Per il Consiglio federale non è automatico finire nella lista nera se si supera la soglia di 60 positivi per 100mila abitanti nelle ultime due settimane
Chi rientra da un soggiorno in Francia non dovrà, almeno per il momento, mettersi in quarantena. L'Esagono non è infatti stato inserito nell'elenco dei Paesi a rischio. Lo ha detto oggi il portavoce del governo André Simonazzi a margine di una conferenza stampa del Consiglio federale.
La decisione se inserire la Francia nelle aree a rischio di coronavirus compete al Dipartimento federale dell'interno. Il suo titolare, Alain Berset, ha illustrato ai colleghi la situazione epidemiologica del Paese, ma nessuna decisione in materia è stata presa, ha proseguito Simonazzi.
A una domanda sulle conseguenze per la Svizzera che una decisione del genere potrebbe avere, il ministro delle finanze Ueli Maurer si è limitato a dire che è troppo presto per sapere cosa ciò implicherebbe. Il consigliere federale ha cionondimeno evocato la possibilità che l'esercito venga mobilitato per dar man forte alle guardie di confine.
Con oltre 60 casi positivi per 100mila abitanti nelle ultime due settimane, la Francia ha superato lunedì la soglia critica fissata dall'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Ciò non significa tuttavia che il Paese sia inserito nell'elenco: "non c'è automatismo", ha precisato Maurer.