La proposta della maggioranza dei deputati locarnesi al Gran Consiglio in una mozione al governo promossa dal Plr Nicola Pini
“Appaiare al nuovo Museo di storia naturale, nello stesso comparto, anche una Casa delle Valli che integri e valorizzi il territorio e in particolare le Valli del Locarnese”. È la proposta formulata al Consiglio di Stato dai deputati locarnesi al Gran Consiglio, in una mozione intitolata “Museo di storia naturale e Casa delle Valli a Locarno”. Primo firmatario della mozione è Nicola Pini, che ha coinvolto quasi tutti i granconsiglieri locarnesi, vale a dire Fabio Badasci, Samantha Bourguoin, Bruno Buzzini, Paolo Caroni, Fiorenzo Dadò, Giacomo Garzoli, Fabrizio Garbani Nerini, Marco Passalia, Aron Piezzi, Daniela Pugno Ghirlanda, Michela Ris, Fabrizio Sirica e Alessandro Speziali.
L’idea prende lo slancio della recente conferma che il Museo cantonale di storia naturale verrà realizzato a Santa Caterina, il cui comparto sarà rivalutato e destinato a fruizione pubblica: “Una buona notizia - si legge nella mozione - per la Città e la regione tutta”. Ribadendo l’ubicazione locarnese del museo in risposta ad un’interrogazione di Diana Tenconi e cofirmatari, il governo aveva inoltre fatto il punto sui passi già intrarpresi, “in particolare l’avviamento della fase del mandato di studio in parallelo atta ad identificare soluzioni urbanistiche e pianificatorie che sappiano integrare esigenze e aspettative di Cantone e Comune”. Il tutto con tempistiche mediamente lunghe “perché determinate da diverse variabili (studi di fattibilità, varianti di Pr, piani particolareggiati, procedure e approvazioni, concorsi di architettura, messe in appalto, ecc.)”.
Se la tempistica non entusiasma, scrivono ora i deputati locarnesi, “dall’altra offre un’importante opportunità: quella di ampliare il ragionamento su spazi e contenuti, rafforzando quelli che potranno essere identità e spinta propulsiva nella nuova realizzazione e valorizzando il più possibile non solo il museo stesso – la cui attività è da troppi anni plafonata da carenze logistiche e strutturali – ma anche e soprattutto il territorio tutto”. E fra i contenuti complementari che viene chiesto di valutare per il nuovo comparto vi è appunto una Casa delle Valli “che ben potrebbe sostenere, completare e rafforzare l’offerta attorno della struttura museale, permettendo interessanti sinergie operative e finanziarie, oltre che naturalmente culturali, turistiche e didattiche”.
Per Casa delle Valli i granconsiglieri intendono “in primis un luogo fisico in cui promuovere la cultura, il paesaggio, i prodotti e la qualità di vita delle valli (in particolare del Locarnese: Vallemaggia, Verzasca, Centovalli e Onsernone), ma anche un luogo ideale di collegamento e messa in rete di queste regioni e dei loro attori, una sorta di piattaforma capace, nel medio periodo, di creare sinergie e produrre iniziative comuni, collegando le Valli tra di loro, ma anche la Città con le sue Valli laterali”. Se ne parla già, del resto, in diversi masterplan di sviluppo regionale del Locarnese. In quello dell’Alta Vallemaggia si fa ad esempio accenno a “un luogo dove vendere prodotti tipici e pubblicizzare il territorio delle quattro Valli del Locarnese. Un luogo facilmente accessibile, innovativo e che possa fungere da ‘meraviglia’ e stimolare, grazie ad esperienze anche sensoriali, la voglia di visitare le Valli del Locarnese, come turista, ma anche come luogo di residenza”.