Effetto sospensivo negato; parla Marco Broggini, legale dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti: «Solo speculazioni e interessi politici»
BELLINZONA - «Speculazioni e interessi politici». Così l'avvocato Marco Broggini, legale dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti, ha commentato la decisione, da parte della Commissione di ricorso sulla Magistratura, di respingere la richiesta di effetto sospensivo dei suoi due assistiti.
I due togati ricordiamo stati destituiti lo scorso 10 dicembre con effetto immediato per «avere gravemente violato i loro doveri di magistrato denunciando per il reato di pornografia il presidente del Tribunale penale cantonale. La denuncia del collega per un reato che sapevano non sussistere è inaccettabile e inconciliabile con la funzione di magistrato». Questa era stata la giustificazione del Consiglio della Magistratura (Cdm).
«La Commissione di ricorso pretende che la negazione dell’effetto sospensivo ai noti ricorsi contro la destituzione dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti sarebbe giustificata da un interesse pubblico prevalente, e meglio dalla necessità di garantire il “buon funzionamento del TPC (ndr. Tribunale penale cantonale) e quindi della giustizia penale ticinese”», spiega l'avvocato. «Ribadisco che a mio giudizio questa vicenda ha ben poco a che vedere con l’applicazione della legge, ma è retta principalmente da speculazioni e interessi politici. Fino alla destituzione immediata dei miei clienti, avvenuta con decisione 10 dicembre 2024, non è mai emerso un solo esempio di sedicente mal funzionamento del TPC».
Nelle decisioni di destituzione «non si menziona un solo episodio. Ora si giustifica il diniego dell’effetto sospensivo ai ricorsi presentati con questo pretestuoso argomento».
«Va ricordato che i giudici Quadri e Verda Chiocchetti hanno continuato a presiedere Corti di assise correzionali e criminali fino a pochi giorni prima del 10 dicembre».
«Qualora non fossero reintegrati, le sentenze da loro pronunciate, ma non ancora motivate per iscritto e firmate dai medesimi saranno nulle, e i relativi processi andranno ricelebrati. Attualmente, con due soli giudici attivi, è stato necessario rinviare vari dibattimenti pubblici persino a carico di persone in carcere preventivo. Del resto è evidente che eventuali sostituti non potranno certo presiedere Corti di assise a breve, e ristabilire in qualche modo la celerità necessaria».
«Alla faccia del buon funzionamento della giustizia penale ticinese. È pacifico che le decisioni odierne verranno impugnate al più presto davanti al Tribunale federale».