Il Consiglio federale ha posto in consultazione l'ordinanza che stabilisce quali società devono sottostare all'obbligo di diligenza e le deroghe previste
Il Consiglio federale intende porre in vigore al più presto il controprogetto all'iniziativa Imprese responsabili ora che il Tribunale federale ha stralciato alcuni ricorsi in merito. Oggi ha posto in consultazione l'ordinanza che stabilisce quali società devono sottostare all'obbligo di diligenza e le deroghe previste.
Le nuove disposizioni del Codice delle obbligazioni "per una migliore protezione dell'essere umano e dell'ambiente", approvate dal Parlamento, prevedono l'obbligo per le grandi imprese svizzere di redigere un rapporto sui rischi della loro attività nei settori dell'ambiente, della socialità, del lavoro, dei diritti dell'uomo e della lotta contro la corruzione e le misure adottate per evitare tali rischi.
Prevedono inoltre obblighi di diligenza estesi per le aziende che operano in settori dove esiste il rischio di lavoro minorile e di operare con minerali estratti in zone di guerra. I dettagli però devono essere regolati a livello di ordinanza, precisa un comunicato odierno.
Il testo posto in consultazione fino al 14 luglio fissa i volumi minimi di importazione e lavorazione di minerali al di sotto dei quali un'impresa è esonerata dall'obbligo di diligenza. Ad esempio per l'oro la soglia è fissata a 100 chili l'anno. Sono dispensate le imprese che lavorano e importano metalli riciclati.
Sono previste deroghe anche per le piccole e medie imprese (PMI) e per le aziende che presentano lievi rischi legati al lavoro minorile. Le aziende con un fatturato inferiore a 40 milioni di franchi e meno di 250 posti di lavoro a tempo pieno in due esercizi consecutivi sono esentate.
Secondo il Consiglio federale, non è possibile stimare il numero di aziende che beneficiano di una deroga. Ci sono però alcune indicazioni: stando all'Ufficio federale di statistica (UST) ci sono in Svizzera 1679 aziende con oltre 250 posti di lavoro a tempo pieno e in base ai dati dell'IVA relativi al 2017, 4597 imprese hanno un fatturato superiore ai 40 milioni di franchi.
Le nuove disposizioni sono ampiamente coordinate con i regolamenti corrispondenti a livello europeo in modo da evitare svantaggi competitivi. Inoltre, le grandi aziende con la loro sede legale o filiale all'estero dovrebbero già conformarsi a requisiti simili secondo il diritto del paese in questione.
Lo scorso 20 novembre, l'iniziativa "Per imprese responsabili – a tutela dell'essere umano e dell'ambiente" ha ottenuto il 50,73% dei consensi, ma non la maggioranza dei cantoni ed è quindi stata bocciata. Di conseguenza risulta approvato il controprogetto indiretto votato dal Parlamento il 19 giugno 2020, nell'ambito della revisione del diritto della società anonima.