Nella serata di venerdì sono stati trovati tre casi positivi. Quarantena per gli avventori. Il proprietario: 'Pensiamo a misure ancora più restrittive'
Tre positivi al coronavirus e quarantena per gli avventori presenti venerdì sera nel locale notturno. Sono queste le prime cifre che emergono dal nuovo focolaio di coronavirus emerso al Montezuma di Novazzano. Lo ha comunicato questa sera il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) a seguito delle indicazioni raccolte dal servizio di contact tracing sulle tre persone risultate positive.
A seguito dell’indagine ambientale svolta oggi dal team di 'contact tracing' su tre casi risultati positivi al Coronavirus, è emerso che tutti e tre hanno frequentato durante la serata di venerdì 28 agosto il disco pub Montezuma di Novazzano.
Grazie all’elenco degli avventori di quella sera prontamente fornito dal gerente del locale (100 nominativi, in ossequio alle prescrizioni cantonali), l’Ufficio del medico cantonale ha provveduto a notificare ai medesimi via SMS di porsi immediatamente in quarantena, in attesa di venir contattati, come da prassi, dal team di contact tracing.
Alle persone che erano presenti al disco pub Montezuma la sera del 28 agosto si ricorda particolarmente, anche a fronte del tempo trascorso, l’importanza di consultare al più presto il proprio medico o di prendere contatto con la hotline cantonale (0800 144 144) in caso di sintomi anche lievi.
«La Polizia è passata oggi a recuperare la lista dei nominativi e stasera sono stato contattato dal medico cantonale Giorgio Merlani. È una sfortuna», spiega il titolare del ritrovo pubblico Matteo Mogliazzi.
«Da parte mia faccio tutto il possibile per fare in modo che non accada nulla. Misuriamo persino la temperatura a chi entra. Purtroppo è successo comunque. Ogni qual modo non ci perdiamo d’animo: questa sera abbiamo deciso di tenere chiuso, ma questo fine settimana probabilmente apriremo, di sicuro saremo aperti il weekend successivo. Sto comunque pensando di introdurre ulteriori misure oltre a quanto previsto dalla legge», prosegue il proprietario, precisando che si pensa di «richiedere il porto della mascherina per lo meno sulla pista da ballo» e si valuta l'ipotesi di ridurre ulteriormente il numero di persone che possono accedere al locale ogni notte, ovvero meno dei cento attualmente consentiti dalle misure anti-Covid. «Mi dispiace molto, in particolare per gli avventori che dovranno affrontare la quarantena».
Il piano era pronto. Da domani il ‘contact tracing’ verrà potenziato con 10 militi della Protezione civile. Ad anticiparlo a ‘laRegione’ è il direttore del Dss Raffaele De Rosa. «Il piano era già previsto in caso di necessità – spiega De Rosa –. Quello del ‘contact tracing’ è un lavoro importantissimo e che deve essere svolto bene». Alla luce di quanto emerso a Novazzano, De Rosa commenta che «questa è la dimostrazione che il virus è ancora qui e non dobbiamo abbassare la guardia». È quindi indispensabile «stare all'erta ed essere prudenti. L'attività odierna ha una volta di più dimostrato l'importanza del contact tracing: dopo aver riscontrato i tre casi positivi, l'indagine ambientale ha fatto emergere il punto comune della serata nel locale notturno». È quindi partita la richiesta dei nominativi al gestore. Le 100 persone presenti nel locale sono così state contattate e messe in quarantena.
Era il 1° luglio quando è emerso che al Woodstock Music Pub di Bellinzona scattò la quarantena per tutti coloro che avevano frequentato il pub il sabato sera precedente. Una misura decisa dal Dss in collaborazione con l’Ufficio del medico cantonale dopo che un giovane ticinese era stato testato positivo al coronavirus all’inizio della scuola reclute oltre Gottardo. Pochi giorni dopo arrivò la decisione cantonale di introdurre la capienza di 100 persone sull’arco di tutta la serata nei locali notturni. Misura che è stata ripresa da altri Cantoni in Svizzera e che oggi il Governo ha prolungato fino al 21 settembre.