Estero

Tutti insieme contro il revenge porn

La Camera dei deputati italiana ha accolto all'unanimità il disegno di legge che punisce chi diffonde immagini intime di una persona senza il suo consenso

La Lega di Salvini ha rinunciato all'emendamento per la castrazione chimica (Keystone)
2 aprile 2019
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Tutti d'accordo: chi diffonde immagini intime di una persona senza il suo consenso incorrerà nei rigori della legge. Una settimana dopo il gran baccano provocato dalla bocciatura dell'emendamento che istituiva il reato del cosiddetto revenge porn, la Camera dei deputati italiana si è riscattata all'unanimità. 

Insieme ad esso è arrivato al voto anche il provvedimento che introduce una specie di corsia preferenziale per la punibilità dei reati di violenza domestica e di genere, velocizzandone l’azione penale, e che aumenta le pene per maltrattamenti contro familiari o conviventi, sfregi al viso, stalking e violenza sessuale. 

Nel testo è previsto che il colpevole sia punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da cinquemila a quindicimila euro. Stessa pena per chi, avendo ricevuto o acquisito foto o filmati intimi, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso degli interessati, per danneggiarli. 

Soddisfatto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha rilasciato una dichiarazione storica: "Bella testimonianza da parte di una nostra fondamentale Istituzione!".

Tutti bravi, tutti contenti. Un vogliamoci bene che neppure la Lega ha avuto il cuore di rovinare. E infatti gli uomini di Salvini hanno ritirato l'emendamento che introduce la castrazione chimica di chi si macchia di reati particolarmente gravi di pedofilia o di violenza sessuale. Non che vi abbiano rinunciato, però. 

"Siamo consapevoli – ha detto la ministra Giulia Bongiorno – che questo emendamento, in questa fase, non è condiviso dai Cinque Stelle". E il suo capo ha rincarato: "Uno stupratore non solo va incarcerato ma va curato. Andremo avanti". 

E infatti la Lega tiene il punto: la norma "farà parte di un nuovo disegno di legge  che presenteremo". Perché, ha spiegato Salvini, "i malati si curano, con le aspirine, o con altre medicine che volontariamente li mettano in condizione di non ripetere le loro schifezze". Infatti in Arabia Saudita, le mani dei ladri si curano tagliandole, e la scimitarra cura la testa di chi non vuole metterla a posto.