Secondo il direttore del Centro di ricerca congiunturale del Eth, Jan-Egbert Sturm, un mini-confinamento sarebbe un'utopia
Di fronte all'esplosione del numero di nuove infezioni in Svizzera, il varo di un nuovo lockdown diventa sempre più probabile. Lo ha dichiarato oggi all'agenzia finanziaria Awp il direttore del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (Kof), Jan-Egbert Sturm.
Quest'ultimo è favorevole a misure che siano il più forti e corte possibili. Tuttavia, secondo Sturm, un mini-lockdown di due settimane al massimo è un'utopia.
"Attualmente il numero di casi è molto preoccupante e i ricoveri in ospedale sono in forte progressione", sottolinea l'economista. A suo avviso, se la situazione continua a evolvere in questa maniera, un nuovo confinamento sarà ineluttabile.
"Per andare avanti, politica, economia e società devono collaborare", afferma l'esperto, sottolineando come nuovi contagi non siano stati contratti soltanto nelle discoteche, ma anche sul posto di lavoro.
Intanto lo stesso Kof, oggi, ha valutato che il prodotto interno lordo svizzero dovrebbe subire una flessione del 3,6% nel 2020, mentre per l'anno prossimo è attesa una crescita del 3,2%.
Tuttavia, secondo gli economisti del Centro di ricerca congiunturale, se fossero prese nuove misure restrittive a causa del peggioramento della crisi sanitaria, quali semi-confinamenti e chiusure di aziende in determinati settori, il calo del Pil potrebbe rilevarsi ben più importante.