Estero

La Posta in gioco nelle presidenziali Usa

I democratici accusano Trump di voler impedire il voto per corrispondenza smantellando lo Us Postal Service

17 agosto 2020
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Donald Trump vuole "sabotare" le elezioni mandano all'aria il voto per corrispondenza. Nel giorno dell'apertura della convention (virtuale) di Milwaukee, il Partito democratico torna a denunciare i, presunti, tentativi del presidente di depotenziare lo Us Postal Service per rendere impraticabile il voto via posta. In gioco ci sono milioni di voti considerato che 180 milioni di americani hanno i requisiti per votare per corrispondenza. Trump, però non cede: con il voto via posta, ha ripetuto di nuovo ieri, si rischiano "elezioni truccate" e un risultato incerto "per settimane se non per mesi. Sarebbe una vergogna per gli Stati Uniti, ci faremmo ridere dietro".

Al centro dello scontro è finito Louis DeJoy, il direttore dello Us Postal Service nominato in giugno proprio da Trump pur senza vantare alcuna esperienza nel settore. "È un grande finanziatore" della campagna del presidente, hanno attaccato i democratici. La speaker della Camera Nancy Pelosi lo ha definito un "complice di Trump nel manipolare il voto". Uno scontro frontale che ha indotto Pelosi a richiamare i deputati dalle vacanze per affrontare quella che ritiene una questione vitale: il servizio postale è infatti cruciale per il voto del 3 novembre e DeJoy ha già avvertito 46 Stati  che le schede di voto potrebbero non arrivare in tempo per essere conteggiate nella notte elettorale. "Questa - ha affermato Pelosi - è una minaccia all'integrità delle elezioni e alla nostra democrazia". Da qui l'esigenza di un intervento rapido e di un'audizione per DeJoy per spiegare le sue azioni.

DeJoy ha di recente varato una serie di misure per risanare i conti dello Us Postal Service: fra questa una riduzione degli straordinari ma anche la rimozione delle cassette postali. Tagli, ha spiegato, essenziali per l'operatività del servizio. "Non voglio che le poste perdano miliardi. Perdono soldi consegnando i pacchi di Amazon, dovrebbero alzare i prezzi" per il colosso di Bezos, ha sostenuto Trump. ma per i democratici i tagli sono inaccettabili e dettati solo da motivi politici. Trump "è convinto che una minore affluenza lo favorisca", è la tesi dei liberal, favorevoli al voto per corrispondenza per motivi sanitari, considerata la pandemia, ma anche perché d'abitudine una maggiore affluenza li favorisce. I tagli di DeJoy comunque sono stati denunciati anche da alcuni repubblicani, soprattutto quelli che rappresentano le aree rurali più discoste e più dipendenti dal servizio postale anche per il recapito dei medicinali. Il tutto mentre una decina di Stati americani si è già annunciata per fare causa all'amministrazione, nel tentativo di bloccare le modifiche al servizio decise da DeJoy. A sostegno delle poste americane sono scesi in piazza da giorni migliaia di americani.

Trump però tira dritto, ripetendo ossessivamente il suo mantra: il voto via posta equivale a elezioni truccate. L'unica eccezione è quello per corrispondenza per coloro impossibilitati a votare nel proprio Stato, ovvero l' 'absentee ballot' richiesto proprio dal presidente e da sua moglie per votare in Florida, dove hanno la residenza

Materia di conflitto politico, che non avrà tuttavia molto spazio nella convention democratica che indicherà Joe Biden e Kamala Harris candidati alla presidenza e alla vicepresidenza, dove saranno i temi alati a dominare. Per lanciare il tandem si sono messi a disposizione Michelle Obama ma anche Bernie Sanders e Elizabeth Warren che si erano disputati la nomination alle primarie, fino all'ex governatore repubblicano dell'Ohio John Kasich, che proprio non ne può più di Trump. Trump che riceverà la nomination dalla repubblicana la cui kermesse andrà in scena a Washington in edifici federali, a partire dall'Andrew W. Mellon Auditorium, un grande complesso storico, a due passi dal Trump Hotel, che servirà come hub principale per i discorsi.