Svizzera

Dai cantoni grandi sforzi per aumentare le vaccinazioni

Squadre mobili, ‘vaxbus’ e campagne mirate: molte le strategie messe in atto. Dopo le vacanze estive il numero di vaccinazioni è tornato ad aumentare

(Ti-Press)
23 settembre 2021
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Consultori, autobus e campagne di informazione destinate ai migranti: i cantoni stanno lavorando intensamente per aumentare il tasso di vaccinati contro il Covid-19.

Anche se le cifre stanno aumentando, il numero di dosi somministrate ogni giorno è ancora due o tre volte inferiore rispetto a maggio e giugno.

Dopo le vacanze estive il numero di vaccinazioni è tornato ad aumentare. La settimana scorsa ne sono state effettuate circa 220’000, il 17% in più rispetto alla settimana precedente. Il dato è però ancora lontano da quello di inizio estate, quando ogni settimana venivano vaccinate oltre 600’000 persone.

I cantoni stanno lavorando alacremente per rilanciare la dinamica, con squadre mobili presenti in centri commerciali, scuole, università, sale comunali, centri culturali e aziende.

A Ginevra, una di queste ha accolto gli studenti dell’università in occasione dell’inizio del semestre. Lunedì sono state vaccinate circa 200 persone, ma la capacità giornaliera è di 600. Anche nel canton Vaud sono state avviate diverse azioni, fra le quali ad esempio un centro vaccinale nel cuore pulsante della vita notturna losannese, il quartiere del Flon, destinato principalmente ai giovani.

Pure a Lucerna si punta ai giovani, con una campagna informativa per i festaioli. In Vallese, il cantone fornisce unità mobili di vaccinazione ai comuni che lo desiderano. Più in generale, la vaccinazione senza appuntamento è stata estesa a tutta la Svizzera non solo nei grandi centri ma anche in farmacia, dal medico di famiglia o a casa. A Zugo, interi gruppi, club o società possono vaccinarsi senza appuntamento.

Potenziata l’offerta per i migranti

Visto l’alto numero di casi di Covid riscontrato fra i migranti, sono state pure potenziate le offerte per questa categoria di popolazione. A Berna a inizio agosto è stata lanciata una campagna informativa in 20 lingue, tra cui il tibetano, il cinese e il somalo.

Il canton Neuchâtel si è rivolto direttamente alle comunità straniere e migranti per sensibilizzarle sul tema della vaccinazione. A San Gallo, informazioni e video esplicativi sono disponibili in 25 lingue.

A Lucerna, le persone di nazionalità straniera che contattano la hotline vengono richiamate nella loro lingua madre. A Sciaffusa i musulmani praticanti hanno potuto optare per la vaccinazione in una moschea direttamente dopo le preghiere del venerdì.

Misure di successo

Queste misure hanno riscosso un certo successo. A Soletta, l’elevata domanda di vaccinazioni ha addirittura superato le aspettative, mentre a San Gallo, chi vuole essere vaccinato deve aspettare fino a due settimane per la prima dose. Il cantone ha quindi aumentato le sue capacità e Turgovia l’ha quasi raddoppiata.

È comunque difficile quantificare l’impatto di questi sforzi cantonali. Secondo Gundekar Giebel, capo della comunicazione del Dipartimento bernese della sanità, queste misure hanno contribuito per circa la metà all’aumento del tasso di vaccinazione. Ma le progressioni non sono per niente comparabili a quanto visto in maggio, giugno o luglio, ha puntualizzato Jerome Weber, del dipartimento zurighese della sanità.