La Città risponde a un'interrogazione inoltrata da Angelo Petralli (Centro).
LUGANO - La frana che lo scorso 7 gennaio ha ucciso un uomo a Piandera (Val Colla) ha riacceso i riflettori sulla sicurezza della strada cantonale che da Lugano sale fino a Cimadera. Subito dopo il dramma il gruppo del Centro luganese aveva chiesto spiegazioni, attraverso un’interrogazione firmata da Angelo Petralli, al Municipio sull'aggiornamento della mappa dei pericoli naturali. Ora sono giunte le risposte.
«Si sottolinea che la gestione dei rischi naturali lungo le strade cantonali è di competenza del Dipartimento del Territorio e in particolare della Divisione delle Costruzioni. In prossimità delle zone abitate, eventuali interventi di premunizione vengono discussi e concordati con il Comune, al fine di ottimizzare le sinergie possibili», precisa il Municipio.
E sulla mappa spiega che «purtroppo, non esiste una protezione assoluta contro i pericoli naturali. L’obiettivo delle misure di gestione è ridurre i rischi esistenti e prevenire l’insorgere di nuovi rischi maggiori. Con la risoluzione governativa no. 4426 del 13 settembre 2022, il Consiglio di Stato ha stabilito i principi di protezione per le zone edificabili e le vie di comunicazione. Per le vie di comunicazione, è stato adottato un principio di protezione basato sul rischio individuale».
In particolare, «quando il rischio individuale supera il valore di 1 su 100'000 (probabilità di morte annua), è necessario valutare l’adozione di misure di protezione. Oltre agli aspetti legati al rischio, vengono considerati anche altri fattori altrettanto importanti, come l'importanza della strada per la viabilità locale e regionale, i possibili disagi per gli utenti, gli effetti sulla manutenzione delle opere e, non da ultimo, il rapporto costi/benefici. L'analisi del rischio lungo le strade cantonali viene regolarmente aggiornata in base agli eventi verificatisi e alle nuove informazioni disponibili. Sulla base di questi risultati, vengono programmati gli interventi di protezione necessari».
Per quanto riguarda il Quartiere di Valcolla, «la Divisione delle Costruzioni ha già realizzato oltre 50 opere di premunizione, tra cui reti paramassi, reti aderenti, palizzate e camere di ritenzione. Dal 2022, la Divisione ha adottato un concetto di ispezione sistematica e regolare delle opere. In caso di opere in cattivo stato, viene programmato e realizzato un intervento di ripristino».
L'Esecutivo comunale però spiega che in futuro è possibile che vengano realizzate nuove opere di premunizione, «la cui necessità sarà determinata dall’approccio definito uniformemente a livello cantonale appena descritto (analisi del rischio, rapporto costi/benefici, viabilità, manutenzione, …)».
Uno dei punti principali dell'interrogazione di Petralli riguardava il Piano delle zone soggette a pericolo naturale del Piano regolatore di Cimadera. E ancora qui, il Municipio precisa che «lo studio dei pericoli naturali e l’aggiornamento dei Piani delle zone soggette a pericolo naturale è di competenza cantonale, secondo quanto stabilito dalla LTPNat. Gli studi sono approfonditi in particolare per le aree edificabili e quelle esposte a rischi significativi conosciuti».
Il Piano delle zone soggette a pericolo naturale di Cimadera «è stato elaborato nel 2015 ed approvato formalmente dal Consiglio di Stato il 3 febbraio 2016. Nell’ambito dello studio era stato avviato anche un monitoraggio ambientale atto a verificare l’effettiva ampiezza dei fenomeni di scivolamento profondo di versante che interessano il paese di Cimadera, in particolare a valle della strada di accesso al nucleo. Il Piano delle zone soggette a pericolo naturale è quindi frutto di studi piuttosto recenti e già elaborato in conformità alla LTPNat che era in fase di approvazione (revisione della Legge del 1990, approvata il 29 maggio 2017)».
Il Quartiere di Valcolla è stato oggetto di ulteriori studi sui pericoli naturali di recente approvazione. «Per la Sezione di Valcolla sono stati approfonditi i rischi di crollo, scivolamenti spontanei e scivolamenti profondi, approvati il 18 marzo 2020 congiuntamente allo studio degli scivolamenti spontanei della Sezione di Certara. Infine, uno studio aggiornato sugli scivolamenti spontanei e arretramento d’orlo della Sezione di Bogno è stato approvato il 6 aprile 2023. Non sono previsti a breve aggiornamenti di questi studi. Ciò nonostante, questi vengono costantemente verificati a seguito di eventi meteorologici particolari o di mutamenti della situazione e, se del caso, viene valutato se necessario aggiornare le carte di pericolo e/o attuare interventi di protezione urgenti».
E ancora: «A seguito dell’approvazione del Piano delle zone soggette a pericolo naturale, il Municipio aveva avviato l’aggiornamento del Piano regolatore e adottato anche una Zona di pianificazione. Procedura poi conclusa con l’approvazione della Variante di Piano regolatore da parte del Consiglio di Stato il 3 aprile 2019. La modifica, oltre ad integrare nei Piani le aree soggette a pericoli naturali, ha introdotto una regolamentazione specifica per gli interventi edilizi nelle aree toccate da un grado di pericolo accertato».