Riapertura graduale delle attività commerciali e ricreative. Le misure poste in consultazione, la parola passa ai cantoni
Aperture graduali, di mese in mese, adeguate ad una situazione sanitaria che presenta sì dati i miglioramento e una minore pressione sul sistema sanitario, ma che resta incerta per la diffusione delle varianti del virus, i cui casi registrati raddoppiano ogni 10-14 giorni, mentre sono ancora troppo poche le persone già vaccinate. Queste le proposte del Consiglio federale che saranno poste in consultazione con i cantoni per una decisione definitiva il 24 febbraio.
A tirar nuovamente su la saracinesca dal 1° di marzo dovrebbero essere tutti i negozi con un numero di clienti limitato. Potranno inoltre riaprire i musei e le sale di lettura di archivi e biblioteche. Le aree esterne di strutture ricreative e per il tempo libero, come giardini zoologici e botanici e parchi divertimento, saranno nuovamente accessibili al pubblico, ma ovunque sarà obbligatorio portare la mascherina e rispettare le regole di distanziamento e saranno applicate limitazioni della capienza. Anche gli impianti sportivi quali le piste di pattinaggio, i campi da tennis e da calcio o gli stadi di atletica leggera potranno riaprire i battenti. In queste strutture, oltre a limitazioni della capienza, si applicherà l’obbligo della mascherina o del distanziamento e la pratica dello sport sarà consentita soltanto in gruppi di non oltre cinque persone. Competizioni e manifestazioni sportive popolari per adulti restano vietate. Saranno di nuovo consentite anche le manifestazioni private all’aria aperta con fino a 15 persone.
Per i bambini e i giovani, le restrizioni imposte dall’epidemia sono particolarmente pesanti: in questa fascia di età, il disagio psicologico è cresciuto in misura rilevante. Per i ragazzi fino a 16 anni, le regole vigenti prevedono già determinati allentamenti nel settore sportivo e culturale. Ciò nonostante, il Consiglio federale intende innalzare a 18 anni questo limite di età ed estendere il novero delle offerte sportive e culturali ammesse, consentendo anche la ripresa delle attività di animazione socioculturale giovanile.
La strategia si baserà sull'analisi dei rischi: la possibilità di rispettare le misure di sicurezza, il numero di persone coinvolte negli spazi in questione e il tempo in cui le persone sono in contatto.
Il 1° aprile è prevista una seconda fase di riapertura: è ipotizzabile, ad esempio, la ripresa di manifestazioni culturali e sportive in presenza di pubblico in spazi fortemente circoscritti o della pratica sportiva in locali al chiuso, oppure ancora la riapertura delle terrazze dei ristoranti – a condizione, tuttavia, che la situazione epidemiologica lo consenta. Per le sue decisioni, il Consiglio federale si baserà su una serie di indicatori: il tasso di positività, che deve restare al di sotto del 5 per cento; il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva con pazienti COVID-19, che non deve superare il 25 per cento; il numero di riproduzione medio negli ultimi sette giorni, che deve restare inferiore a 1; l’incidenza della malattia calcolata su 14 giorni, che il 24 marzo non dovrà superare quella del 1° marzo, giorno delle prime riaperture. Questi indicatori non danno luogo a un automatismo, in quanto prima di prendere una decisione il Consiglio federale esaminerà in che modo si combinano fra loro.
Parmelin: «Capisco le difficoltà per i giovani, è un periodo difficile per voi, è un periodo che dovrebbe aprirvi a nuovi orizzonti ma a causa della pandemia è diverso. Molti di voi sono insoddisfatti, ma molti danno anche prova di creatività tenacia e solidarietà. Vorremmo ringraziarvi, speriamo che la stagione più calda possa permettervi di ampliare i vostri orizzonti, l'uscita dal tunnel sta arrivando. Solo con il massimo numero di persone vaccinate riusciremo ad uscire da questa crisi il più rapidamente possibile. Il motto resta lo stesso: testare, testare, testare per rilevare le persone asintomatiche.»
Alain Berset: «La popolazione è stata molto rispettosa nella fase delicata delle feste di fine anno. La situazione evolve positivamente perchè le indicazioni sono state rispettate, e quindi è possibile un nuovo allentamento delle misure, anche se avremo bisogno di un po' di tempo. Bisogna comunque essere cauti perchè la situazione rimane delicata: noi vorremo poter riaprire, ma affinchè questo funzioni bene bisogna essere vigili e rispettare le regole. La situazione rimane fragile, i casi potrebbero evolvere al rialzo a inizio marzo con i nuovi scenari riguardo le varianti del virus, per questo abbiamo proposto uno svolgimento delle riaperture a tappe, per non avere un effetto "yo-yo" di aperture e poi nuove chiusure. Non vogliamo creare false incertezze nelle persone, perchè creerebbe più frustazione.»
Previste anche nuove misure in aiuto alle aziende: gli aiuti per i casi di rigore vengono aumentati fino 10 miliardi, mentre ulteriori 6 miliardi verranno impiegati per l'assunzione dei costi per l'assicurazione contro la disoccupazione e il lavoro ridotto.