Dopo aver eliminato il numero uno del tabellone in semifinale, nell'ultimo atto il 18enne bernese ha fatto un sol boccone dell'ucraino Sachko (6-4 6-2)
Piccola grande impresa del bernese Dominic Stricker (Atp 874) che a Lugano si è aggiudicato il primo Challenger (al secondo tentativo) di una carriera ancora agli inizi, ma decisamente in rampa di lancio dopo la vittoria nell'edizione 2020 del Roland Garros juniores (quando in finale aveva superato il connazionale Leandro Riedi dopo essersi già imposto nel doppio con l'italiano Cobolli). Dopo essere riuscito a eliminare in semifinale la testa di serie numero uno del tabellone (il giapponese Yuichi Sugita, numero 109 del mondo), il 18enne rossocrociato al Padiglione Conza ha completato l'opera in finale, nella quale non ha lasciato scampo all'ucraino Vitaliy Sachko (389), proveniente dalle qualificazioni e battuto 6-4 6-2 in poco più di un'ora di gioco (1h10').
«È indubbiamente il mio più grande successo e significa molto per me», ha dichiarato il ragazzo di Grosshöchstetten, che nell'ultimo atto ha fatto la differenza soprattutto con il servizio, se si pensa che ha vinto 22 dei 23 punti giocati sulle sue prime palle, ha collezionato 5 aces e non ha mai concesso break point, prima di chiudere la sfida proprio alla battuta dopo aver mancato le prime tre palle di match sul servizio dell'avversario.
Da notare come gli unici due rossocrociati più precoci di Stricker (18 anni e 7 mesi) nel raggiungere una finale di un Challenger erano stati Roger Federer e Stan Wawrinka, con il renano che ci era riuscito a 18 anni e 2 mesi e il vodese 18 e 4.
Lo splendido successo di Lugano permetterà al bernese di effettuare un notevole balzo avanti nella classifica Atp, che lo vedrà passare dal 874esimo al 422esimo posto, giusto davanti a un altro elvetico, Sandro Ehrat.