Svizzera

Coronavirus, Ginevra ha superato il Ticino per tasso di contagi

Da giorni il nostro cantone non è più in cima alla triste classifica. Ma da noi il numero di decessi per rapporto alla popolazione è almeno tre volte tanto

L'Ospedale universitario di Ginevra (Keystone)
9 aprile 2020
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Mentre riprende a salire fortemente il numero di nuovi casi di Covid-19 confermati in Svizzera (785 in più in 24 ore, per un totale di 23'574. 71 i morti in più) e il nostro paese si conferma avere uno dei tassi più altri d'infezione a livello europeo (con un'incidenza di 275 per 100mila abitanti), da giorni il Ticino non è più in cima alla triste classifica di cantone con più infetti per numero di abitanti. È infatti stato "scalzato" da Ginevra. Ieri da noi si contavano 752 contagiati ogni 100mila abitanti, mentre a Ginevra se ne contavano ben 799. Il nostro cantone rimane purtroppo però ampiamente primo per quanto riguarda il numero di decessi sul totale della popolazione: oltre 60 per 100'000 abitanti, mentre Vaud e Ginevra (gli altri due particolarmente toccati) si "fermano" a 23/24.

Forse superato il picco anche in Svizzera

Negli ultimi tre giorni in Svizzera, il numero di nuovi casi si era infatti stabilizzato a meno di 600, dopo che nelle scorse settimane era vicino al migliaio. Nonostante il leggero aumento, possiamo dire che le cose si stanno muovendo nella giusta direzione, ossia verso il basso, ha affermato Daniel Koch, delegato dell'Ufficio federale della stanità pubblica (Ufsp) per il Covid-19, alla radio svizzerotedesca Srf. "Probabilmente abbiamo superato il picco", ha aggiunto Koch. Ma la Svizzera è solo a metà della curva epidemica, ha precisato, e ci vorranno settimane prima che la crisi finisca. 

Trasmissione rallentata

Finora più di 178'500 persone sono state sottoposte al test e il 15% sono risultate positive. Secondo calcoli del Politecnico federale di Zurigo, le misure ordinate dal Consiglio federale sembrano comunque avere un effetto. Una persona infettata lo trasmette in media solo un'altra invece di due o tre. L'aumento dei casi è quindi lineare e non più esponenziale.

Il numero di decessi legati alla malattia si avvicina sempre più alle 1000 unità: a mezzogiorno, secondo calcoli dell'agenzia Keystone-ATS basati sui dati disponibili sui siti cantonali, il numero di morti è salito di 71 unità a quota 913 nell'arco di 24 ore. L'UFSP ha invece fissato il numero complessivo a 756, ma fa riferimento alle segnalazioni ricevute dai cantoni entro stamane.

Casi gravi: più uomini

L'età dei casi confermati in laboratorio variava da 0 a 107 anni, con una media di 52. Il 47% dei casi era di sesso maschile, mentre il 53% femminile. Malgrado ciò gli uomini mostrano una maggiore vulnerabilità al virus e rappresentano quasi due terzi (63%) dei decessi, contro il 37% tra le donne. L'età di coloro che sono morti variava dai 31 ai 101 anni, con un'età mediana di 83 anni.

Dei 729 morti per i quali i dati sono completi, il 98% aveva almeno una malattia preesistente. Le patologie citate più frequentemente sono l'ipertensione arteriosa (52%), le malattie cardiovascolari (31%) e il diabete (23%). Tra i ricoverati, i tre sintomi citati più frequentemente erano febbre (67%), tosse (65%) e problemi respiratori (40%). Il 44% dei casi aveva la polmonite.