Capofila della scuola ticinese di architettura, Snozzi ha vinto numerosi premi. Tra i suoi lavori più importanti e studiati la riqualifica del nucleo di Monte Carasso
L'architettura ticinese piange uno dei suoi maestri: Luigi Snozzi, capofila della cosiddetta scuola ticinese, è morto questa mattina a Minusio. Aveva 88 anni.
Nato a Mendrisio nel 1932, ha studiato architettura al Politecnico di Zurigo, perfezionandosi con Peppo Brivio e Rino Tami. Ha aperto il suo primo studio nel 1958 a Locarno, per poi associarsi con l'amico Livio Vacchini (1962-1971) e, a Zurigo, con Bruno Jenni (1975-1988). Ha inoltre collaborato con Mario Botta, Tita Carloni e Aurelio Galfetti.
Tra le sue opere più importanti si ricorda Casa Kalman a Brione sopra Minusio (1974-1976), Casa Cavalli a Verscio (1976-1978) e soprattutto la riqualificazione del nucleo storico di Monte Carasso, progetto insignito del premio Wakker nel 1993. Tra gli altri riconoscimenti, i premi Beton 85, Beton 93 e Principe di Galles dell'Università di Harvard (1993) e del dottorato honoris causa del Politecnico di Zurigo (2008).
Importante l’attività didattica, in università svizzere e italiane: fu professore ordinario al Politecnico federale di Losanna (1985-1997) e, dal 1997, direttore del Seminario Internazionale di Progettazione di Monte Carasso.