5 anni e 10 mesi di carcere per il 52enne iracheno per sostegno e appartenenza a un'organizzazione criminale
Il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona ha condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere un 52enne iracheno per sostegno all'Isis e appartenenza e un'organizzazione criminale.
La decisione è più clemente rispetto ai 6 anni e 9 mesi richiesti dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Respinta la richiesta di internamento. La difesa puntava invece all'assoluzione dai principali capi d'accusa e a una pena pecuniaria di 170 aliquote giornaliere da 30 franchi. Il dibattimento ha avuto luogo in settembre.
Secondo il TPF, l'imputato è stato attivo "con un ruolo multifunzionale e con un grande impiego di tempo" per il sedicente Stato islamico. "Era un membro attivo dell'Isis e un quadro di livello intermedio", ha dichiarato il giudice Martin Stupf.
L'uomo è stato condannato per aver agito a più riprese dalla Svizzera per conto dell'Isis, ma l'accusa di preparazione di attentato suicida è stata respinta. Secondo la corte, si tratta di pura speculazione.
L'imputato, arrestato nel maggio 2017 nel canton Turgovia, era stato posto in detenzione. Vive in Svizzera da 22 anni ma "non ha mai avuto lavori regolari", ha sottolineato il procuratore durante il procedimento.
La difesa aveva dal canto suo sostenuto che su oltre 26'000 messaggi esaminati per il processo ne sono stati estrapolati solo alcuni, giungendo a conclusioni errate. Per questo motivo è stata chiesta l'assoluzione dalle imputazioni più importanti, come quella di affiliazione ad un'organizzazione criminale.
L'imputato, dal canto suo, aveva negato ogni partecipazione ad attività terroristiche. Respingendo tutto l'incarto dell'accusa, aveva dichiarato che "gli elementi sono falsi e non hanno niente a che vedere con la realtà".