In cambio, secondo le informazioni di Hamas, saranno scarcerati nove detenuti palestinesi
TEL AVIV - Sabato è un altro giorno di gioia per chi torna a casa, per le famiglie. Per tre ostaggi uomini, civili e in vita finiscono 484 interminabili giorni di prigionia nelle mani dei terroristi a Gaza. In cambio, secondo le informazioni di Hamas, saranno scarcerati nove detenuti palestinesi che stanno scontando ergastoli e altri 81 condannati a lunghe pene detentive. Ma la tragedia è dietro la porta.
Perché i rapiti israeliani che saranno liberati sono Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel. E Yarden, 35 anni compiuti da prigioniero, è il padre dei due bambini dai capelli rossi Kfir e Ariel, 2 e 5 anni, e marito di Shiri, primi nell'elenco dell'accordo firmato a Doha a dover essere rilasciati, ma di cui si sono perse le tracce. E che Hamas ha dichiarato morti in un bombardamento israeliano già nel novembre del 2023, quando non li consegnò alla Croce Rossa durante il primo cessate il fuoco.
«Il nostro Yarden dovrebbe tornare domani e siamo così emozionati... ma Shiri e i bambini non sono ancora tornati. Le emozioni sono contrastanti e stiamo affrontando giorni complessi. Vi preghiamo di proteggere il cuore di Yarden. Vi amiamo, caro popolo di Israele e nostri fantastici sostenitori in tutto il mondo», hanno scritto oggi i parenti su Instagram.
Il dramma di questa famiglia sta tutto in queste parole delicate. Shiri e i figli sono stati presi in ostaggio da Hamas dalla loro casa nel kibbutz di Nir Oz, le loro foto tappezzano le città di Israele. I loro volti sono impressi «nella psiche di tutto il Paese e in coloro che condividono questi sentimenti», hanno scritto i media. Nel video girato dai terroristi durante il rapimento, la madre teneva stretti in braccio i suoi piccoli, smarrita, sotto shock. Successivamente un altro filmato recuperato dall'Idf li mostrava in una stradina a Khan Younis, nel sud della Striscia, circondati dai miliziani.
Yarden è stato sequestrato separatamente, portato a Gaza in motocicletta. All'arrivo è stato assaltato da una folla di civili che lo ha colpito in testa con una pietra, come mostra la clip postata su Telegram da qualcuno nell'enclave. Hamas successivamente ha diffuso un video in cui il padre veniva informato in diretta della morte dei suoi cari. La scorsa settimana il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha espresso «gravi preoccupazioni per la sorte della madre e dei bambini». Quattro giorni fa Israele ha chiesto a Hamas di fornire notizie certe su di loro.
Per questo Shabbat farà ritorno a casa anche Ofer Calderon, 54 anni, portato via dallo stesso kibbutz dove oltre 100 residenti e 15 braccianti agricoli stranieri sono stati uccisi, 80 rapiti. Calderon, insieme a due dei suoi figli, Erez (12 anni) e Sahar (16), sono stati trascinati a Gaza il 7 ottobre. I ragazzi sono stati liberati durante la tregua del novembre di due anni fa. La nonna e una nipote sono state uccise per strada dai terroristi, i loro corpi sono stati trovati il 19 ottobre.
Keith Siegel, 65 anni, cittadino israelo-americano, è stato invece rapito insieme alla moglie Aviva nel kibbutz di Kfar Aza, dove numerosi residenti sono stati ammazzati e le case bruciate. Aviva è stata rilasciata il 26 novembre 2023. Siegel è originario della Carolina del Nord: alcuni ostaggi già liberati hanno riferito che le sue condizioni di salute in cattività non erano buone. L'Idf ritiene che Hamas rilasci gli ostaggi nelle prime ore di domani, in diverse località di Gaza. Dopo la liberazione di Yarden, Ofer e Keith, restano ancora prigionieri 82 rapiti, 23 dei quali dovrebbero essere rilasciati nei prossimi turni. Dei 23, 15 sono vivi e otto deceduti. I vivi torneranno prima della restituzione dei corpi.
Domani intanto Gerusalemme dovrebbe far riaprire il valico di Rafah, tra la Striscia e l'Egitto, per l'evacuazione dei feriti, la maggior dei quali sono membri di Hamas. Dovrebbero passare in territorio egiziano 50 palestinesi feriti ogni giorno, oltre a tre accompagnatori per ognuno. Se Hamas vuole trasferire bambini che hanno bisogno di cure oltre a questo numero sarà possibile farlo chiedendo l'approvazione, Israele non si opporrà. L'Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas ha annunciato che l'Ue ha ripreso la sua missione per monitorare il valico di frontiera di Rafah: mezzi Ue sono già stati fotografati sul posto.