Scatta l'interpellanza per voce della Lega dei Ticinesi, ma il sindaco risponde: le verifiche sono regolari ma non ad personam
Nessuna 'caccia alle streghe', ma verifiche regolari come del resto compete a un qualsiasi Ufficio controllo abitanti di un qualsiasi comune. Del resto, ha annotato il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini, nel corso della prima seduta di Consiglio comunale, tenutasi lunedì nell'aula magna dell'Accademia di architettura, la legge svizzera è chiara: ciascuna persona può fissare in libertà il proprio domicilio. A sollecitare una risposta del Municipio il consigliere comunale della Lega dei Ticinesi Massimiliano Robbiani che, in un'interpellanza, ha chiamato in causa, seppur celata dall'anonimato, la moglie di un municipale, 'colpevole' di risiedere nei Grigioni, pur vivendo nel Borgo.
"In effetti, mi risulta, che chi, durante la campagna elettorale esclama a voce alta, 'finanze sane-moltiplicatore al 75% per i prossimi tre anni, aiuti economici efficaci post pandemia' poi razzoli male" ha annotato Robbiani. Nel suo intervento il capo dell'Esecutivo mendrisiense ha però spiegato che la verifica di domicilio viene effettuata in modo generale e non in quanto 'sollecitata' da terze persone, anche per non infrangere il diritto alla privacy di ogni cittadino. I controlli – non ha mancato di sottolineare Cavadini – sono per questo periodici e regolari, a largo spettro e dunque non prettamente personali. Certo è che la questione travalica l'interesse privato, qui sono in molti a pensare che si tratti piuttosto di cosiddetta (e spesso evocata) opportunità politica. Da nostre informazioni pare che all'interno del partito a cui appartiene il municipale se ne sia parlato, ma nessun commento è trapelato.