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Covid, da marzo 4 centri cantonali per il vaccino

Reportage dal Padiglione Conza. Gobbi: dalla primavera dosi per tutte le età, ma l'incognita rimane l'approvvigionamento delle dosi dalla Confederazione

Federico Sala con il sindaco
(TI-PRESS/Pablo Gianinazzi)
27 gennaio 2021
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Una dose di mezzo miIlilitro. È riposta in questa minima quantità di liquido, «una sostanza oleosa», la speranza di vita, che promette - e finora appare l'unico viatico - di superare la pandemia di Covid-19 che da un anno tiene sotto scacco l'intera umanità. Al Padiglione Conza di Lugano la parola speranza si è accesa lunedì, quando la tradizionale sede fieristica è stata eletta a centro di vaccinazione di prossimità della Città per i domiciliati over 80 che hanno prenotato la loro dose la scorsa settimana, nella prima fase della campagna gestita dall'autorità comunale, dalla Protezione civile Lugano-Città, Croce Verde, medici di famiglia, con a capo Franco Denti, presidente dell'ordine dei medici ticinesi; e dai pompieri di Lugano, il cui comandante, Federico Sala ha assunto la responsabilità di coordinatore tecnico, che incontriamo nel secondo giorno delle somministrazioni del preparato, targato Moderna, come «era già stato stabilito da subito», ancor prima che Pfizer accusasse ritardi nella distribuzione del vaccino a livello internazionale.

Ma la notizia arriva dal sindaco, Marco Borradori, che al Centro esposizioni giunge poco dopo le 11 per vedere con i propri occhi i "suoi" primi anziani, in quello che si può certamente annoverare come uno dei giorni più importanti della loro esistenza. «Il Padiglione Conza di Lugano a partire dal 9 marzo diventerà centro cantonale per il vaccino contro il Covid-19» - informa Borradori. Che prosegue: «Dal colloquio avuto con il presidente del governo, Norman Gobbi, verosimilmente già nel corso del mese di marzo la campagna non sarà più suddivisa per fasce di età, ma potranno vaccinarsi contro il Covid-19 tutte le fasce di età che lo vorranno. Questo luogo si presta ottimamente ed è anche la ragione per cui non saranno presi impegni per le fiere che tradizionalmente si tengono nei mesi primaverili». E il presidente del governo, da noi interpellato, conferma e precisa ulteriormente la notizia: «Dal mese di marzo saranno creati quattro vasti centri di vaccinazione per le macro regioni e saranno di gestione cantonale: Lugano (Conza), Locarno (al Fevi), Bellinzona-Giubiasco e Mendrisio (entrambi al Mercato Coperto). L'incognita rimane quella di questi giorni, vale a dire l'approvvigionamento dei vaccini da parte della Confederazione a favore dei Cantoni. Dal profilo organizzativo siamo pronti». Con quali priorità si procederà alla somministrazione dei vaccini? «Si darà precedenza alle priorità fissate dalla Confederazione, tra cui figureranno - come correttamente segnalato da Pro Infirmis - i degenti degli istituti per disabili e invalidi e le persone affette da polimorbidità. Esaurite queste priorità si procederà dunque alla vaccinazione di massa aperta a tutta la popolazione, per tutti coloro che lo vorranno, dal momento che non è obbligatorio». 

Le attuali 4 cabine in cui viene inoculato il preparato saranno aumentate a 18 

Ma torniamo a Lugano. Attualmente al Conza - l'ingresso è in via Campo Marzio - sono allestiti quattro box: cabine numerate in legno con le tendine, che tanto assomigliano a quelle elettorali ma di proporzioni decisamente più ampie. È qui che gli anziani over 80, la maggior parte accompagnati da parenti, da ormai due giorni vengono accolti da un medico di famiglia a turno, che, prima di somministrare loro il vaccino, procedono a un'accurata anamnesi per conoscere il loro stato di salute, in particolare se abbiano già avuto reazioni allergiche dopo la somministrazione di vaccini o farmaci. Quattro cabine destinate ad aumentare. «Il Conza diventerà un maxi centro per le vaccinazioni anti-Covid e sarà gestito a livello cantonale» - ribadisce dal canto suo, Federico Sala. «Questo significa che dalle attuali quattro cabine si passerà a 15-18 proprio per aumentare il ritmo delle vaccinazioni, dal momento che diminuendo l'età delle persone alle quali potrà essere somministrato il vaccino diminuiranno anche i tempi di attesa». 

Ma intanto a ricevere la prima dose di vaccino - la seconda dovrà essere somministrata entro i successivi 21-28 giorni ed è già a tal proposito garantita - saranno 800 over 80enni di Lugano entro mercoledì 10 febbraio. «Nel frattempo - evidenziano Federico Sala e la responsabile comunicazione e relazioni istituzionali della città, Ilaria Bignasci - nuove prenotazioni sono aperte e possibili telefonando alla cancelleria comunale di Lugano allo 058 866 70 11».  «E presto dovrebbero vaccinarsi anche gli over 75 che a Lugano sono 2 mila 300» - dichiara Marco Borradori. Lei si vaccinerà?, chiediamo. «Sì, per me, ma anche per gli altri per ottenere l'auspicata immunità di gregge» - risponde il sindaco.

A livello organizzativo il centro di vaccinazione di prossimità, adeguatamente riscaldato e luogo immediatamente ospitale, procede senza nessun disagio. «Ieri, lunedì, abbiamo effettuato i primi 80 vaccini. Solo uno non si è presentato, altrimenti gli appuntamenti sono stati rispettati al minuto» - assicura Federico Sala. «Dopo aver ricevuto la dose, gli anziani vengono fatti accomodare su una sedia, dove vi rimangono per 15 minuti, sotto controllo per monitorare in caso di effetti collaterali, che finora non si sono registrati». Le prenotazioni proseguono. Ma si attendono nuove dosi del vaccino. Per ora la Città dispone di 800 vaccini riservati agli over 80enni che si sono prenotati la scorsa settimana nella prima fase. «Per loro la dose è garantita».

Intanto, il vaccino di Moderna si rivela di facile gestione. Massimiliano Palma, infermiere della Croce Verde, è la persona preposta ad aprire le dosi e a consegnarle nelle cabine al medico che le somministrerà agli anziani. «Le dosi devono rimanere conservate a temperature dai 2 agli 8 gradi, molto meglio che Pfizer che richiede temperature a meno 80 gradi. Ogni flaconcino corrisponde a 10 dosi. L'importante è che siano smaltite, una volta aperte. Per questo è stato fondamentale predisporre una lista di attesa, cosicché se uno o più anziani prenotati non si presentano al Conza, possiamo sempre iniettarle a coloro della lista di riserva». Tutto al Conza procede con calma e professionalità. Maria Giovanna Fantin, vicina al traguardo degli 88 anni portati benissimo, accompagnata dalle figlie Elena e Gabriella, ha appena effettuato il vaccino e si appresta a conquistare l'uscita del Conza. «È una cosa che va fatta, non è niente di doloroso. Ero emozionata, stanotte ho dormito poco. Nella vita ne ho passate tante. Ma quando c'è da fare qualcosa si fa. Via. Subito» - sorride nella luce di un nuovo giorno.