Ticino

'I locali erotici sì e gli appartamenti a luci rosse no?'

Covid, l'avvocato Marco Garbani spiega i motivi del ricorso al Tram contro la chiusura dei postriboli decretata dal Consiglio di Stato

28 ottobre 2020
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«Se è scientificamente appurato che la prostituzione è fonte di contagio, allora per una questione di parità di trattamento il Consiglio di Stato avrebbe dovuto decretare la chiusura anche degli appartamenti a luci rosse, appartamenti che oltretutto, a differenza dei locali erotici, non hanno un piano di protezione anti-pandemico». Così, raggiunto dalla 'Regione', l'avvocato Marco Garbani sintetizza i motivi del ricorso che ha inoltrato ieri, per conto di otto postriboli ticinesi, fra i quali il Maxim di Chiasso e l'Oceano di Pazzallo,  al Tribunale cantonale amministrativo contro la chiusura dei locali erotici decretata dal Consiglio di Stato nella recente risoluzione.

Nel ricorso, di cui ha dato notizia '20 minuti', Garbani chiede ai giudici di sospendere il provvedimento governativo e, nel merito, di annullarlo. E meglio di 'togliere' i locali erotici «dall'ordine di chiusura concernente i locali notturni». I postriboli, aggiunge l'avvocato, «non si opporrebbero se dovessero chiudere a una certa ora, se per esempio oggi il Consiglio federale dovesse decidere che gli esercizi pubblici devono chiudere alle 22 o alle 23. Ma si oppongono a questa chiusura totale decretata dal Consiglio di Stato e chiedono di poter riprendere l'attività».

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