È la pena formulata dal pp Moreno Capella per il 32enne accusato di avere costretto una ragazza a consumare un rapporto sessuale nei bagni de La Fabrique
Il procuratore pubblico Moreno Capello chiede 3 anni e 10 mesi di carcere per il 32enne del locarnese accusato di avere costretto una giovane sulla ventina a consumare un rapporto sessuale nei bagni della discoteca La Fabrique di Castione, la notte del 24 gennaio 2015. Comparso in aula questa mattina, l'uomo, cittadino dominicano, respinge gli addebiti, sostenendo che la ragazza fosse ben cosciente di quanto andava facendo e anche consenziente. Per l'accusa l'imputato ha invece volutamente approfittato dello stato alcolico in cui si trovava la ragazza. Da qui l'accusa di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere.
Prima di giungere alla richiesta della pena, Capella ha citato le testimonianze degli agenti di sicurezza presenti quella sera in discoteca, i quali hanno visto la ragazza entrare nel locale e nel momento successivo al rapporto sessuale. La giovane, ha sottolineato il pp citando le deposizioni dei buttafuori, era al limite dell'incoscienza: sguardo assente, barcollava e vomitava. Contrariamente a quanto sostenuto dall'imputato, ha continuato il pubblico magistrato, «appare assolutamente impensabile che lei potesse essere pienamente cosciente o sufficientemente in possesso della sue facoltà». Per Capella la colpa del 32enne - 26enne ai tempi dei fatti - è grave. «Quando è arrivato in discoteca ha adocchiato la preda, constatandone lo stato di assoluta inettitudine, di cui lui non poteva non rendersene conto essendo nel pieno della sue facoltà mentali e fisiche. Ne ha approfittato per condurla nel bagno degli uomini, dove l'ha abusata per poi abbandonarla. Quando è uscito dalla toilette non poteva non rendersi conto delle condizioni in cui versava la ragazza. E il fatto che si sia allontanato per continuare la festa ad Ascona la dice lunga». Per Capella l'imputato non è credibile. «Ha ammesso il rapporto sessuale unicamente quando confrontato con le prove biologiche e dopo essersi consultato col suo difensore. Altrimenti avrebbe continuato a sottacere. Perché negare il rapporto sessuale se questo è avvenuto con il consenso dalla vittima?».
In passato l'imputato si è macchiato di altri precedenti penali: sei le decisioni di condanna (di cui tre per reati contro l'integrità delle persone) riportare nel suo casellario giudiziale. Tuttora in corso altri procedimenti penali per appropriazione indebita (reati che riguardano il periodo successivo al presunto stupro).
Nel corso del pomeriggio la parola passerà alla difesa sostenuta dall'avvocata Alix Manconi. È attesa in serata la sentenza della Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta.