In diretta da Berna la conferenza stampa del Consiglio federale. Il 30 maggio assembramenti fino a 30 persone. Niente apertura con l'Italia il 3 giugno
Il Consiglio federale allenta ulteriormente le misure anti-pandemia e annuncia che la situazione straordinaria avrà fine il prossimo 19 giugno. Inoltre nella seduta odierna il Consiglio federale ha deciso nuove e importanti misure di allentamento del 'lockdown'. Misure che saranno implementate a partire, per la maggior parte, da fine della prossima settimana. Parola chiave sarà comunque ancora 'social distancing' tra i gruppi di persone che non si conoscono.
Dal 30 maggio
Dal 6 giugno (con piani di protezione)
Cosa apre e cosa no (admin.ch)
Dal 30 maggio gli assembramenti spontanei nei luoghi pubblici potranno essere fino a 30 persone (e non più 5) mentre dal 6 giugno si potranno tenere nuovamente manifestazioni con fino a 300 persone, sia per quelle a carattere privato e famigliare, sia quelle organizzate. Saranno inoltre nuovamente consentite le competizioni sportive con pubblico per gli sport che non prevedono contatto fisico stretto. Gli allenamenti sportivi non avranno più restrizioni particolari. Il 6 giugno riapriranno anche gli impianti di risalita, i campeggi e le strutture turistiche come i parchi avventura. Riapertura consentita anche per case da gioco, zoo e girardi botanici, teatri, cinema e discoteche. «Si è scelto un sabato per permettere al settore di sfruttare il fine settimane», ha sottolineato il consigliere federale Alain Berset incontrando la stampa. Per quei luoghi dove non è garantita la distanza interpersonale, come le discoteche, sarà richiesto di permettere il tracciamento di eventuali contagi. È quindi verosimile che si dovrà chiedere e registrare le generalità dei clienti.
Le persone anziane «possono riprendere la vita sociale e curare i nipotini. La situazione attuale lo permette e bisogna dirlo chiaramente», ha commentato Berset.
Cade la restrizione del numero di persone per tavolo nella ristorazione, ma tutti i tavoli occupati da più di 4 persone saranno obbligati a lasciare il contatto di almeno una persona. «Si tratta delle aperture più generose a livello continentale. Lo possiamo fare perché la popolazione ha dimostrato di aver capito come proteggersi e si sa comportare bene», ha rilevato Berset, aggiungendo che «cisto che si tratta di proteggere la salute di tutti, crediamo che sia nell'interesse di ristoratori e clienti di fornire i propri dati quando sono in un gruppo numeroso».
Dal 6 giugno potranno inoltre riaprire anche i bordelli. «Qui, sembra strano a dirlo, dei concetti di protezione sono sicuramente prevedibili – ha rilevato Berset –. Inoltre se i bordelli rimangono chiusi non vuol dire che l'attività della prostituzione sparisca».
«Oggi non sono solo delle buone notizie per la popolazione, ma anche per molti ambiti economici», ha rilevato la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga.
«Dopo il 6 giugno non sarà più necessario chiedersi se si può fare qualcosa, ma piuttosto come possiamo farlo per evitare rischi inutili», ha proseguito Sommaruga incontrando la stampa. «Con le decisioni prese oggi dal Consiglio federale possiamo entrare in una nuova normalità. Il 24 giugno decideremo, prima dell'estate, sulle manifestazioni con più di 300 persone. Le manifestazioni con più di 1000 persone sono vietate fino al 31 agosto».
Le cifre della pandemia «sono incoraggianti e possiamo dire che abbiamo la situazione sotto controllo. Ovviamente lo diciamo con tutte le precauzioni. Ciò ci permette di revocare altre misure restrittive», ha chiosato Berset ricordando come «abbiamo la situazione sotto controllo perché abbiamo reagito come comunità. Per riuscirci ci volevano delle regole da far rispettare a tutti e queste le ha dovute dare la politica. Ora, con i piani di protezione, diamo la responsabilità ai vari settori della società».
Nella 'nuova normalità' post-pandemia rimarrà comunque centrale la possiblità di ricostruire per ogni caso la catena dei contagi, ha commentato Berset. «Non vivremo più una situazione come a inizio marzo: allora non sapevamo nulla del virus e non avevamo esperienza. Ora l'abbiamo e sappiamo che è fondamentale poter sempre garantire il 'contact tracing'». Durante la prima ondata si era rapidamente perso traccia delle catene di contagi, cosa che aveva portato rapidamente alle misure di 'lockdown'.
Sul fronte del confine sud, se l'Italia dovesse decidere di aprire i propri confini con gli stati limitrofi il 3 giugno, la Svizzera non prenderà misure reciproche. Lo ha detto chiaramente la consigliera federale Karin Keller-Sutter. La Svizzera intende inoltre coordinare con l'Italia e con gli altri paesi limitrofi eventuali controlli sanitari al confine, con il coinvolgimento anche dei cantoni di frontiera. Ticino incluso.
«Siamo in contatto con l'Italia – ha aggiunto Keller-Sutter –. L'intenzione di aprire da parte loro è una decisione sovrana, che rispettiamo. Ciò nonostante la Svizzera e gli altri paesi vicini all'Italia propendono per una riapertura il più possibile coordinata. In questo senso ho concordato con la mia omologa italiana, Luciana Lamorgese, in vista dei prossimi passi. L'ho informata che il 3 giugno non riapriremo le nostre frontiere con loro». D'altronde «la signora Lamorgese ha chiarito che il 3 giugno è un obiettivo per l'Italia, ma nulla è ancora deciso». E se l'apertura dovesse essere unilaterale, «staremo a vedere cosa succederà. Eventualmente possiamo immaginarci delle misure per chi si reca in Italia, come ad esempio la necessità di riempire un questionario o sottoporsi a misure sanitarie».
I ricongiungimenti familiari – ha precisato Keller-Sutter – saranno possibili dall’8 giugno per tutte le persone domiciliate in Svizzera che rispettano alcuni presupposti.
La fine dei controlli con Germania, Austria e Francia è invece confermata per il 15 giugno.
Lo stop a tutte le restrizioni per l'entrata in Svizzera e per l'ammissione al mercato del lavoro, se la situazione dell'epidemia lo dovesse permettere, è invece stata fissata per il 6 luglio. Allora sarà possibile viaggiare senza limitazioni in tutti gli stati Schengen.
Oggi il Consiglio federale ha deciso di allentare ulteriormente le restrizioni per quanto riguarda l'accesso dall'estero al mercato del lavoro elvetico. Dall'8 giugno saranno nuovamente trattate le domande di lavoratori provenienti dagli Stati dell'Unione europea e da quelli membri dell'Associazione europea di libero scambio. Le imprese svizzere potranno inoltre assumere lavoratori altamente qualificati provenienti da stati terzi, a patto che queste assunzioni siano urgenti e siano di interesse pubblico.
Nel contempo sarà ristabilito l'obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti a favore dei residenti disoccupati.
«Il Consiglio federale non vuole più immigrazione di quella che è necessaria e il ritorno alla libera circolazione prevedrà la reintroduzione delle misure di accompagnamento», ha commentato, Keller-Sutter.
Cosa ne sarà di chi deve rispettare la quarantena dopo essere entrato in contatto con un malato? «Oggi il problema non si pone più – ha rilevato Berset – perché le quarantene sono imposte dai medici cantonali e quindi danno diritto all'indennità per perdita di guadagno per 10 giorno. È tutto regolato nell'ordinanza in vigore fino a settembre».