Chiasso seguirà a ruota. Entro la settimana prossima si saranno inoculate oltre mille dosi
La macchina messa in moto dai Comuni, i due poli del Mendrisiotto in testa, è imponente. Per le amministrazioni locali si è trattata di una sfida in più. Ma davanti all'imperativo di arginare la crisi sanitaria da Covid-19, si è risposto 'presente' senza esitare. È toccato al capoluogo (assieme a Balerna), giovedì, rompere il ghiaccio nel Distretto. Attivata la 'helpline' e contattata la popolazione anziana, o meglio le fasce degli over 85 e over 80 (come pianificato a livello cantonale), per fissare l'appuntamento tanto atteso, alla sala multiuso a Genestrerio tutto era pronto per accogliere i primi cittadini decisi a farsi vaccinare. Per il sindaco Samuele Cavadini, la giornata ha avuto il sapore di una «prova del nove». Tutto è stato pianificato: antidoti da inoculare - ora si aspettano le prossime forniture - e tempi. Tutto è stato informatizzato: questo è solo l'inizio in vista delle seconde dosi. Nella prima mezza giornata delle due programmate - le secondo due sono previste la settimana prossima - sono state un centinaio le persone vaccinate. Al termine saranno 400; e la Città potrà dire di aver cominciato a mettere al riparo dal coronavirus i suoi concittadini over 85. In effetti, al momento in 470 vivono ancora domicilio. La consapevolezza, però, è che ad avere più di 75 anni sono quasi 2mila abitanti dei dieci Quartieri. Come dire che il lavoro è solo alle battute iniziali.
Si capisce bene che per centrare anche questo obiettivo serve operare come una squadra: Cantone, Comuni, dipendenti pubblici ed enti sociosanitari. Del resto, lo si compreso da subito che il Covid lo si sarebbe battuto serrando i ranghi e moltiplicando la responsabilità personale. A Genestrerio sono una ventina i collaboratori sanitari - tra cui due medici di riferimento, operatori del Servizio assistenza e cura a domicilio (Sacd) e del Sam - e comunali motivati a fare la loro parte. E per garantire l'accesso alla vaccinazione, la Città ha anche organizzato un trasporto per chi non ha un accompagnatore. Mai come in questa circostanza, lascia intendere il sindaco, la parola chiave è flessibilità. Anche perché, rende attenti, «l'imprevisto è dietro l'angolo». Il Covid-19 ce lo ha dimostrato ampiamente.
Il test per Chiasso, invece, sarà la mattinata di lunedì. Il sindaco Bruno Arrigoni è fiducioso: «Sulla carta - ci dice - la cosa appare ben organizzata». L'impegno, lo si sa bene, sarà importante. Anche perché, base operativa il Palapenz, oltre alla cittadina di confine, vi faranno capo Morbio Inferiore e Vacallo, grazie all'«ottima collaborazione instaurata» e in base al circondario definito dal Cantone. D'altro canto, in quattro giorni - da lunedì, alle 10, a giovedì - si conta di riuscire a vaccinare circa 600 persone, che in questi giorni sono state raggiunte da una telefonata di conferma. «In questa ultima settimana - ci spiega il sindaco - siamo stati messi sotto pressione. Per riuscire a raggiungere tutti abbiamo attivato quattro linee telefoniche». Qui l'incarico è stato affidato al dicastero Socialità, diretto dalla vice sindaco Roberta Pantani Tettamanti, e ai suoi responsabili.
Il palazzetto multiuso è in attesa ormai di operatori e cittadini. «Sono state preparate quattro piste di vaccinanzione, proporzionali agli abitanti dei tre Comuni». Infatti, due saranno riservate ai chiassesi, le altre due, una ciascuno, ai cittadini di Morbio e Vacallo. Assegnati i compiti - a coordinare il tutto il direttore delle case per anziani della cittadina Fabio Maestrini -, si sono messe in campo tutte le risorse necessarie. Per far fronte ai numeri della campagna vaccinale nel Basso Mendrisiotto, in effetti, si è fatto capo, accanto a collaboratori dei tre Comuni, al personale delle case anziani di Chiasso e Morbio, a infermieri del Sacd, al Sam (che sarà al Palapenz con una autoambulanza), oltre ai due medici designati. Tutto è stato calcolato, anche la tempistica: ogni giornata si vaccinerà per otto ore, ovvero dieci munti per persona.
Ogni gesto è stato misurato. All'ingresso del Palapenz si incontrerano due postazioni di identificazione, dove si verificheranno i dati personali. Di seguito, dopo l'accoglienza, si procederà con la registrazione e si effettuerà uno scambio di informazioni di carattere medico; e poi via a farsi vaccinare. A quel punto, dopo aver trascorso un quarto d'ora in una area di osservazione, il cittadino potrà lasciare il palazzetto munito di un passaporto di vaccinazione e di un appuntamento per la seconda iniezione. Chiasso sa già che si replicherà l'8, 9, 10 e 11 marzo prossimi.
Il Comune vicino di Balerna, invece, ha deciso di attingere alle proprie risorse, facendo capo a uno studio medico locale. Del resto, uniti o da soli il traguardo è corale: dare alla popolazione del Distretto un'arma in più per tenere alla larga questo coronavirus.