Il documento sarà disponibile per tutte le persone vaccinate, guarite o con un test negativo recente, e sarà compatibile con quello dell'Unione Europea
Sarà l'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT) a realizzare entro la fine di giugno il sistema per l'emissione di un certificato COVID non falsificabile e compatibile a livello internazionale. Il certificato sarà scaricabile sullo smartphone o ottenibile in forma cartacea: i dati verranno memorizzati in modo decentralizzato a tutela della sfera privata
Tale documento sarà disponibile per tutte le persone vaccinate, guarite o con un test negativo recente, indica una nota odierna dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) che ha operato la scelta tra i vari offerenti.
La soluzione scelta è compatibile con l'UE, sicura, limitata al minimo tecnicamente necessario e il codice sorgente (open source) sarà pubblicato, sottolinea la nota, secondo cui simili caratteristiche sono state determinanti per la scelta.
Il 27 aprile scorso, durante il consueto incontro coi media per fare il punto sulla crisi, Virginie Masserey dell'UFSP, interrogata in merito al futuro certificato, aveva affermato che erano rimasti in lizza due candidati: lo stesso UFIT e un'impresa privata. In una prima fase erano stati presentati 52 progetti.
Masserey aveva poi aggiunto che la decisione finale sarebbe probabilmente caduta in giugno, previa consultazione con gli ambienti interessati, dai medici alle società per la difesa dei consumatori, ma anche con le istanze internazionali, come l'Organizzazione mondale della sanità (OMS), e l'Unione europea, affinché tale certificato venisse riconosciuto anche all'estero.
Nella nota odierna, l'UFSP precisa che con questa decisione la responsabilità del progetto per la realizzazione tecnica del certificato passa dal Dipartimento federale dell'interno al Dipartimento federale delle finanze. L'UFSP rimane responsabile per la definizione dei contenuti, mentre l'UFIT si occuperà della realizzazione tecnica.
Nella scelta sulla soluzione più adatta sono stati coinvolti l'associazione professionale dei medici svizzeri (FMH) e la Società svizzera dei farmacisti (PharmaSuisse). Gli studi medici e le farmacie che utilizzano già, per esempio, una soluzione HIN per l'identificazione e la gestione sicura dei dati dei pazienti, potranno continuare a farlo, mediante un'interfaccia e senza cambiare sistema. Nell'attuazione del certificato COVID sono stati coinvolti altri ambienti interessati, come emittenti dei certificati, organi di controllo e specialisti di protezione dei dati e di sicurezza incaricati di testare la soluzione.
All'inizio di maggio, sia la FMH che l'associazione Svizzera dei farmacisti avevano proposto all'UFSP una soluzione globale da loro elaborata per il futuro certificato. A Keystone-ATS, queste due associazioni professionali si sono dette contente che la Confederazione abbia voluto coinvolgere medici e farmacisti nell'iniziativa. Ad ogni modo, prima che venga formalizzata una collaborazione dovranno essere chiarite varie questioni, in particolare riguardante la facilità d'utilizzo del documento e la sicurezza dei dati.
All'inizio di maggio, sia la FMH che Pharmasuisse avevano ribadito che la loro soluzione era sicura e rapidamente applicabile, poiché basata su un software già in uso che collega centri vaccinali, ospedali, studi medici e farmacie. In questo modo, il certificato avrebbe potuto essere pronto nel giro di un mese. Queste istanze svolgono un ruolo cardine nella vaccinazioni e per i test di depistaggio e quindi sono i centri deputati per la consegna dei certificati, a loro parere.
Il certificato deve essere facile da utilizzare, semplice da emettere sia sullo smartphone sia in forma cartacea e deve poter essere controllato rapidamente.
La sicurezza dei dati andrà garantita. I dati personali non sono memorizzati in modo centralizzato, precisa l'UFSP. Sarà assicurata la compatibilità con il "certificato verde digitale" dell'UE. Inoltre la Svizzera collabora al progetto dell'OMS per un certificato riconosciuto a livello internazionale ("Smart Vaccination Certificate").
L'UFIT sta elaborando la soluzione e informerà dettagliatamente in uno dei prossimi punti stampa per i media specializzati.