I costi verranno assunti dall'assicurazione malattia di base. Confederazioni e cantoni copriranno una parte dei costi del vaccino
La vaccinazione per il Covid-19 non sarà obbligatoria ma gratuita per la popolazione svizzera: i costi verranno assunti dall'assicurazione malattia di base. Il Dipartimento federale dell'interno (DFI) ha deciso un adeguamento in tal senso dell'ordinanza sulle prestazioni (OPre).
Confederazione e Cantoni copriranno inoltre una parte dei costi del vaccino. La revisione dell'OPre, che entrerà in vigore il primo di gennaio, include anche adeguamenti riguardanti la copertura assicurativa di diverse altre prestazioni, riferisce un comunicato odierno del DFI.
La vaccinazione anti SARS-CoV-2 è un elemento centrale nella lotta contro l'epidemia. La strategia della Confederazione per impedire che i gruppi a rischio contraggano la malattia in forma grave dipenderà dalle proprietà e dalla disponibilità di ciascun vaccino, aggiunge la nota del dipartimento condotto da Alain Berset.
Le prime vaccinazioni sono previste nel primo semestre del 2021, una volta ottenuta l'omologazione di Swissmedic. Il Consiglio federale non prevede di rendere obbligatoria la vaccinazione.
Gli assicuratori-malattie copriranno i costi della consultazione medica e del vaccino, la Confederazione i costi di trasporto e di distribuzione nei cantoni nonché la parte eccedente i cinque franchi per dose. I prezzi effettivi dei futuri vaccini non sono ancora noti. I Cantoni assumeranno i costi della logistica sul proprio territorio e dell'aliquota percentuale. Non sarà riscossa alcuna franchigia.
Le stime prevedono costi compresi tra 200 e 250 milioni di franchi a carico degli assicuratori-malattie e un importo minimo analogo a carico della Confederazione.
Gli ulteriori adeguamenti dell'OPre riguardano la presa a carico dei costi di alcune prestazioni che concernono i mezzi e gli apparecchi e le analisi.
Tenuto conto dell'evoluzione generale dei prezzi e dei salari nel 2019, il DFI ha inoltre escluso nel 2021 un aumento dei costi dei medicamenti iscritti nell'elenco delle specialità. In futuro è poi prevista una distinzione tra chirurgia bariatrica e metabolica, permettendo così di migliorare la presa a carico dei pazienti in sovrappeso affetti da diabete di tipo 2.