Le associazioni che si occupano degli iter adottivi sono preoccupate per la volontà espressa dal Governo federale.
BERNA - Le adozioni internazionali, malgrado si sia fatto tutto il possibile per tutelarne la sicurezza, sono troppo a rischio abusi. Il Consiglio Federale ha chiesto al Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) elaborare, al più tardi entro la fine del 2026, un progetto di legge sul divieto delle adozioni internazionali da porre in consultazione.
Una notizia che ha fatto immediatamente discutere. Ad esempio, la direttrice di International Social Service - Switzerland, una rete con sede a Ginevra attiva in 120 paesi e impegnata nelle adozioni etiche, Cilgia Caratsch ha specificato che le adozioni internazionali non solo sono «una misura di protezione per i bambini privi di famiglia» ma rispondono alla «legge della domanda e dell'offerta». Si chiede se, non potendo più adottare all'estero, qualche famiglia che desidera un figlio e non può averlo non ricorrerebbe a pratiche illegali.
Concordano anche Jenny Xu, presidente dell'associazione per le adozioni Mosaïques e i rappresentanti del Bureau d'Aide à la Recherche des Origines (BARO): proibire le adozioni legali aprirebbe a vie che di legale avrebbero ben poco, «in particolare attraverso canali illegali di adozione internazionale e il ricorso massiccio a tecniche di procreazione medicalmente assistita, comprese le madri surrogate», conferma afferma l'associazione, con sede a Losanna».
Per Caratsch, inoltre, sarà urgente trovare soluzioni alternative e il Consiglio Federale faciliterebbe a quel punto le adozioni nazionali.
Le dichiarazioni sono state raccolte da Keystone-ATS.