I nuovi restringimenti in cemento posati in via ai Grotti fanno discutere. Due incidenti in meno di un mese
Hanno all’incirca un mese di vita e già fanno discutere. Stiamo parlando dei blocchi di cemento comparsi lungo via ai Grotti a Rancate (i quali hanno sostituito i già presenti paletti di plastica). La strada (cantonale), per intenderci, che collega il quartiere di Mendrisio con Riva San Vitale, attraverso il tratto denominato ‘La Rossa’. Blocchi voluti per la limitazione della velocità – nel frattempo passata da 50km/h a 30 – ma che, in questi pochi giorni, hanno già mietuto le prime vittime. Due gli incidenti, infatti, verificatisi in meno di un mese. Come anticipato da Liberatv, il primo ‘impatto’ è avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 ottobre e ha coinvolto un’auto che viaggiava dal paese lacustre verso il quartiere della città. Sinistro risoltosi, fortunatamente, con soli danni materiali. In direzione opposta, invece, si è verificato il secondo incidente, venerdì scorso, proprio mentre il collaudo delle nuove misure veniva effettuato dai tecnici della città e dell’Usip (l’Ufficio della segnaletica stradale e degli impianti pubblicitari del Dipartimento del territorio). ‘Preso di mira’, se così si può dire, un altro dei blocchi di cemento comparsi in strada (vedi foto nel riquadro). Anche in questo caso danni solo all’automobile. A stretto giro di posta, non sono mancate le critiche alle nuove misure per la limitazione della velocità. “Mi riesce davvero difficile capire con quale logica siano state prese simili misure lungo una strada già stretta, poco agevole” aveva raccontato a Liberatv un residente di via ai Grotti, chiedendosi inoltre “per quale motivo i paletti di plastica non sono stati più ritenuti adeguati per cercare di garantire i limiti di circolazione imposti”. Altri utenti della strada, invece, si sono chiesti se la posa di questi blocchi (di 70 centimetri di larghezza e altezza per un peso di circa 3-400 chilogrammi) fosse legale.
La risposta è sì. La modifica – ci spiegano – è stata infatti elaborata da uno studio di ingegneria, ne è seguito il preavviso favorevole del Dipartimento e v’è stata la consueta pubblicazione agli albi per 30 giorni. Dopodiché, come si è visto, il tutto è stato implementato. D’altronde era stata proprio la Commissione di quartiere di Rancate a chiedere di ‘attenzionare’ via ai Grotti a favore della mobilità lenta. Una via (allora con un limite di 50 km/h) senza marciapiedi e con numerosi bambini che si recano a piedi alle vicine scuole elementari. V’erano unicamente una fascia rosa laterale e i già nominati paletti di plastica. Con la diminuzione del limite massimo di velocità a 30, le cose sono giocoforza cambiate. Così facendo, ecco la posa dei blocchi di cemento (ad onor del vero si era pensato anche a delle fioriere) i quali rispettano le normative. Una di queste – ottemperata – impone che sia garantita la visibilità dell’ostacolo a 25 metri (il tratto, lo ricordiamo, prevede una velocità massima di 30 km/h). A fare difetto, piuttosto, è la mole di traffico (ancora) presente sulla via. Troppe le auto che ancora scelgono – una volta partite da Riva San Vitale – via ai Grotti al posto di immettersi nella recente strada industriale di Mendrisio. Ma, anche in questo caso, le verifiche si susseguono e – stando a quanto abbiamo potuto appurare – l’intenzione futura è quella di riservare la via a chi, effettivamente, ne avrà un utilizzo prioritario (come ad esempio i domiciliati). I blocchi, dunque, rimarranno. Tutti? Non è detto: uno di questi, quello forse ‘più discusso’ potrebbe essere rimosso.