I conflitti nella Repubblica Democratica del Congo sono in corso ormai da anni. Ma perché se ne parla solo ora?
GOMA - La grande differenza è che ora il "coperchio" è saltato. E i riverberi di quanto sta accadendo nella Repubblica Democratica del Congo, dove le violenze nell'ultima decina di giorni hanno registrato un'ulteriore escalation, arrivando anche a noi. Ma la verità è che il Paese dell'Africa centrale, quello che un tempo era chiamato Zaire, è dilaniato da uno sciame di conflitti, interni e non, ormai da anni. Una guerra, de facto, invisibile.
Questa complessità, ramificata nel numero di attori coinvolti - i "ribelli" filo-ugandesi dell'M23; l'Esercito di resistenza del Signore; l'ISIS; i Mai-Mai Kata Katanga; e la lista prosegue - rende purtroppo la crisi congolese difficile da raccontare. Lo stesso tentativo di colpo di Stato del 19 maggio 2024 era stato rapidamente dimenticato.
Non è Russia contro Ucraina. Non è Israele contro Hamas. Sullo scacchiere centrafricano agisce, come detto, uno "sciame" di gruppi armati - alcuni allineati tra loro -, spinti da un range di motivazioni che va da questioni puramente territoriali alla lotta per accaparrarsi le ricchezze celate nelle sue terre: oro, diamanti, cobalto, coltan e tanto altro.
L'equazione però non si ferma alla sola complessità. Sebbene questa scia di conflitti abbia un impatto su milioni di persone - la Repubblica Democratica del Congo, con i suoi 105 milioni di abitanti, è il Paese francofono più grande al mondo -, i suoi riflessi sui grandi attori a livello internazionale sono invece ben più bassi. Anche qui ci viene in aiuto, come esempio, quanto sta accadendo in Ucraina da quasi tre anni. E in particolare durante il primo anno, quando lo shock energetico dell'autunno 2022 investì buona parte dell'Europa, incendiando le fatture di luce e riscaldamento a suon di rincari, parallelamente all'esplosione dell'inflazione. L'attuale crisi del "Congo" non ha innescato invece queste spirali a livello globale.
La situazione potrebbe peggiorare?
L'escalation degli ultimi giorni - con un centinaio di morti e almeno un migliaio di feriti già a bilancio - fa temere per il prossimo futuro. Gli scontri potrebbero allargarsi? L'ipotesi non può essere esclusa e la crisi, sulla carta, ha il potenziale di espandersi a livello regionale. Gli analisti tuttavia ritengono quest'ultima un'eventualità improbabile.