Il Gran Consiglio boccia l'iniziativa popolare, che andrà alle urne: in caso di penuria di alloggi, obbligo di informare l'inquilino sull'affitto precedente
Il popolo ticinese andrà al voto sul formulario obbligatorio per i nuovi contratti di affitto. Bocciata dal Gran Consiglio, che ha seguito l'indicazione della commissione parlamentare ‘Costituzione e leggi’ votando il rapporto del liberale radicale Fabio Käppeli, l'iniziativa popolare generica andrà quindi in votazione popolare. Alle ticinesi e ai ticinesi sarà dunque chiesto se è d'accordo con l'introduzione dell'obbligo, in caso di penuria di abitazioni, del modulo che attesti quanto pagava di pigione l'inquilino precedente. La penuria è data, si legge nel testo che andrà in votazione, “con un tasso di abitazioni vacanti nel Cantone o nel distretto inferiore all'1,5% per almeno 2 anni, e che i successivi adeguamenti si effettuano trascorso il medesimo lasso di tempo”.
Käppeli e la maggioranza del parlamento sono però scettici. «Il diritto di locazione è già sufficientemente delicato, ulteriori proposte che vanno a rendere più complesso il meccanismo sono da valutare attentamente e attuate se portano benefici: qui non riteniamo sia il caso», afferma il deputato del Plr. Che aggiunge: «Il calo delle pigioni è in corso, anche in Ticino, da diversi anni. Nella città di Lugano sono scese addirittura del 10%. Inoltre, il Codice delle obbligazioni permette già oggi al conduttore di chiedere la comunicazione della pigione precedente». Infine, per il relatore commissionale, «con un obbligo tramite formulario si vanno a creare oneri amministrativi non indifferenti, limitando la libertà contrattuale delle parti e quindi aumentando la conflittualità tra le parti».
Di tutt'altro avviso il capogruppo del Ps Ivo Durisch: «Davanti a una società dove aumentano le persone in difficoltà, è indispensabile avere una politica redistributiva efficace anche con una politica dell'alloggio degna». Sulle barricate e pronto al voto popolare anche il relatore del rapporto di minoranza, il socialista Carlo Lepori: «Un nuovo contratto è un'occasione per un locatore di alzare la pigione. A causa di rinnovi o migliorie, o per il desiderio di adattarla al valore di mercato. Questo formulario può assicurare che un eventuale aumento non superi l'adattamento al valore di mercato, che di per sé è legittimo e non abusivo. È utile conoscere questi dati».