Confine

Ticinesi adottano un cane da una Onlus. Ma arriva la Polizia

Dopo le verifiche a Brogeda i documenti degli animali sono risultati in regola (tranne in un caso). Da chiarire la prassi adottata dell'associazione

(Questura Como)
1 febbraio 2021
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''Ci sono diverse persone che a ridosso dalla dogana di Brogeda sono in attesa di ritirare i cani''. Questa telefonata giunta nella giornata di sabato al centralino della Questura di Como ha spinto una pattuglia della polizia stradale a raggiungere l'area di servizio Ristop, a due passi dal confine con il Canton Ticino. Quando gli agenti sono giunti sul posto, fa sapere la stessa Questura lariana, hanno trovato una ventina di persone, tutte ticinesi, che hanno tranquillamente ammesso di essere in attesa di ritirare dei cani da una Onlus italiana con sede a Cosenza.

In effetti, di lì a pochi minuti sono arrivati un furgone con all’interno 17 cani e un’auto con altri sette animali. A quel punto i poliziotti hanno identificato una donna svizzera, la quale ha dichiarato di essere presidente dell'Onlus di Cosenza. La donna ha spiegato che stava consegnando 24 cani adottati via internet. Ha poi aggiunto che i presenti erano gli affidatari degli animali e che ciascuno di loro aveva effettuato una donazione di 350 euro al sodalizio oltre ad aver versato 250 euro di rimborso spese per analisi del sangue, visite mediche, vaccini, passaporto, toelettatura e trasporto fino a Como. Complessivamente, quindi, 600 euro per ogni cane.

Poco convinti dai racconti della donna gli agenti della stradale hanno chiesto la collaborazione dei colleghi della Volante, della Guardia di Finanza e di Ats Insubria perché verificassero la regolarità del trasporto e delle adozioni. Dai primi accertamenti è emerso che il furgone, con targa svizzera, non era adatto al trasporto. Il conducente è stato dunque sanzionato anche per aver condotto un veicolo immatricolato all’estero sebbene fosse residente in Italia da più di 60 giorni. Invece l'Ats ha accertato che la documentazione relativa ai 24 cani era regolare, per cui ha dato il consenso all’affidamento.

Solo un cane è risultato privo dei documenti corretti ed è stato riaffidato alla onlus calabrese. La Questura di Como nel fornire la notizia ha comunicato che ''il personale della Guardia di Finanza intervenuto sul posto si è riservato di espletare ulteriori controlli in ordine alla possibilità per la Onlus di ricevere un compenso prestabilito in denaro''. Per la Onlus potrebbero quindi esserci conseguenze sul piano amministrativo.