Prize, il Truth to Power Award e il Four Freedoms Award.

Muratov, 59 anni, è un giornalista russo tra i fondatori del quotidiano russo Novaya Gazeta, lo stesso in cui lavorava Anna Politkovskaja. Muratov lo ha diretto tra il 1995 e il 2017. Novaya Gazeta è stato definito "l’unico giornale veramente critico con influenza nazionale in Russia oggi" dal Comitato per la protezione dei giornalisti. Il giornale è noto per i suoi reportage approfonditi su argomenti delicati come la corruzione governativa e le violazioni dei diritti umani.

Nel 2007, Muratov ha vinto un Premio internazionale per la libertà di stampa dal Comitato per la protezione dei giornalisti. Il premio viene assegnato ai giornalisti che dimostrano coraggio nel difendere la libertà di stampa di fronte ad attacchi, minacce o carcerazione. Nel 2010 ha ricevuto l’ordine della Legion d’onore, la più alta decorazione di Francia.